17/01/12

Comune di Roma: famiglie discriminate ma anche protagoniste

E' iniziato il 2012 con tante novità e nuove sfide. C’è una crisi da superare. Servono giovani, famiglie, associazioni,  parrocchie. Serve mettersi in gioco per superare l’individualismo a favore del Bene Comune. Alla luce dell’incontro del Papa con gli Amministratori del Lazio, crediamo di muoverci nella direzione giusta: Benedetto XVI ha parlato proprio di giovani e  famiglie, soprattutto di quelle numerose. Per prima cosa voglio ringraziarvi per la grande partecipazione e per le idee portate alla “Prima Conferenza con la Famiglia”. Un primo passo per rendere Roma sempre più  a dimensione familiare. Tra le novità vi segnalo la pubblicazione di alcuni bandi a sostegno della famiglia: una prima concretizzazione di quanto emerso durante la Conferenza. Il primo riguarda “Pronto Famiglia”, ossia  un numero verde dedicato alle famiglie. Il secondo bando riguarda i progetti “Diventiamo Famiglia” e “Cresciamo in Famiglia”,  corsi di  formazione pre e post matrimoniali. Una novità assoluta è, invece, il voucher per i servizi educativi, un contributo economico a sostegno delle famiglie romane in lista di attesa per gli asili nido nell’anno 2011-2012.
Dopo 12 anni di assenza  lo scorso dicembre abbiamo organizzato a Roma la Biennale de la Méditerranée, l’evento dedicato ai giovani artisti di tutto il Mediterraneo.
Vorrei fare chiarezza sulla situazione del Casale di Via di Grottaperfetta nell’XI Municipio. Vengo abitualmente attaccato su ogni cosa dal Presidente del Municipio in questione. In questi giorni è tornato ad accusarmi di aver sottratto il Casale alla cittadinanza. Non è così. La struttura è destinata ad attività di tipo culturale-educativo per i giovani del quartiere.
Recentemente ho presentato un esposto-querela alla Procura della Repubblica di Roma per denunciare la discriminazione della famiglia diffusa con gli annunci di locazione immobiliare che negano l’accesso alla casa ai nuclei familiari, soprattutto se numerosi. Un’azione  simbolica, ma importante.  Adesso tocca a voi segnalare simili situazioni. Non abbassiamo la guardia!
Il 10 gennaio è  stato pubblicato il nuovo bando per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia comunale per l’anno scolastico 2012/2013. Un servizio che continua a migliorare grazie alle 14 nuove sezioni autorizzate, con una capienza totale di oltre 35.000 posti. Le domande potranno essere presentate entro il prossimo 10 febbraio.
Vi segnalo anche due nuovi bandi rivolti alle associazioni giovanili di Roma. Il primo ha l'obiettivo di sostenere e valorizzare iniziative organizzate dai giovani e per i giovani. Il secondo bando vuole mettere a disposizione delle giovani band romane tre sale prova, dove i gruppi giovanili potranno esercitarsi a titolo gratuito durante tutto l'anno
Anche sul tema delle tossicodipendenze, a fine dicembre, sono stati pubblicati 11 nuovi bandi che prevedono per la prima volta una formazione agli insegnanti delle scuole superiori e attività di prevenzione nei campi rom con sportello mobile. Il bando è rivolto anche alle associazioni, ai centri giovanili/professionali e alle parrocchie presenti sul territorio.
Per l’anno scolastico in corso ho voluto riproporre l’iniziativa dei campi scuola, unica nel suo genere, perché penso che fuori dall’aula apprendere e socializzare sia più facile e divertente. Sono 11 le regioni italiane coinvolte che, tra marzo e maggio, ospiteranno gli studenti romani in visita.
Come sempre di notizie ce ne sarebbero molte altre, ma una selezione è doveroso farla…scusate la lunghezza del testo.
Gianluigi De Palo, assessore alla Famiglia del Comune di Roma

Tra droga, "Vada a bordo cazzo" e "prima le donne, i bambini ed i bisognosi"

‎"Comandante, salga sulla nave, immediatamente, e mi dica se ci sono bambini, donne, e persone bisognose di aiuto". Delle concitatissime telefonate tra l'ormai idolo nazionale popolare, l'ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno De Falco, ed il vigliacco Schettino abbiamo dato ampio resoconto oggi su Frews ed anche il nostro sito ha avuto un boom di visite.
A dir la verità tutti i nostri articoli sulla vicenda della Costa Concordia hanno avuto enorme seguito, segno che anche i nostri pensieri trovano condivisione nel vostro cuore e magari anche sui vostri spazi nei vari Social network.
"Vada a bordo cazzo" è una frase dura ma così vera in quel momento: l'impotente ufficiale De Falco prova in tutti i modi a risvegliare dal torpore il fuggitivo Schettino che forse era nel mondo dell'oblio dovuto a cocaina, come abbiamo anticipato ore fa e come comincia a risultare dalle indiscrezioni giornalistiche visto che Schettino è stato sottoposto ad esami tossicologici.
(però chi si è messo a vendere su internet a 12,90 euro la maglietta con scritto Vada a bordo cazzo, è uno sciacallo ed indegno come Schettino! E' morta della gente li sotto!)
Ma le parole del De Falco vanno ripetute ai posteri perchè portano con sé una chiarezza di intenti che è quella innata in ognuno di noi: "mi dica se ci sono bambini, donne e persone bisognose".
Prima le donne ed i bambini: ce lo abbiamo dentro tutti questo motto sin dalla nascita, nei giochi in spiaggia, nelle simulazioni e lo abbiamo anche usato ai tempi della campagna elettorale quando ero candidato in "aborto no grazie": sul palco a piazza Farnese, quando presentavamo con Giuliano Ferrara la nostra lista, c'era alle spalle questa scritta, per invitare a salvare altri bambini, ed altre madri, dal terribile naufragio continuo dell'aborto.
Nelle parole di De Falco torna prepotente questo concetto ed il bello è che risalta in modo spontaneo sovrastando il fragore e la concitazione comprensibile di quei momenti.
Ed anche ora pensiamo prima alle donne, ai bambini, a quei morti ed ai bisognosi: poi la giustizia faccia il suo corso e la nave della vita possa riprende, grazie allo Spirito Consolatore, il suo corso.


Nuovo audio "Abbiamo abbandonato la nave" comunica Schettino

Schettino, il non comandante, ed i suoi ufficiali sono sulla scialuppa e stanno abbandonando la Costa Concordia che si "inchina" definitivamente contro l'Isola del Giglio. Sulla nave ancora migliaia di persone da aiutare, evacuare: donne, bambini, anziani.
Lui, il suo secondo, gli altri ufficiali scappano e, raggiunto al telefono da De Falco, ufficiale della Capitaneria di Porto, candidamente ammette di aver abbandonato la nave.
Forse prima della nave Schettino ha abbandonato il suo cervello, la sua coscienza, l'abc dell'etica umana. Forse si era abbandonato a qualche stupefacente perchè a me, che me ne intendo poco, sembra, sentendo anche quest'audio, sotto effetto di droga.


All'1.46 di sabato mattina il comandante della Concordia Francesco Schettino riceve l'ennesima telefonata dalla Capitaneria di Porto. In linea c'è il comandante Gregorio Maria De Falco. La chiamata è concitata e i toni si scaldano rapidamente.  Ecco i passaggi più significativi:
De Falco: «Sono De Falco da Livorno, parlo con il comandante?
Schettino: «Sì, buonasera comandante De Falco»
De Falco: «Mi dica il suo nome per favore»
Schettino: «Sono il comandante Schettino, comandante»
De Falco: «Schettino? Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C'è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo della nave. Va a bordo e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione comandante Schettino...».
Schettino: «Comandante le dico una cosa...»
De Falco: «Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro?».
Schettino:
«
In questo momento la nave è inclinata...».
De Falco: «Ho capito. Ascolti: c'è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo. Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. E' chiaro?
Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto... veramente molto male... le faccio passare un'anima di guai. Vada a bordo, cazzo!»

Schettino: «Comandante, per cortesia...»
De Falco: «No, per cortesia... lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo...».

Schettino:
«Io sto andando qua con la lancia dei soccorsi, sono qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua...»

De Falco:
«Che sta facendo comandante?»

Schettino:
«Sto qua per coordinare i soccorsi...»

De Falco:
«Che sta coordinando lì? Vada a bordo. Coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta?

Schettino:
«No no non mi sto rifiutando».

De Falco:
«Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante?? Mi dica il motivo per cui non ci va?»

Schettino:
«Non ci sto andando perché ci sta l'altra lancia che si è fermata...».

De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E' chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì».
Schettino: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino».
Schettino: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so.. Uno lo so. Uno l'ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Schettino: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla ...».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Schettino? E' buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».
Schettino: «(...) Sono assieme al comandante in seconda».
De Falco: «Salite tutti e due allora. (...) Lei e il suo secondo salite a bordo, ora. E' chiaro?».
Schettino: «Comandà, io voglio salire a bordo, semplicemente che l'altra scialuppa qua... ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì, adesso ho chiamato altri soccorritori...».
De Falco: «Lei è un'ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O!. E mi viene subito a dire quante persone ci sono».
Schettino: «Va bene comandante»
De Falco: «Vada, subito!»

المهاجرون هم الذين يتسلمون الإنجيل و الذين يشاركون في تبشيره


الفاتيكان -- البابا : المهاجرون ليسوا الذين يتسلمون الإنجيل فحسب و لكنهم يشاركون بشكل فعال في تبشير الإنجيل في العالم المعاصر

نحتفل في مثل هذا اليوم بالمناسبة العالمية للمهاجرين واللاجئين فيشارك الملايين من الناس في ظاهرة الهجرة  و قد يبدو أنهم أرقام و لكنهم ليسوا ارقام! هم الرجال والنساء والأطفال والصغار والكبار الذين يبحثون عن مكان للعيش في سلام "هذه هي الكلمات التي نطق بها قداسة البابا الكريم في صلاة التبشير الملائكي يوم الأحد 15 يناير. فتابع البابا :" في رسالتي التي كتبتها بمناسبة هذا اليوم المكرس للمهاجرين واللاجئين دعوت الانتباه إلى موضوع "الهجرة والتبشير الجديد" ، و شددت على أن المهاجرين ليسوا الذين يتسلمون الإنجيل فحسب و لكنهم يشاركون بشكل فعال في تبشير الإنجيل في العالم المعاصر. في هذا السياق يسرني أن أوجه تحية ودية لممثلي مجتمعات المهاجرين في روما ، الموجودين اليوم قدامي في ساحة القديس بطرس: فأهلا و سهلا بكم  ".

قبل الصلاة المريمية، أشار البابا الى اهمية الدعوة الباطنية الواردة في الكتاب المقدس و التي تكلم عنها البابا في قراءات الاحد : دعوة النبي صموئيل و دعوة التلاميذ الأولين الذين دعاهم كلهم السيد المسيح " ففي هذين القصتين -- قال البابا --  نلاحظ أهمية الشخص الذي يلعب دور الوسيط و الذي يساعد الناس على فهم صوت الله و على الاعتراف به حتى يتبعوه." ثم شدد البابا على "دور المرشد الروحي في مجال الإيمان، وعلى وجه الخصوص ، في الخدمة الخاصة المكرسة لخدمة الله وشعبه". "إنهم يتبعون يسوع عن كثب، و يكرسون أنفسهم لعائلة الكنيسة الكبيرة فيصبحون" الاخ الاكبر "، فهذا هو دورالكاهن.  دور الأبوين أيضا مهم جدا فهم يستطيعون أن يعلموا ابناءهم كيفية العيش في اطار محبة الله الخالصة بناء على ايمانهم المخلص ."

 في صلاة التبشير الملائكي أشار قداسة البابا أيضا إلى مناسبة الأسبوع للصلاة من أجل وحدة المسيحيين التي ستعقد من 18-25 يناير، و دعا الجميع الى الوحدة.

وكالة فيدس للأنباء

"Si rende conto che è buio?" ecco l'audio della telefonata a Schettino

Ha paura del buio il "comandante" (di rigore le virgolette perchè uno che sullo scoglio vede la propria nave affondare e si prenota il taxi per scappare....come possiamo chiamarlo?) ed è lì, sulla sua scialuppa, col suo secondo ed ha paura del buio, non vede niente, non vuole risalire la biscaccina di prua per tornare sulla nave a contare dispersi, feriti, sopravvissuti, morti.
L'ufficiale De Falco dalla Capitaneria di Porto prova a spronarlo con parole forti e che sono quelle che noi tutti avremmo usato in quel momento, immobilizzati nella impossibilità di fare altro se non provare a scuotere l'ignavia umana.
Ora, grazie al Corriere Fiorentino, c'è l'audio. Non servono altre parole.
Giorgio Gibertini

Riflessione sulle coppie miste: il pentagono no, ma ti aveva avvisato!


Questa è la storia di E.,che conosco da quando eravamo bambine.E.era arrivata a 24 anni vedendo le sorelle, le amiche, le colleghe,fidanzarsi tutte,almeno una volta!Lei no.I suoi chili in più,quel corpo dalla soverchia statura e dalla mole considerevole sono sempre stati una barriera,credo più dentro la sua testa,però.Conosco ragazze massicce come lei che non faticano a trovare il ragazzo.Eppoi,quando noi pensavamo a divertirci,E.aveva il peso della famiglia sulle spalle,il padre è morto che era poco più di una bambina.Finché è arrivato lui,un principe moro,innamorato perso.Perché per gli orientali i canoni di bellezza sono diversi dai nostri,una donna è bella perché è bella,non perché è magra.E.si è accollata il mutuo trentennale per l'acquisto di un appartamento,ha iniziato una vita insieme al suo uomo.Era felice.Si,ogni tanto qualcuno riferiva di flirt del suo ragazzo con altre,ma si sa le malelingue,lui ha un gemello,quindi venivano scambiati,peccato che la fidanzata dell'altro pensasse la stessa cosa,però!Poi arrivò quella Pasqua,o meglio,i giorni precedenti la Pasqua di 5 anni fa e D.le rivelò:-Vado in M.,io e mio fratello ci sposiamo con le ragazze con cui siamo fidanzati da quando eravamo piccoli.Non voglio,amo te,però mi hanno costretto i miei.Dopo due settimane rientrò in Italia con la moglie,telefonò ad E.,le giurò di non aver consumato alcun rapporto con la sposa,che erano già pronte le carte per il divorzio.La moglie del fidanzato è tornata nella terra d'origine,è tutto sistemato.Solo che da 5 anni non può andare a casa dei suoceri,che vivono a 50 km e vede il suo compagno una volta la settimana e basta.Certo,anche mariti italiani hanno una doppia vita,però magari se ti metti con uno che fin da subito ti avvisa che potrà avere una moglie e tre concubine...Altro che il triangolo che cantava Zero,sai che bel pentagono vien fuori!

Signor Schettino dica qualcosa da....comandante!

Provo pena anzitutto, e lo ribadirò all'infinito sempre come incipit dei miei articoli, per i morti della tragedia della Costa Concordia e per i loro famigliari e per il modo in cui sono morti. Provo pena per tutto quello che sta emergendo non solo dalle indagini e dai primi resoconti delle telefonate registrate, ma soprattutto per quelle persone che emergono senza vita da quel luogo splendido che è una nave di crociera, e per quelle altre che non emergono neanche nelle liste ufficiali, ufficiose o che ne so, della compagnia navale e che sono differenti di quelle in mano alla Polizia.  In questo momento il balletto delle cifre varia tra 12 e 15 dispersi: come è possibile che le gente scompaia così nel nulla o sia salita a bordo in anonimato?
Provo pena per Schettino e, mentre io per la prima volta leggo le trascrizioni delle telefonate tra l'ufficiale della Capitaneria di Porto e Schettino, vorrei averlo qui davanti per dare sfogo a quella rabbia che cresce dentro, a me, che nulla ho a che vedere con questa tragedia, quindi non posso minimamente immaginare il fiele che scorre nelle vene di chi in qualche modo, chi più e chi meno, è coinvolto.
I resoconti di quell'incidente inchiodano impietosamente Schettino alle sue responsabilità e forse all'inadeguatezza del momento.
I suoi dell'equipaggio che lo descrivono continuamente al telefono senza dare ordini e mi viene in mente quel film e quella voce stridula a chiedere: dica qualcosa da comandante!
Lui no, la sua nave affondava, una nave da crociera, (crociera per gli altri non per lei, Schettino), nave non da guerra, e forse era al telefono a prenotarsi un taxi per fuggire e quando l'ufficiale di capitaneria di Porto lo rintraccia al cellulare, è su uno scoglio, come al cinema, a vedere, subire, quello che sta succedendo e l'ufficiale gli domanda: "Che fa? Vuole andare a casa?".
Immagino che Schettino pure sia "morto" dentro quel giorno e sicuramente andrà valutata bene la sua manovra di avvicinamento alla riva, dopo l'inchino del cretino (che triste rima col suo cognome) che dicono abbia salvato migliaia di persone. Valuteranno col tempo, vaglierà il tempo.
Ma se voleva morire davvero, signor comandante, era meglio che restava sulla nave: nell'inghiottirsi tutto e tutti il Mare avrebbe avuto accoglienza anche per lei.
Questa morte che si porterà sarà il suo lunghissimo tormento per tutta la vita: per alcuni ogni nave simboleggerà una tomba, molti altri guarderanno il mare con deferenza: lei non potrà neanche guardare nè le navi nè l'immenso mare che vagheggiava di poter sempre dominare.

La vitamina del giorno: Sant'Antonio Abate e frase di Johnson

17 gennaio 2012 segno zodiacale : Capricorno. Il sole sorge alle 7.34 e cala alle 16.59. S. ANTONIO ABATE. Nato a Coma in Egitto verso il 250 A. C. e morto a Tebaide il 17 gennaio 356. E' uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. A 20 anni abbandonò ogni cosa per vivere prima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni. Morì infatti ultracentenario.
L'imperatore Costantino e i suoi figli cercarono spesso il suo consiglio. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di  Alessandria perseguitati da Massimo Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea.

NAME OF THE DAY : Female AMALIA. Significa " attiva, energica,perseverante", Si festeggia il 24 maggio. La sua pietra è il diamante. Male AMOS di origine ebraica significa " protetto da Dio". Si festeggia il 31 marzo. La sua pietra è il rubino.

" Siamo inclini a credere a chi non conosciamo perchè non ci ha mai ingannati"
Samuel Johnson
Rubrica a cura di Sarah Myliz