28/03/12

Piangiamo sulla crisi o ci ricordiamo di essere vivi?!


Quando scrivo qualcosa che"scotta",non lo faccio perché mi va e basta,ma perché mi baso su fatti ed esperienze.Non ascolto solo i tg che un giorno ci proiettano nella disperazione e quello dopo ci raccontano una favola,che sono sempre mossi dal colore politico della rete,che prima dell'obiettivo di fare informazione hanno quello dell'audience o di persuadere gli spettatori di qualcosa.Io cerco di vedere la realtà con i miei occhi,di formarmi un'opinione e,nel caso di Frews,di comunicarla agli altri.Sono contenta quando nel bene o nel male,scuoto le persone,l0 ammetto!Stamattina approdo su Frews e il Direttore ci racconta di Alessandro,ragazzo down che ha aperto un ristorante con uno staff di dipendenti che hanno tutti la Trisomia 21.Credo che la loro forza sia che essendo partiti con una difficoltà in più rispetto a quelli che nascono senza avere alcun problema,non hanno avuto molto tempo da passare a rovinarsi il fegato sui tanti mali della società moderna,ma hanno dovuto fare sempre di più,di più,per fare dei passi che di giorno in giorno rendessero più belle le loro vite.E in tempo di crisi,Alessandro apre un ristorante!In bocca al lupo a questo novello imprenditore! E adesso arrivo al discorso crisi,che direttamente non ho mai sviscerato sul nostro blog.Uno Stato in cui la benzina arriva a costare 2euro al litro,è in crisi,ha dei grossi problemi.Nomino la benzina per non parlare di altri mali,ma non è che li ignori.C'è tanta disoccupazione e ci sono i laureati a spasso,rimetto il dito nella piaga.Starò diventando masochista?La crisi che mi spaventa di più,però,non è quella economica,ma quella dell'animo umano.Credo che tante persone ieri abbiano potuto scaricare della tensione repressa replicando al mio post.Si possono avere delle idee tanto diverse,ma cercare un punto di incontro.Oggi mi attirerò forse altre ire,ma a me piace esprimermi!La crisi c'è,ma l'altro giorno,quando sono andata a comprarmi un giubbino estivo perché mi serviva,non per fare shopping di piacere,gli 8 camerini del negozio erano tutti occupati,c'era altra gente in fila davanti a me,alla cassa ho fatto un'altra fila per pagare.Ed era giovedì pomeriggio!Quando vado al super,giusto se arrivo alle 9 o alle 16 non trovo la coda al banco degli affettati e della carne.Inoltre,come scritto in passato da Gibertini,negli ultimi giorni del mese,i supermercati fanno buone offerte per permetterci di non stare troppo impiccati.Io,mamma disoccupata,non ho vergogna di dire che,presentato l'ISEE,ho ottenuto un certificato che mi permette di pagare i farmaci meno di chi ha più mezzi economici.Quando Jennifer è nata,all'anagrafe mi hanno detto:-Signora,ha fatto domanda per il bonus bebè? E io:-Non credo di rientrarci. (Cioè di avere i requisiti per averlo) -Ci provi,lo hanno preso in tante! Me l'hanno dato.E noi abbiamo fatto il passaparola tra gli amici neo-genitori.Cosa sono 1.500euro?Ve lo dico io:al corredino ci pensano i parenti,il latte formulato,ringraziando Dio,non mi è servito,ma il bonus ha reso più tranquilli noi genitori che lo abbiamo chiamato"cuscinetto per le emergenze"ed evitiamo tuttora di ricorrervi.C'è chi dice che sono pochi.Ma io penso sempre che poco è meglio di niente.E non sono un'ottimista,ma una che pensa che quando ti arriva una piccola cosa positiva,tra tante negative,bisogna sorridere invece di incazzarsi.Sarò superficiale....Ieri,leggendo le repliche al mio post,mi è venuta una voglia incredibile di lavorare.Perché io sono una che prova una soddisfazione tremenda a smentire i pronostici.Ai colloqui di lavoro ho ricevuto sempre dei si,anzi,no,un solo no ma non è che mi ci sono soffermata su quel no.Quei si non li vedo frutto dell'essere una maestrina,una prima della classe,sono tutt'altro!Ma di questa voglia pazzesca di non farmi condizionare da una società in crisi,da un mondo che va male,perché finché si ha salute,si deve fare l'impossibile.E la cosa più impossibile è sperare.Beh,io spero!Tante persone detestano questo mio carattere tremendo,inarrestabile,ma io me ne frego dei governi,della Merkel,io penso a non perdere ogni piccola buona cosa che mi capita e quando va male,reagisco,cerco....un modo!In questo momento sto pensando ad una delle creature più buone che conosca,mia sorella,diversissima da me.Quando a Rò gira male,capita che gli occhi si colmino di lacrime e vengono anche a me,Rò è come fosse la mia prima figlia,ha 21 anni,non ha un lavoro fisso e io la guardo e esclamo:-Che ca..o piangi?Si lotta,non si piange! E lei ride e mi fa:-Che sorella che c'ho!Io non lo so come fai! Ho esordito riallacciandomi all'articolo di Giorgio e per tornare in tema,racconto un episodio accaduto quando ero ragazzina.In estate,in passato,mamma veniva mandata a lavorare in un istituto di ragazzi portatori di handicap,ma handicap gravi.Le educatrici coccolavano quei ragazzi,li accudivano amorevoli,tranne una,che li spronava,non gli puliva il viso,ma gli dava i tovaglioli e li esortava a farlo da soli,quando le altre li tenevano in giardino,lei li portava in palestra.All'inizio non mi piaceva.Poi ho capito e un giorno mamma le ha detto:-Anna,dice Francesca che qua dentro sei la più brava! E lei mi fa:-Io prima ero come le altre.Poi un giorno mi è morto un ragazzo sulle braccia e ho giurato che non sarebbe più successo. Anna sapeva che le carezze compassionevoli non servono. Io sono convinta che oggi la gente,i giovani,specialmente,abbia bisogno di una scossa,di un'esortazione.Che dovrei scrivere:-Poverini i laureati disoccupati!-Certo,è umiliante dipendere dai genitori! Sapete oggi che scrivo?Che il mio compagno di liceo con cui ci detestavamo,si è laureato in una facoltà umanistica,lavorando anche come cameriere. In tempi di crisi,si stava aprendo uno studio,si stava facendo un nome,perché era quello che voleva,credo.Lo voleva.Lo voleva.Lo voleva. Il giorno dopo il suo 28esimo compleanno,stava facendo il viaggio di ritorno nella città in cui lavorava.Solo la morte l'ha fermato. Voi,noi,siamo vivi!Se volete,i soldi potete guadagnarli,siamo dotati di ingegno,buone braccia,buoni cervelli. Quando io andavo a fare un colloquio,calcolavo i soldi spesi per la benzina,o per il treno e mi dicevo:-Fra,tu oggi non te ne vai da lì senza lavoro! Sinceramente,mi sembra sterile un'incavolatura con Monti,con Berlusconi o con Prodi che c'era ancora prima....Loro hanno le loro vite,io la mia!

“Non andare a teatro è come fare toeletta senza uno specchio”




Cari lettori di frews,
alle ore 13.00 del mercoledi penso che siamo a metà settimana; "il peggio" è passato e un altro fine settimana si avvicina. Pensando ai miei programmi del weekend, voglio rendervi partecipi di quello che sarà il mio sabato sera perché, agli appassionati di teatro soprattutto, può interessare. 

Suggerisco una cena veloce ma buona a Fiumicino (dove si mangia bene e si paga poco) e poi tutti al Teatro Traiano a vedere una rassegna teatrale dal nome: “Premio Teatro Traiano” .
Si tratta una rassegna di corti e monologhi teatrali che ha l’obiettivo di far conoscere ed esibire attori di talento, che grazie a questa iniziativa possono confrontarsi e possono presentare i loro lavori in un teatro importante, sotto gli occhi di una giuria di esperti (per esempio l’attore Bellomo) e di una giuria popolare (per esempio tu che mi leggi!).
Sabato 31 marzo sarà la serata dedicata alla tematica sociale e sono certa che ci regalerà grosse emozioni.
Per maggiori informazioni e per prenotazioni potete consultare il link che trovate in fondo all’articolo dove troverete anche i nomi di tutti i partecipanti alla rassegna e della giuria di esperti.
Come hanno voluto ricordare gli organizzatori della serata … <Schopenhauer diceva che “non andare a teatro è come fare toeletta senza uno specchio”; e questa volta il Teatro Traiano ci offrirà uno specchio di tutto rispetto!!>

Link per info:

Milan - Barcellona atto primo: astenersi cardiopatici

Il mio amico Roberto stasera non verrà a casa mia a vedere la partita: soffre di cuore. Gli ho consigliato di starsene nascosto sotto il cuscino ad aspettare il risultato finale, non voglio spostare "cadaveri" dal mio divano... anche perchè comunque aspetterei la fine della partita.
A parte gli scherzi stavo riflettendo in questi giorni come i giocatori della nostra squadra di Calcio rimangano sempre giovani mentre siamo noi ad invecchiare. Un conto è tifare per Ibra (quasi coetaneo...quasi) ma mettermi ad incitare El Sahraawy che è più giovane di mio nipote, e gioca anche peggio, un po' fa pensare.... ma è questa la regola che regge il calcio da sempre.
Riflettevo anche che davvero per certe sfide bisogna essere col cuore saldo. L'ultima sfida con l'Arsenal mi ha provato abbastanza. All'intervallo, mentre i nostri si prendevano un tè caldo, io ed il mio amico Gaetano ci siamo dovuti consolare e farci coraggio a vicenda. Confesso che ogni tanto buttavo l'occhio su un quaderno dei compiti di mio figlio, come se questo movimento dello sguardo forse capace di accelerare quello delle lancette dell'orologio.
Stasera come andrà? Sicuramente i miei figli andranno a letto presto, mia moglie gli seguirà pur di non vedermi incapace di stare seduto e....speriamo di portare a casa il risultato...cosi anche il frigorifero può passare una serata senza ricevere pugni.
Diavoletto buono

Leggings ovvero celebrazione del lato B femminile!


Dicono che il sedere sia la parte più sensuale del corpo femminile.Stando alla voce degli esperti,perché evoca alla mente il seno ma ha il merito di essere più grande e, nel caso in cui sia tonico come quello osannatissimo di Belen Rodriguez o borghesemente garbato (è una battuta eh!) come quello di Pippa Middleton sorella della Principessa d'Inghilterra Kate, più tondo, più staticamente mobile, più mobilmente statico. Per anni, le 30enni come la sottoscritta si sono lambiccate il cervello pensando:-Oggi che mi metto? Fino al provvidenziale ed esaltante (in senso fisico e morale) arrivo dei leggings. I leggings,per dirla senza tanti preamboli, sono delle collant a parecchi denari senza il pezzo che copre il piede. Solo che le nostre nonne le portavano sotto a gonnoni, vestitoni, che poco lasciavano alla malizia maschile, noi.....abbiamo superato, anzi,ci siamo del tutto liberate anche delle minigonne! Bastano i leggings ad esaltare il didietro.E ce n'è per tutti i gusti, sia di leggings, colorati,neri,trasparenti,in similpelle, ricamati che di lati B:a pesca, a pera, a mandolino....comunque,finché per fare il paragone tra un paio di glutei si ricorre a frutti e strumenti musicali,è tutto ok,quando si nominano latticini...forse è ora di andare a correre o di fare un pò di step.Ma i leggings hanno il merito di adattarsi a tutte:se proprio non vi piace il vostro didietro,mettete una maglia un pò più lunga ma è un peccato,perché gli uomini amano l'abbondanza e perché ogni uomo ha un proprio gusto.L'autrice del post,anche se non vi interessa,ne possiede 14 paia e ormai non mette quasi più i jeans perché oltre ad esaltare le curve,questo indumento ha il vantaggio di smentire il detto"Chi bella vuole apparire un pò deve soffrire".Sono comodissimi e costano poco! Poi non dite che noi donne siamo discriminate!(anche questa è una battuta,per la cronaca!)

Buoni leggings a tutte o meglio,a tutti!!!

Il patto della vergogna che ci riporterà indietro di cinquant'anni


Il patto della vergogna. Tale si può definire l’accordo uscito dopo il vertice svoltosi ieri tra i leader dei tre maggiori partiti italiani. L’(an)alfabeto della politica stavolta ha toppato alla grande, dimostrando una regressione di idee e progetti spaventosa che mette a rischio la democrazia italiana. La decisione di procedere con le riforme costituzionali, di pari passo con la legge elettorale, non sarebbe stata neanche tanto male, se non fosse che le linee guida per riformare il nostro sistema elettorale ci riportano indietro di cinquant'anni, ai tempi dei giochini di palazzo, quei tanto odiati accordi sottobanco che caratterizzarono la prima repubblica, quando i governi li facevano i partiti e non il popolo.

Restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari, un sistema fondato non più sull’obbligo di coalizione, indicazione del candidato premier, soglia di sbarramento e diritto di tribuna. Saranno questi i punti cardini attorno al quale ruoterà il confronto parlamentare per la riforma e che metteranno a rischio l’essenza della volontà popolare, nonché il peso dei due maggiori partiti italiani, ossia Pd e Pdl. Perché se è vero che da un lato si restituirà al popolo la possibilità di scelta del singolo parlamentare (anche se è tutto da vedere, visto che l’opzione delle preferenze non è del tutto scontata), è ancor più vero che dall’altro la scelta di abolire l’obbligo di indicare la coalizione prima del voto favorirà la politica della convenienza, facendo prevalere gli interessi di bottega a quelli del popolo. Tradotto dal politichese significherebbe che Pierfurby Casini, davvero ‘furbo’, pardonne per il gioco di parole, potrebbe permettersi di presentarsi alle elezioni da solo, aspettare i risultati e, soltanto allora, schierarsi a seconda di quanti ministeri e sottogoverni gli verrebbero assegnati. Cosa che renderebbe vana l’indicazione del Premier prima delle elezioni e soprattutto del programma di Governo (quest’ultimo si stilerebbe soltanto ad alleanze delineate).

Insomma, più che un grande accordo, più che una dimostrazione di buona politica, l’accordo - che per ora rimane tale, perché dalle parole bisognerà passare ai fatti - non altro rappresenta che un clamoroso autogol di Bersani e Alfano, ai quali forse manca più di un quid. Sono due i buoni motivi a dimostrazione di ciò: in primis permetteranno a Casini di continuare il gioco dei due forni, una sorta di trasformismo moderno a correnti alterne. In secundis garantiranno a Monti un secondo mandato anche dopo la scadenza naturale di questa Legislatura. Perché se passerà questo modello, una volta formato il nuovo Parlamento, ci potrebbe essere un clamoroso liberi tutti che spalancherebbe nuovamente le porte di Palazzo Chigi al professore. Insomma, tra tutte le soluzioni possibili l’(an)alfabeto politico ha scelto la strada peggiore. Perché sarebbe bastato mantenere il porcellum, aggiungendo le preferenze e il vincolo di mandato. Ma forse questo non andava bene a chi sta remando contro la nostra democrazia, dandoci l’illusione di restituire al popolo la voce che nessuno ascolta più.

Oggi ho voglia di lamentarmi: chi lavora e chi prende vitalizi?


Che mi perdonino gli illuminati pregni di verità politiche e legati a ideologie multicolori, ma oggi ho proprio voglia di allinearmi a tutti coloro che si lamentano delle disparità di trattamenti. Si fa un sacco di chiasso per la riforma dell'art. 18, chi sbandiera che sia necessario per la ricrescita economica del paese, chi alza gli scudi perché ritiene la modifica “anti lavoratori”, insomma tanto rumore........ e come al solito, per nulla! O meglio, per il beneficio di pochi. Ma non è di questo che mi voglio lamentare! Vorrei capire un paio di cosette che sembrano non proprio coerenti con l'andamento delle riforme volute da questi “signori” in nome di un benessere futuro.

Inizierei, se mi è consentito, da una frase Dura lex, sed lex, per qualcuno potrebbe risultare altisonante, ma in un sistema democratico, sempre ammesso che qualcuno si ricordi cosa vuol dire democrazia, è basilare. Insomma partendo da questo ammonimento (la legge anche se dura va rispettata), mi viene da chiedermi se la sua applicazione debba essere uguale per tutti! Beh lo troviamo scritto in tutte le aule di giustizia e da ciò devo dedurre che qualunque legge (civile o penale) debba essere applicata a tutti indistintamente.

Partendo da questa breve riflessione vorrei fare un salto all'indietro partendo dal 1995 quando uno dei tanti governi ha messo mano al sistema pensionistico italiano per “allinearlo” ai sistemi europei. Ricordate quella riforma? Io la ricordo bene poiché, da tale data, mi sono visto modificare “unilateralmente” il mio sistema pensionistico. Badate bene non mi lamento ma mi sorge un piccolo dubbio:” se dal settembre 1995 tutti i dipendenti dovevano passare da un sistema retributivo ad uno contributivo, perché questa riforma per alcune categorie andrà in vigore solo da questo anno?” Ah! Forse è colpa delle poste italiane, non hanno consegnato in tempo l'avviso a circa un novecento personaggi!!!! va beh 900 su qualche milione l'errore ci può stare!


Che carini! Si riempiono la bocca di Europa prendendola ad esempio per ogni cosa che possa fare cassa, ma mai che la prendano ad esempio per fare quei sacrifici tanto pubblicizzati per il bene di tutti! Curiosando per il web, infine, mi sono imbattuto in un articolo che aveva per argomento i costi che dobbiamo sostenere, non solo per i famosi novecento di cui sopra, ma anche dei loro predecessori sia in vita, sia passati a miglior vita! Se i dati sono esatti (mi è impossibile valutarne la fonte) si parlava del fatto che “mensilmente Camera e Senato staccano 2.238 assegni di vitalizi ( e un altro migliaio di reversibilità agli eredi dei parlamentari scomparsi) da 3000 a 10 mila euro. Tra i destinatari vi sono anche tre parlamentari per un giorno e altri rimasti in carica per qualche settimana. Ogni anno le indennità dei parlamentari in carica assorbono 144 milioni, i vitalizi ne richiedono 218 , il 51% in più” ed in più “Quanto ai limiti d'età, è stabilito che i parlamentari con una sola legislatura possano godere della pensione a 65 anni; basteranno, invece, 60 anni per quelli che hanno più legislature alle spalle. È previsto che la modifica al trattamento previdenziale dei parlamentari si applichi ai nuovi eletti e, pro-quota, a quelli in carica”.




Non amo fare del populismo, e nemmeno mi ergo ad economista, ma qualcosa non quadra! La riforma che mi ha toccato ha avuto effetto con una sorta di retroattività, mentre per i famosi 900 non solo non è stata retroattiva, ma con un'applicazione posticipata di ben 17 anni. Comunque vorrei invitare il portalettere ad essere più veloce nel consegnare tali avvisi perché, come sempre, sarà solo sua la colpa del malfunzionamento della questione e, ora, dovrà anche vedersela con questo nuovo art. 18 perché, a dir di molti, quello vecchio è stato la causa del declino di questa “italietta”!!! Termino con una frasetta di manzoniana memoria: “a quale se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta , ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta”.


Paolo di Roma

Mentre noi parliamo di lavoro un ragazzo down apre un ristorante

Qui su Frews lavoriamo tutti e quando abbiamo qualche minuto scriviamo per passione su questo blog quotidiano che sta diventando serio e grande forte dei suoi mille lettori al giorno. In questi giorni ci siamo confrontati in tanti, redattori e non, sul tema del lavoro che è di stringente attualità. Allora come buongiorgio di oggi vi voglio parlare de L'Antica Locanda: un ristorante gestito da un ragazzo down. Questo esempio viene da un piccolo paese della Sardegna, San Sperate, dove è stato inaugurato in questi giorni un nuovo ristorante, chiamato "L'Antica Locanda", e che racchiude in se un piccolo segreto ed un grandioso messaggio di speranza. Si tratta infatti del primo locale il cui ristoratore è un ragazzo affetto da Trisomia 21, meglio nota come sindrome di Down, tanto che almeno nella serata inaugurale il personale, inclusi i camerieri, era composto da ragazzi down (nello screenshot sopra, uno dei ragazzi che hanno servito ai tavoli). A gestire il ristorante è quindi Alessandro Batzella, 25 anni che è si un ragazzo down, ma la cosa non gli ha impedito di raggiungere la qualifica all' Istituto Alberghiero e che sorridente così dichiara "Voglio far questo lavoro, mi piace servire ai tavoli, preparare le colazioni. E che siano abbondanti, perché il cliente deve sempre alzarsi da tavola e andar via soddisfatto".
Buon pranzo e buongiorgio