27/08/11

Sciopero dei calciatori: lo scudetto della vergogna

Ho conosciuto qualche anno fa Damiano Tommasi (anno 2003 poco prima che smettesse di giocare, lui) ad un convegno sulla vita a Roma e consegnai a lui la maglietta con i tre bambini con scritto "Si alla vita". Lui, pur essendo un calciatore, devo essere sincero fece un bell'intervento e mi sorprese il suo amore ed attaccamento ai valori della vita che si possono anche ritrovare in quelli dello sport.
Ora me lo vedo continuamente in televisione e sui giornali a difendere i calciatori, le famiglie di lavoratori attorno al calcio, le persone dimenticate come una Camusso coi riccioli e pizzetto e la cosa mi sta facendo un po' innervosire.
Ho provato ad approfondire le motivazioni dello sciopero dei calciatori ma poi mi sono detto: non ho mai condiviso nessuno sciopero, neanche dei lavoratori, figuriamoci se posso minimamente spendere qualche parola per capire lo sciopero dei calciatori!
Qualche parola e qualche minuto per insultare (sportivamente si intende) questa massa di strafottenti e viziati ragazzi in calzoncini me li prendo perché sono un tifoso ed aspettavo l'inizio del campionato di stasera per poter dire anche io l'estate è finita, si riprende, dimentichiamoci i problemi e troviamoci davanti ad un televisore per esultare per il goal del Milan.
Magari neanche tutti i giocatori sono d'accordo con lo sciopero e ne sanno le motivazioni (vorrei sapere che ne pensa Boateng od Hamsik a tal proposito) ma davvero da domenica prossima in poi, o quando sarà, si meriterebbero stadi vuoti, zero telecamere, zero tappabuchi di San Siro e loro che entrano in campo con la paletta a sistemarsi le zolle.
Lo sappiamo tutti che dietro il calcio c'è business, soldi, potere e via dicendo e che le squadre con più tifosi in Italia sono aiutate dai grossi media per avere gli abbonamenti però poi alla fine pensiamo sempre che il pallone sia rotondo e se Strasser segna a Cagliari a tempo scaduto vuol dire che il calcio esiste anche per quello.
Certo, so anche che riprenderà il campionato e sarò il primo a commentare col mio amico Davide di Novate le partite in Facebook e ripartiranno gli sfottò via sms coi miei fratelli interisti.
Però vergogna ve lo voglio dire. Vergogna ve lo voglio scrivere. Vergogna ve lo voglio urlare. 
Perché siete peggio dei politici, voi fate parte di quel mondo fantastico a cui migliaia di migliaia di ragazzi aspirano e tutti gli altri guardano con ammirazione.
Non tutti vogliono fare i politici ma quasi tutti vorrebbero fare i calciatori perché è il giuoco più bello, perché ci sono soldi, fama, ricchezza e la domenica, dopo partita, quando ti intervistano puoi rispondere quello che vuoi tanto l'applauso è assicurato.
Caro Damiano, cari giocatori, non voglio neanche comprenderle le vostre ragioni perché anche se le avete non me ne frega niente!
Non passate da queste parti altrimenti vi rifilo un calcio nel didietro.
Andate a giocare (non dico lavorare) che per l'Italia e gli italiani sommersi dai problemi che neanche minimamente immaginate, eravate l'ultima e forse l'unica valvola di sfogo.
Forse questo non l'avete considerato.
Ma se è vero che stanno cambiando gli italiani spero che dopo esserci ritrovati tutti coi forconi sotto Monte Citorio ci si organizzi per venire tutti fuori dai vostri spogliatoi.
Vergogna ve lo voglio dire. Vergogna ve lo voglio scrivere. Vergogna ve lo voglio urlare.