Intorno ci sono solo pozzanghere,
detriti e macerie. Ma in quel luogo lì, una volta, era concentrata l’essenza del
terrore, di quel terrorismo islamico che in questi anni ha mietuto vittime per
una cattiva interpretazione del Corano. Un occhio sul mondo questa settimana vi
ha portato ad Abbottabad, Pakistan del nord Ovest, cinquanta chilometri a nord
di Islamabad.
Dietro Anum, una bambina pachistana di appena sei anni, c’è quello che rimane del compound di Osama bin Laden, lo sceicco del terrore e leader di Al-Qaeda, ucciso dai Navy Seals statunitensi il 2 maggio 2011.
Dietro Anum, una bambina pachistana di appena sei anni, c’è quello che rimane del compound di Osama bin Laden, lo sceicco del terrore e leader di Al-Qaeda, ucciso dai Navy Seals statunitensi il 2 maggio 2011.
E nonostante sia passato un anno
ancora molte sono le teorie sulle conseguenze della sua morte di analisti
politici ed esperti di terrorismo internazionale. La morte di Bin Laden è stata
un bene per l’umanità o dobbiamo aspettarci la violenta reazione del mondo
islamico? Un rebus che per il momento nessuno è ancora riuscito a risolvere. Quel
che certo è che il mondo intero non deve mai abbassare la guardia di fronte
alle minacce del terrorismo islamico.
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