04/04/12

Non conosco quell'Uomo: eppure eravamo amici da venti anni

"Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli». Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite». Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto."
Lo conosciamo tutti questo brano del Vangelo che la Liturgia ci ripropone oggi, la vita quasi ogni giorno, Frews in queste ultime settimane, le Associazioni Cattoliche ad ogni direttivo.
Pensavamo di conoscerci, invece ci siamo solo "frequentati" per anni senza conoscerci. Il Parroco questa mattina ha proprio detto così: "Pietro non poteva rispondere che in quel modo. Era stato a lungo con Gesù, lo aveva frequentato ogni giorno ma non lo conosceva davvero".
Quante volte ci capita nella vita di dire: forse non lo conoscevo abbastanza? Oppure, ci ho messo venti anni per conoscere veramente chi fosse.
Ti perdono. E ti chiedo perdono.
Buongiorgio

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