12/04/12

Anche i Nichi piangono. E' la fine della seconda repubblica?

Anche i grandi, si fa per dire, cadono. Anche i ricchi, si fa per dire nuovamente, piangono. Anche i più insospettabili, i più giustizialisti, i più incoerenti e pseudo-moralisti, possono finire nel mirino della magistratura e cadere vittime del patibolo mediatico. Non è una considerazione politica, ma un’assioma inconfutabile, una di quelle amare verità che questo paese si porterà appresso per sempre. A riprova di questo, come se non bastasse la vicenda che sta distruggendo la Lega Nord, c’è una notizia bomba, una di quelle che allontana una volta per tutte il sospetto che Berlusconi, quando lamentava la politicizzazione della giustizia, mentisse spudoratamente per difendere i propri interessi: Nichi Vendola è indagato.

Il paladino del proletariato che non c’è più è caduto nella rete, infangato - secondo la sua versione - da una ex dirigente che mal aveva digerito il licenziamento. Una vicenda che, seguendo la sinistra logica dello sputtanamento mediatico, dovrebbe farci gioire, esaltarci per mettere alle corde il nemico, sfruttare il momento favorevole per dimissionarlo con un po’ di pressione mediatica, svelare i particolari della sua vita privata e così via. Ma non è così, perché il garantismo - non ci stancheremo mai di ripeterlo - ci obbliga a essere attendisti fino all’ultimo, fino a quando non sarà accertata la verità. Anche con Vendola bisogna essere garantisti? Anche con colui che ogniqualvolta si apriva un’inchiesta contro Berlusconi gridava allo scandalo, invitando alle dimissioni? La risposta è si. Garantisti lo si è sempre, con Berlusconi o con Vendola, con Alfano o con Di Pietro. Non c’è nulla da gongolare, infondo, in tutta questa storia. Anche se c’è chi lo ha fatto, sbagliando.

Indagare Vendola, infatti, è un campanello d’allarme che la politica tutta non dovrebbe sottovalutare, inducendola a non cadere nel tranello del gioco delle parti teso dalla magistratura. Proprio da quest’ultima sta arrivando un attacco imponente, a colpi d'inchieste, nei confronti della politica. Ecco perché il sospetto che la seconda repubblica stia volgendo al termine diventa sempre più grande ogni giorno che passa. E non sarà certo per merito di Monti, come direbbe un Bocchino qualsiasi, ma per quella condotta irresponsabile di certa magistratura (una minima parte), avallata in questi anni dalla sinistra e dell’anti politica.

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