29/11/11

Morto per suicidio assistito Lucio Magri, fondatore del Manifesto.



Io Lucio Magri fino a qualche ora fa non sapevo chi fosse. L'ho saputo da un tg:il fondatore del Manifesto. Che ieri a Zurigo ha scelto di morire per mezzo di un suicidio assistito,pratica legale in Svizzera.Ho girovagato un pò in rete,per saperne di più:la mia ipotesi che avesse un male incurabile,era errata:era depresso,gravemente depresso,pare,soprattutto a causa della perdita della

Cara Concita noi del Pd di Roma non abbiamo gareggiato per arrivare ultimi

Nessuno gareggia per arrivare ultimo. Qualche migliaio di voti nel 2010 ha diviso Renata Polverini da Emma Bonino, le due candidate alla Presidenza della Regione Lazio. A Roma prevalse Emma, nel resto delle
province Renata. Il totale dei voti portò la Polverini a ricoprire il ruolo di Presidente della Regione. Per chi, come me, ha vissuto da vicino la campagna elettorale sa che fu aspra, combattuta e vinta dall’esponente del centrodestra grazie anche alla discesa in campo del cavaliere Berlusconi a Piazza San Giovanni. La tesi della De Gregorio è stravagante e arriva a tempo ampiamente scaduto. Se voleva lo scoop è arrivato con un ritardo siderale e oltretutto l’autorevole dirigente che ha fatto le affermazioni riportate da Concita è anche un autorevole rappresentante della superficialità. Il Partito Democratico, una volta scelta la candidatura di Emma Bonino, ha lavorato con grande unità di intenti nell’interesse dei cittadini del Lazio. Tutto il resto è chiacchiericcio, l’unica cosa che ci rimane oggi è la mancanza di governo di questa regione, il disagio di imprese
e cittadini sempre più abbandonati a loro stessi.
Riccardo Agostini
Direzione romana PD

Forum delle famiglie ripropone la famiglia al centro della politica

La presidente del Forum del Lazio Emma Ciccarelli rilancia le proposte del coordinamento delle associazioni familiari del territorio: la riforma dell'Isee e l'introduzione del fattore famiglia di Francesca Samà
«Pensare la famiglia in termini di sviluppo e come risorsa e priorità per il Paese». Con queste parole Emma Ciccarelli, presidente del Forum famiglie Lazio, delinea quelle che dovrebbero essere le linee guida delle istituzioni in materia di politica familiare, all’indomani dell’ennesima manifestazione promossa dall’Associazione nazionale famiglie numerose per sensibilizzare anzitutto le istituzioni sul tema. Prima di illustrare le proposte concrete del Forum, Ciccarelli precisa il senso e il significato del termine famiglia che «non è solo un fatto privato ma, come afferma la nostra Costituzione, è una risorsa, un bene comune per la società e un soggetto sociale attivo che genera benessere in interazione con lo Stato». E aggiunge che «con famiglia s’intende un nucleo composto da marito, moglie e qualora ci siano dai figli, con questo senza trascurare altre realtà che però non possono essere considerate famiglia».
Di qui le proposte concrete del Forum, mirate a favorire quella che va considerata a tutti gli effetti una «risorsa essenziale del Paese». A cominciare anzitutto dalla riforma dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) e dall’introduzione del fattore famiglia che, spiega Ciccarelli, «consentirebbero d’introdurre un principio di equità non solo nella riforma del sistema fiscale nazionale ma anche a livello locale, nelle tariffe, nella fiscalità e in ogni misura di sostegno alle persone in difficoltà». Il costo dei servizi alle famiglie, come spese per asili, scuole o altro, verrebbe distribuito in maniera equa rispetto ai carichi familiari; «fattori da tenere presente - aggiunge la presidente - sono ad esempio il numero dei figli per famiglia e la presenza o meno di persone disabili». Il fattore famiglia ha già raccolto diversi consensi di esperti sia di economia che di finanza, tutti i ministeri sono d’accordo nell’applicarlo ma ancora non se n’è discusso a livello parlamentare perché fino a ora, osserva la presidente del Forum famiglie, «sono stati portati avanti altri interessi di categoria e di parte».
Tra le priorità dell’agenda politica che il Forum propone alle istituzioni c’è anche il rilancio della natalità e la necessità di fare fronte al progressivo aumento di divorzi e separazioni. Riguardo alla natalità, rileva Ciccarelli, «è fondamentale mettere i giovani nelle condizioni di potersi creare una famiglia perché sempre più spesso i ragazzi a causa dell’insicurezza economica, derivante spesso da contratti di lavoro a progetto o a tempo determinato, rinunciano o hanno pura a crearsi una famiglia». L’unica modalità d’intervento è «il rilancio dell’occupazione da attuare attraverso la revisione degli attuali contratti di lavoro, facendo in modo che le aziende possano proporre un numero crescente di contratti a tempo indeterminato». Riguardo invece alle difficoltà crescenti nella vita di coppia, è necessario per la presidente del Forum del Lazio agire preventivamente con l’attivazione di sportelli d’assistenza alla coppia «perché quasi sempre alla base della distruzione della famiglia ci sono problemi di comunicazione tra marito e moglie». Il Forum, a questo proposito, ha avviato il progetto “Famiglie in centro”: a via dei Fori imperiali è attiva una struttura dove ci sono uno sportello di consulenza familiare, un punto mamma e si svolgono anche dei laboratori per coppie e genitori, in modo che siano preparati ad affrontare qualsiasi tipo di problema possa nascere in famiglia.
«A livello di istituzioni locali - spiega la presidente - siamo abbastanza soddisfatti degli interventi che da un anno e mezzo stanno attuando la Regione e il Comune anche se ritengo che ancora manchi un piano d’intervento sistematico. Un primo passo comunque può essere rappresentato dal convegno che si terrà in Campidoglio il prossimo 17 dicembre, che è il primo organizzato dal Comune che ha al centro la famiglia».

La crisi l’è bela: il più grande spettacolo dopo il weekend


Appuntamento fisso del lunedì è ormai con il gran mattatore Fiorello! Penultima puntata del suo varietà che ogni inizio settimana ci sorprende, ci fa sorridere e, per qualche minuto, magari, ci fa dimenticare i problemi.

Fiorello apre i battenti con un monologo sulla crisi indirizzandosi al capoccione Sarkozy e alla sua compagna “fissa” Merkel : "«Smettila di dirci: "Fate quello che dovete fare, sbrigatevi". Noi siamo italiani, facciamo le cose con calma. Sarkozy, "sciallati", ti devi "sciallare", stare calmo. Basta a fare coppia fissa con la signora Fletcher". E immagina il premier Monti incalzato dalla Merkel- Fletcher con i suoi compitini e ordini in italo-tedesco.  Continuando poi, con  le conseguenze che avrebbe l'introduzione della tassa sui cani di lusso, imitando un levriero afgano abbandonato in autostrada. Ma il monologo sulla crisi non finisce qua, ha, infatti, la sua apoteosi nel riadattamento di un pezzo storico di Cochi e Renato del 1974 “La vita l’è bela”, trasformandolo in “La crisi l’è bela” «E la crisi e la crisi, la crisi l'è bela / Tutti in braghe di tela, / ma con i bund tedeschi / se no stiamo freschi. La pensione è lontana/ tornerà pure l'Ici, / siamo tutti felici...».

Spettacolare è come sempre la sua interpretazione del vampiro romantico Edward Cullen che ad ogni puntata acquista sempre più velocità…grazie alle telecamere, saltellando da un punto all'altro dello studio, Edward-Fiorello"addenta" Piero Fassino, il sindaco di Torino che considera un semplice aperitivo per poi addentare il volturo “cattivo” Fabrizio del Noce.

L’entrata in scena di Elisa è divertentissima. Fiorello la scopre imitatrice ed Elisa prontamente imita Laura Pausini, Carmen Consoli e Shakira.

Emozionante il duetto Fiorello- Tony Bennet  nella evergreen “For once in my life”, da pelle d’oca!

Immancabile la parodia di X FACTOR: questa volta Morgano ed Ariso sono alle prese con l’impacciato Biagio Antonacci da Rozzano. Niente da fare, il cantante “ non arriva”, i due si addormentano proprio. E quindi anche lui è bocciato.

E Fiorello ancora una volta  è riuscito nel suo intento: farci sorridere e prendere questa “crisi” alla leggera.  Peccato solamente che lunedì prossimo sarà l’ultima puntata!

Laura M.


Video de "la crisi l'è bela"


Video Elisa e Fiorello

 Video Fiorello e Edward Cullen

Vivere in tempo di crisi: primo non uscire mai col Rolex

La notizia è circolata in tempo reale grazie a Twitter, il social network che sta mettendo paura a Facebook e che anche noi abbiamo cominciato ad usare assiduamente.
Yanina Screpante, nota per essere la ragazza di Lavezzi, campione argentino indiscusso del Napoli, sabato scorso era ferma in macchina con una amica a Posillipo (NA) ed è stata avvicinata da due rapinatori che, minacciandola con una pistola, si sono fatti consegnare il Rolex che la ragazza aveva al polso.
Forse prima di andare dai poliziotti la "vittima" si è sfogata su Twitter: "E poi dicono che in Argentina c'è insicurezza. Mi hanno rubato l'orologio a mano armata. Napoli ciudad de mierda". 
Napoletani sconvolti non solo per l'epiteto finale ma per paura che Yanina, a colpi di lancette, riuscisse a convincere il suo bello a lasciare Napoli e quindi la squadra di calcio.
Passata qualche ora la Screpante, giustamente ripresasi dallo spavento, affida ancora a Twitter le sue scuse: "Se mi fossi trovata in Argentina in quel momento avrei scritto lo stesso. Napoli e napoletani vi chiedo di comprendere il mio sfogo, non potrei mai odiare o sparlare di una città così bella".
Pace fatta: i rapinatori possono tenersi il Rolex ed i napoletani Lavezzi.
A chiudere il cerchio delle dichiarazioni arriva, in ultimo, il saggio patron del Napoli, il dottor De Laurentiis con una dichiarazione che merita di essere imparata a memoria ed insegnata ai nostri figli per superare questo momento di crisi globale: "Cara Yanina mi dispiace moltissimo per quello che ti è capitato, ma Napoli è una città meravigliosa e i napoletani sono persone straordinarie. In un clima di recessione mondiale andare in giro con le grandi macchine e con i Rolex non è prudente".
Commovente no? 
Anche io stamattina ho lasciato il mio Rolex nel cassetto e sono uscito a piedi.... 

Non mi funziona il digitale e non trovo un tecnico saranno tutti al governo

Continua la mia battaglia solitaria, o quasi, contro il digitale terrestre. Il digitale terrestre odia, a quanto pare, Distretto di Polizia perché puntualmente il segnale delle Reti Mediaset svanisce la domenica prima dell'inizio di questo programma e mia moglie è costretta a fare la contorsionista tra i cavi ma nulla da fare. Io ero in poltrona comodo comodo a vedermi Milan - Chievo e sentivo mia moglie trafugare dietro l'altro televisore, come un ladro qualsiasi. E' anche uscita di casa, salita sul tetto, ha preso a pugni l'antenna ma le reti mediaset non sono tornate e, beffa superiore, ne sono apparse altre dieci minori che assieme non fanno neanche la sigla di Distretto di Polizia.
Niente da fare.
Ho dovuto interrompere la visione della partita (meno male che eravamo giù sul quattro a zero per noi del Milan) per vedermi in famiglia Distretto, stretto stretto a mia moglie nel divano che era ormai tappezzato modello Curva Sud.
Voglio un tecnico che mi faccia capire: uno, perchè in sala si vede canale 5 ed in camera da letto (tre metri di distanza, stessa antenna, no?); due, quale è stato il guadagno, per noi cittadini, per noi abbonati, nel passare al Digitale Terrestre; tre, Corallo l'hanno catturato o no?
La sfortuna massima è che poi Distretto di Polizia c'è solo in Italia.e quindi non posso neanche chiamare negli Stati Uniti (come si faceva per Beautiful o le altre fiction) per sapere come va a finire!
Solo che non si trovano tecnici: saranno mica tutti al Governo con Monti! E se chiedo ad un politico di venirmi a dare una mano con l'antenna?
Giorgio Gibertini Jolly