23/09/11

Ho avuto un incubo: Prodi primo ministro.


Ho tanta paura! Perché di solito quando un politico fa una dichiarazione ufficiale è vero l'esatto contrario!
E proprio oggi, Romano Prodi in un intervista ha dichiarato: "Io tornare in politica? E chi mi vuole?" e poi ha ricordato di aver "'subito la sfiducia del Parlamento, e quando prendi la sfiducia devi tornare a casa''.
Per un attimo mi si è raggelato il sangue nelle vene e ho avuto un incubo senza nemmeno chiudere gli occhi; infatti ho immaginato per qualche secondo di vivere nuovamente in un paese ed avere come primo ministro quella persona! Alla situazione catastrofica nella quale ci troviamo aggiungere ulteriore catastrofe!
Stiamo infatti iniziando a vedere le tragiche conseguenze del nostro ingresso nella moneta unica europea e sto veramente male nel pensare che possa tornare al "comando" del nostro paese proprio colui che ci fece addirittura pagare una tassa "una-tantum", indorandoci la pillola e sostenendo che era un sacrificio necessario, per entrare in quel paradiso che avrebbe dovuto essere l'euro.
Purtroppo, mese dopo mese, anno dopo anno, ci stiamo rendendo conto in modo sempre più palese, che quando ti promettono il paradiso nella realtà assomiglia di più ad un patto con il Diavolo, dove, per un appagamento superficiale e momentaneo, sacrifichi la tua esistenza per l'eternità.

Infine poi, da "ottimo" politico, quale è, non si smentisce fino all'ultimo e palesemente ci dimostra che dice l'esatto contrario della situazione reale: "l'Italia non è in recessione, ma è certo l'ultima della classe". Infatti mi sembra palese che non siamo gli ultimi della classe visto che ci sono purtroppo parecchi Paesi in situazioni molto più tragiche delle nostre: l'ormai fallita Grecia, la già fallita Islanda, gli zombie Irlanda e Portogallo ed infine i nostri fratelli spagnoli.
Inoltre tutti i dati macro-economici dimostrano che purtroppo siamo in una situazione di recessione globale, guardate questa analisi, purtroppo è in Inglese ma i grafici costituiscono un linguaggio universale.
Ovvio che essere gli ultimi o i penultimi della classe cambia poco e non abbiamo nulla di cui poter essere felici.
Ma se il nostro futuro è Prodi allora forse occorre veramente iniziare a pensare seriamente di espatriare al più presto, fintanto che ci rimangano in tasca quei 40-50 euro per poterci comprare un biglietto aereo della Ryan Air.
Aiuto! Si salvi chi può!

Parlano di pannolini, auto a metano e figli che crescono: a chi fanno paura?

foto di Giorgio Gibertini
"Anche io ho la Multipla a metano, ormai da dieci anni, non c'è altra soluzione per potersi muovere coi bambini" dice un papà all'amico stringendosi al collo la macchina fotografica. "Volevamo mandare i figli dalle suore ma come facciamo con 8 ragazzi da far studiare?" racconta una mamma ai giornalisti intervenuti. "Almeno ridurre l'iva dei prodotti di prima infanzia" chiede una neomamma con due gemelli al seguito. Un cerchio composto di carrozzine incatenate che reggono cartelli sulla vita, sui figli patrimonio dell'umanità, sul richiamo all'articolo 31, sull'amore per tutti e per tutto.
Hanno un megafono, qualche padella e mestolo (strumento molto usato in famiglia e che li ha seguiti anche oggi), si siedono per terra ed attendono pazienti che qualcuno passi e qualcun altro meglio non si faccia vedere.
Presente tutto il tempo e fedele alla sua linea Gianluigi De Palo, assessore alla famiglia del Comune di Roma, padre di tre figli che incuriositi chiedono al papà "ma poi le togli stasera le catene" e che si presta ai fotografi ed alle critiche che gli piombano addosso in real time.
Chiedono queste cose semplici e molto di più ed hanno anche le soluzioni da suggerire a chi li vuole ascoltare, a Buttiglione che si fa carico di molte proposte ed a Di Pietro che si presenta e dice: "Il primo problema è mandare a casa Berlusconi" (originale no?) ed una mamma gli risponde:  "Sono vent'anni che ci provate, i miei figli dove sarebbero se aspettavo voi?".
Al termine della giornata i responsabili di Famiglie numerose sono contenti e mentre sono già sul treno che li riporta dalle loro famiglie, scrivono che hanno strappato qualche seria promessa.
Un padre di famiglia è abituato a ben altre lotte.
Un padre di famiglia sa che ogni giorno è una lotta ma la deve compiere perchè non si può rinunciare mai alla paternità dei tuoi figli, di quelli che verranno e di tutti i figli d'Italia.
Sì, tutti i figli d'Italia.
Perchè questa gente ieri era in piazza non per difendere la propria categoria o per umiliare chi figli non ne ha ma per tutti noi, per il futuro della nazione, di chi ha figli e di chi sceglie di rimanere solo.
Non c'è d'aver paura di un padre e di una madre.
Mi convinco sempre di più: date a loro le chiavi di questo Paese.