09/11/11

Ulteriore dimostrazione che gli Amerikani non capiscono mai niente!


Ma guardate un po' cosa sono costretto a leggere sul TIME online! Scrivono un articolo intitolato: "5 ragioni per aver paura dell'Italia" E aprono l'articolo sostenendo che una di queste 5 ragioni non è Berlusconi con il suo "Bunga Bunga"! Credevo di aver letto male, invece è proprio così! Ma dai!!! Ma quanto sono ingenui sti Amerikani! Lo sanno tutti che l'economia italiana è solida che abbiamo le migliori banche dell'Europa e che i nostri ristoranti sono SEMPRE PIENI! Lo sanno tutti che è stata colpa di Berlusconi e appena lui se ne va definitivamente ci riprendiamo alla grande e l'indice della nostra borsa da 15.000 ti ritorna ai 40'000 del 2007! Sicuro come l'oro! Invece 'sti amerikani, insinuano che i problemi sono seri e gravi!

1) Che l'Italia è un problema enorme per l'Euro perché il suo debito è maggiore della somma di quello di Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna messi assieme! Meschini e complottisti questi amerikani!

2) Insinuano poi che la nostra crisi è profonda! Che non creiamo lavoro che manchiamo di competitività...meschini!!! Ma la Marcegaglia non l'ascoltate?? E' il presidente di confindustria per Dio! E già nel luglio 2010 aveva detto che il peggio era passato! Significa che la nostra industria è eccezionale, che andiamo alla grande! Amerikani siete dei mentitori spudorati!

3) Sostengono poi che con il nostro sistema politico è impossibile fare delle riforme serie, profonde, rapide e impopolari! Ma se i nostri politici prendono decisioni impopolari ogni giorno?!? Ma vivete sulla luna voi Amerikani??

4) L'Italia potrebbe innescare un contagio agli altri PIIGS ancora più rapido! Ma daiiii!! Noi non siamo dei PIIGS! Siamo mica la Grecia o il Portogallo o la Grecia! Noi siamo un potenza economica! Amerikani traditori!

5) L'Italia è probabilmente la più grande minaccia per l'economia globale in questo momento
E dai, qui adesso avete proprio esagerato! Adesso se crolla l'economia mondiale la colpa è dell'Italia! Che buffoni che siete! Ma noi non ci offendiamo, perché adesso arriverà Angelino Alfano oppure Monti e vi faremo rimangiare tutte queste infondate insinuazioni!

L'articolo originale lo trovate qui: http://curiouscapitalist....

Perchè la sinistra teme le elezioni

Chi ha un briciolo di memoria non può non ricordare quale è stato il mantra della sinistra negli ultimi mesi, che si può riassumere così:
- l'Italia è finita nel mirino della speculazione internazionale a causa di un deficit di credibilità;
- il presidente del consiglio deve fare un passo indietro;
- la Spagna era messa peggio di noi, ma appena Zapatero ha annunciato le elezioni anticipate i mercati si sono rasserenati.
Basta rivedere la registrazione di tutti i talk-show televisivi, oppure le interviste ad alti esponenti dell'opposizione apparsi sui quotidiani, e ci si accorge che il ritornello è sempre stato questo. Cosa accade invece oggi? Berlusconi ha annunciato le sue dimissioni un minuto dopo l'approvazione della legge di stabilità e si è espresso, pur riconoscendo che ogni decisione in merito spetta costituzionalmente al capo dello Stato, per lo scioglimento delle Camere e per le elezioni anticipate a febbraio. Se i dirigenti del centrosinistra avessero un minimo di coerenza, non potrebbero che convenire sulle parole del premier, avendo egli messo in pratica quanto loro predicavano da tempo.
Invece no. Ora che Berlusconi il passo indietro lo ha realmente fatto, il terzo polo e il Pd si stanno rimangiando tutto, e improvvisamente le elezioni anticipate, da medicina di tutti i mali sono diventate una iattura, anzi peggio: un salto nel baratro.
La via maestra è tornata ad essere il leggendario "governo di emergenza" guidato da un'alta personalità "tecnica" autorevole in Europa e in grado di guidare una squadra di ministri "politici" provenienti da tutti i partiti disponibili. Ma si tratta di un'equazione impossibile in questo Parlamento e in questa situazione politica, prima di tutto perché i veleni sparsi dal centrosinistra hanno minato irreparabilmente ogni possibilità di dialogo costruttivo attraverso la delegittimazione continua del leader e della maggioranza scelta dagli elettori; e poi perché non basta mettere un premier "tecnico" alla testa di un esecutivo per convincere l'Europa, la Bce e i mercati: occorrerebbero una comune visione dell'agenda europea e una convergenza programmatica che in tutta evidenza non ci sono.
Il Terzo Polo, poi, ha una posizione ancora più schizofrenica: Casini, Fini e Rutelli hanno infatti già annunciato di condividere le misure che l'Europa ci chiede, ma dopo avere a lungo caldeggiato il passo indietro di Berlusconi dicendosi disponibili ad appoggiare un nuovo governo a guida Alfano o Letta, ora hanno cambiato idea: nessun altro governo può nascere in questa legislatura senza il coinvolgimento del Pd.
Di cosa, quindi, stiamo parlando? Solo un esecutivo di centrodestra eventualmente allargato al terzo polo sarebbe in grado di portare avanti politiche coerenti con la lettera all'Europa, che impegna non solo Berlusconi, ma chiunque sia chiamato a governare.
Esclusa preventivamente questa ipotesi, ogni altra soluzione sarebbe un'ammucchiata deleteria, pasticciata e inutile alla causa. Non restano, dunque, che le elezioni anticipate per fare chiarezza e spazzare via i tatticismi: ogni partito e ogni coalizione dovranno dire agli italiani cosa intendono fare, con chi e in che tempi.
Il centrodestra ha le idee chiare, mentre le attuali opposizioni avranno qualche difficoltà a ritrovarsi intorno a un programma comune, dovendo fare i conti con l'ipoteca massimalista di Vendola e con la demagogia di Di Pietro. Toccherà agli elettori scegliere, come è giusto che sia in una grande democrazia.
Di Paolo

Roberto Antonione ora deve cercarsi un altro padrino per essere rieletto ed anche per sua figlia

Leggendo su La Stampa il dialogo tra il direttore Mario Calabresi e Silvio Berlusconi, avvenuto ieri sera e pubblicato oggi, apprendiamo solo in parte di quanti drammi può essere composta una annunciata dimissione od un esplicito tradimento.
Se la Carlucci viene bollata come "Gabriella Iscariota", con notevoli riferimenti evangelici a cui SB spesso ci ha abituato, è "drammatico" invece il passaggio sull'onorevole Roberto Antonione.
Sentite cosa dice SB al telefono a Calabresi
«E’ successa una cosa allucinante, a cui faccio ancora fatica a credere, mi hanno tradito quelli che ho portato per una vita nel cuore, penso ad Antonione e non riesco ancora a crederci, e pensare a tutto quello che ho fatto per lui. Prima lo avevo nominato coordinatore di Forza Italia, poi lo abbiamo candidato a governatore, quando è stato eletto in Friuli gli ho portato a Trieste tutti i bilaterali possibili, per dare lustro alla sua presidenza, e poi mi ha fatto anche fare da padrino alla sua bambina. E’ incredibile: sono il padrino di sua figlia e lui mi tradisce, non posso credere ai miei occhi. Così gli ho chiesto di incontrarci ma lui ha avuto paura di venire e mi ha liquidato con una lettera. Degli altri non parlo nemmeno, a partire dalla Carlucci, da Gabriella Iscariota».
Ora mi metto nei panni dell'onorevole Antonione che dovrà trovarsi qualcun altro che lo ricandidi ma soprattutto un altro padrino per sua figlia quando questa farà la Cresima!
Quante tragedie dietro la probabile fine di B!
Troppe. 
Riusciremo a reggerle tutte?
Scherziamo coi fanti ma lasciamo stare...i Sacramenti.
Jolly

Pakistan - Le scuole pubbliche insegnano l'intolleranza verso le minoranze religiose: un Rapporto USA

Islamabad - I libri di testo utilizzati nelle scuole pubbliche e private in Pakistan insegnano ai bambini pakistani l'intolleranza verso le minoranze religiose non musulmane: è quanto rivela uno studio, il primo nel suo genere, condotto dalla Commissione internazionale sulla Libertà religiosa (United States Commission on International Religious Freedom, USCIRF) e presentato oggi a Washington. Nel Rapporto, inviato all'Agenzia Fides, la Commissione, organismo indipendente bipartisan, del governo federale USA, indica nel sistema scolasto la radice del diffuso radicalismo islamico e aiuta a spiegare perché la militanza è spesso sostenuta, tollerata e giustificata nel paese.
Lo studio ha analizzato più di 100 libri di testo dei gradi scolastici 1°-10°, in quattro province del Pakistan. A febbraio 2011 i ricercatori incaricati hanno visitato 37 scuole pubbliche, intervistando 277 fra studenti e insegnanti, e 19 madrase (scuole islamiche), dove hanno intervistato 226 fra studenti e insegnanti.
"I membri delle minoranze religiose sono spesso dipinti come cittadini inferiori o di seconda categoria, ai quali sono stati concessi diritti e privilegi da generosi musulmani pakistani, per cui dovrebbero essere solo grati" afferma il Rapporto. "Gli indù sono ripetutamente descritti come estremisti e nemici eterni dell'Islam": la loro cultura e società "si basa su ingiustizia e crudeltà, mentre l'Islam offre un messaggio di pace e fratellanza, concetti ritratti come estranei all'induismo", prosegue lo studio. I testi scolastici contengono anche alcuni riferimenti specifici ai cristiani, "che sono generalmente negativi, dipingendo un quadro incompleto della più grande minoranza religiosa in Pakistan" dice il Rapporto, notando un sistematico ritratto negativo delle minoranze religiose, indù (l'1% in Pakistan) e cristiani (3%) ma anche sikh e buddisti.
I libri di testo evitano i riferimenti al ruolo svolto da indù, sikh e cristiani nella vita culturale, militare e civile del Pakistan. Nella maggior parte dei casi "il revisionismo storico sembra progettato per scagionare o glorificare la civiltà islamica, o per denigrare la civiltà delle minoranze religiose" spiega il Rapporto, suggerendo urgenti cambiamenti "per presentare una storia libera da affermazioni false o infondate, che trasmettono pregiudizi religiosi".
I testi promuovono anche l'idea che "l'identità islamica del Pakistan è sotto costante minaccia" e che "le forze anti-islamiche cercano di porre fine al dominio islamico del mondo", come si legge in un testo di studi sociali utilizzato al 4° grado nella provincia del Punjab.
Tali testi e insegnamenti islamici si trovano nei libri di testo obbligatori, non solo in quelli religiosi, il che significa che in Pakistan i cristiani, gli indù e gli studenti di altre minoranze vengono indottrinati con insegnamenti di contenuto islamico: un fatto che viola la Costituzione del Pakistan, in cui si afferma che gli studenti non sono tenuti a ricevere istruzione in una religione diversa dalla propria.
Anche gli insegnanti sono un problema: secondo lo studio, più della metà degli insegnanti della scuola pubblica riconosce il diritto alla cittadinanza delle minoranze religiose, ma la maggioranza ritiene che alle minoranze religiose non debba essere concesso di occupare posizioni di potere, "al fine di proteggere il Pakistan e i fedeli musulmani". Inoltre l'80% degli insegnanti ritiene i docenti non-musulmani "nemici dell'Islam". (PA) (Agenzia Fides 9/11/2011)

L'addio di Berlusconi provoca almeno 200 mila disoccupati

Il collega Paolo Granzotto, nel febbraio scorso, sollecitato da un suo lettore, fece un conto "a spanne" di quante persone vivono di Antiberlusconismo: 200 mila circa. Oggi, giorno dopo l'annuncio delle annunciate prossime dimissioni, ci sono in giro in Italia altre 200 mila persone in ansia e quindi, di conseguenza, altri 200 mila motivi per dire: forza Silvio, Silvio resisti, Silvio non dimettersi.
Alla fine della lettura della risposta concorderete tutti con me: ed ora che famo? Silvio perchè non ci ripensi, per favore?
Certo, a Granzotto sfugge un fatto ovvero che forse altrettante persone, se non di più, vivono di Berlusconismo ed anche loro dovranno trovarsi un altro lavoro!
Che catastrofe! Quasi mezzo milione di disoccupati in più solo per esserci accaniti contro una persona? Non poteva pensarci prima o voi Di Pietri, D'Alemi, Bersani, Casini, Bocchini, Fini?
Silvio rimani: hai più dipendenti tu di qualsiasi azienda mondiale!
Vedete... non è proprio tutto meglio il dopo... pensateci bene!

Caro Granzotto, viviamo tempi molto difficili in cui l’odio trionfa a tutto campo nei rapporti politici e giudiziari. A essere più inquieta mi sembra proprio la sinistra, eppure la sua battaglia di delegittimazione di Silvio Berlusconi è in pieno fulgore, solo un pochino attenuata, nell’impatto sull’opinione pubblica, dai macelli di Bengasi. Cos’è dunque che, come dicono a Roma, «je rode», alla sinistra?
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"Un fantasma s’aggira per l’Italia, caro Celada. L’antiberlusconismo. Ne vogliamo parlare? Ho fatto due conti, così, alla buona. Fra giornalisti della radio, della televisione, della carta stampata ivi compresi i settimanali d’«opinione», fra politici di professione, comici e comiche di varia natura, cantanti, giullari e giullaresse, attori e attrici genere drammatico-civile, fra scrittori e scrittrici, opinionisti a gettone, escort pentite (e dunque redente), grand commis, addetti alle intercettazioni, addetti alle trascrizioni, sociologi prêt-à-porter, personale di fondazioni, di centri di elaborazione del pensiero TTB (tutto tranne Berlusconi), fra titolari di cariche di sottogoverno, nani e ballerine siamo a circa ottanta-centomila individui che vivono di antiberlusconismo. Se vi aggiungiamo l’indotto, che so, mogli e seconde mogli, amanti e seconde, terze e quarte amanti, figli bamboccioni, cognati (dispendiosissimi), collaboratrici e collaboratori domestici, badanti dei nonni, bagnini dell’«Ultima spiaggia» di Capalbio, venditori di cachemire, di pashmine e di cosucce di Prada, si raddoppia. Ciò significa che alimentando l’«anti», Silvio Berlusconi dà da vivere - e vivere nella grascia - minimo minimo a 200mila individui. I quali, senza il Cavaliere in campo si ritroverebbero, per usare una bella espressione di Marco Travaglio - che queste cose le sa - con le pezze al sedere. Michele Santoro, tanto per non far nomi. Oggi si becca qualche milioncino l’anno. Se dovesse venire a mancare l’ubi consistam del suo Annozero, dare addosso, schiumando rabbia, al Cavaliere, eccolo che se ne tornerebbe a essere il vecchio e squattrinato «Michele chi?». Senza l’antiberlusconismo militante & viscerale, i Bersani e le Bindi, i Veltroni e i D’Alema, i Franceschini e i Fini, i Di Pietro e i Bocchino, rischiano grosso di andare a spasso. Il primo della lista, a esempio, si regge ripetendo ogni due per tre: «La misura è colma, se ne deve andare a casa». Non sa dire altro, figuriamoci, poi, se qualcosa di sinistra. Bene. Quando se ne andrà a casa, con le proprie gambe, perché così ha deciso e non perché lo chiede Bersani, che ne sarà di costui? Gli rimarrà solo il (sublime) gnocco fritto della sua Piacenza a rendergli la vita degna d’esser vissuta.

Prima o poi accadrà, caro Celada ed è questo ciò che ròde agli antiberlusconiani in servizio permanente effettivo. Di certo in un clima di trionfale happy ending il Cavaliere tirerà i remi in barca. Dopo vent’anni da protagonista sulla scena politica - scena che ha cambiato, che ha rivoltato come un calzino, altro che i livorosi rivoltamenti di Totonno Di Pietro - onusto di glorie e di successi si metterà al balcone per osservare l’andamento peristaltico del dopo Berlusconi. Intanto, duecentomila concittadini dovranno, di riffa o di raffa, trovarsi un lavoro. Questa sarà l’unica eredità di segno negativo lasciata dal Cavaliere. Un problema sociale mica da ridere e non c’è nemmeno la cassa integrazione, per gli antiberlusconiani in mobilità. Bah, cosa vuole che le dica, caro Celada. Ce ne faremo una ragione, no?
Paolo Granzotto sul il Giornale del 25 febbraio 2011"

Finalmente liberi! Festeggiamo!



Forza, stappiamo le bottiglie di Champagne!
O meglio mettiamole in fresco, perché ha dichiarato che si dimetterà tra un po' non subito.
Dai ancora qualche giorno di sofferenza nel dover sopportare ancora questo anticristo ma poi finalmente si dimetterà e sarà sicuramente il nuovo inizio!
La borsa crescerà, lo spread dei nostri btp diminuirà. Finalmente potranno entrare in campo quei politici che pensano al bene dei cittadini e che non hanno mai potuto farlo perché Berlusconi con le sue televisioni irretiva il popolo! Ma l'ipnosi non può durare in eterno e finalmente il popolo ha capito e si è liberato! Internazionalmente l'Italia sarà considerata un Paese importante, l'economia italiana riprenderà a gonfie vele trascinando anche quella europea e di conseguenza quella mondiale!
I tempi bui sono passati, ci siamo liberati del Male in persona e finalmente possiamo tornare a respirare e a vivere felice e contenti. Si certo inizialmente sarà necessario chiedere ai cittadini qualche "piccolo" sacrificio per rimediare a tutte le nefandezze fatte da quel uomo pervertito! Ma poi torneremo certamente al clima felice e spensierato degli anni '70 e '80. Era ora! Mi domando perché non siamo stati in grado di farlo fuori prima. Il Male va distrutto senza pietà, per il bene di tutti, per il bene del popolo, per il bene dei più deboli. Ma inutile fare recriminazioni sul passato. Adesso è il momento di festeggiare perché ci siamo liberati (ancora qualche ultimo giorno di sofferenza e sopportazione) del problema più grosso dell'Italia, del Male più grosso dell'Italia! Evviva la Libertà!


So che i nostri lettori abituali di Frews sono intelligenti e svegli e avranno di certo colto l'ironia del pezzo, ma se per sbaglio dovesse entrare nel nostro sito Bersani, Di Pietro o Beppe Grillo prima che mi contattino per convincermi ad entrare in un loro partito mi sembra corretto dirgli chiaramente che stavo ironizzando: vi sto prendendo in giro! Dopo che per decenni l'avete fatto voi con me per anni, per una volta permettetemi di farlo io con voi. Nella realtà sono un anarchico che da un pezzo non crede più in questo marcio sistema! Che non crede più né alla destra, né alla sinistra né all'alto né al basso! Una persona stanca e nauseata totalmente dalla vostra meschina politica. Una persona consapevole dei vostri meschini inganni. Una persona che ha ben presente che oramai stiamo scivolando in un burrone profondissimo (io non riesco a vedere il fondo) e che il prossimo politico di turno chiederà tanti sacrifici con la promessa di tirarci fuori da questo burrone ma nella realtà non farà altro che affossarci ulteriormente. "L'ottimismo è il profumo della vita!"

Se ti capita di vedere il sangue quando ti lavi i denti... non vorresti rivederlo in televisione

Con mia moglie stavamo guardandoci, con la solita attenzione, passione e dedizione ed una bella pentola di marroni caldi, Distretto di Polizia 11. Tra uno sparo e l'altro, una pista da seguire ed una da lasciare, la pubblicità ci ha riempiti, nel bel mezzo delle nostre castagne calde con vino Novello, di ben due sputi (non uno, due!) di cui il primo trasparente il secondo con un po' di sangue ed una voce forte a recitare: "se ti capita di vedere del sangue quando ti lavi i denti, c’è qualcosa che dovresti sapere.!"
Ho guardato mia moglie, abbiamo guardato le castagne e c'è venuto il voltastomaco.
Tutto questo all'ora di cena. Tutto questo in televisione, nella pubblicità, così a tradimento, a sorpresa, tra uno spezzone di film e l'altro.
E' la nuova pubblicità di una marca di dentifrici (che non nomino per non far loro raggiungere il loro scopo) che ovviamente punta sull'effetto shock (o schifo direi) per poter in parte dare il messaggio ma soprattutto vendere il prodotto.
Come sempre il limite alla decenza non c'è mai e, se pur vero che col telecomando si può cambiare canale, è però certo che nessuno ci aveva avvisati per tempo con un messaggio anche sottotitolato che dicesse: attenzione, la pubblicità che sta per passare fa veramente schifo quindi se state mangiando, siete rilassati o non siete dentisti o masochisti, cambiate pure canale!
Beh, vi dico due cose cari titolari di questa società.
Se per caso sugli scaffali dei discount un giorno incontrassi il vostro dentifricio, lo lascerei lì. Ma soprattutto non azzardatevi a mettere anche i promoter vicino al dentifricio perchè rischierebbero di trasformarsi in sputacchiere!
Giorgio Gibertini Jolly