05/02/12

Serie A 22° giornata - Frenano in testa, Roma a valanga



La giornata di oggi è piena di colpi di scena. Cominciamo da Milan Napoli, una delle sfide di cartello, finita 0-0. Ancora un Milan poco in forma, il Napoli non ne ha approfittato, nemmeno con i rossoneri in 10 a causa dell'espulsione di Ibrahimovic. Un pareggio che non fa più di tanto male per il Milan, considerando che la Juve in casa non riesce a superare il Siena che strappa un ottimo pari a Torino.

La Roma distrugge l'Inter, con un perentorio 4-0. I nerazzurri non riescono a reagire dopo i primi due gol e subisce un risultato tondo: sembrano passati anni luce dalla vittoria del derby. Anche la Lazio sembra la brutta copia della squadra che ha sconfitto il Milan: in case del Genoa non passa, i rossoblu vincono 3-2. Infine sconfitta per l'Udinese che dopo essere stata in vantaggio, si vede battuta clamorosamente dalla Fiorentina.

Vittoria del Parma a Verona sul campo del Chievo per 2-1, Lecce e Bologna fanno 0-0, stesso risultato tra Novara e Cagliari, primo punto per Mondonico con i piemontesi. Il Palermo vince in casa contro l'Atalanta per 2-1. Infine Cesena Catania non si disputa, il problema neve è ancora serio in Romagna.

Foto di LaRepubblica.

E' morta Caterina Catalano, la battagliera disabile grave di Albenga


Una vita interamente dedicata alla famiglia e, negli ultimi anni, dopo l'infausto esito di un intervento di neurochirurgia, concentrata sulle battaglie per i diritti dei disabili. All’improvviso, ieri sera, è venuta a mancare all'affetto dei suoi familiari ed amici Caterina Catalano, la disabile grave albenganese (anche se nata nel 1951 ad Agrigento) divenuta un personaggio pubblico per le numerose battaglie portate avanti nel tempo, al fianco del Centro Aiuto Vita-ingauno. Battaglie contro gli ostacoli e le barriere architettoniche in città e per l'accesso dei disabili alla Piscina Comunale. Avrebbe voluto salutare la Madonna apparsa a Lourdes il prossimo anniversario dell'11 febbraio. E ivece, questa sera il santo rosario presso la Camera Mortuaria dell'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e il funerale, domani pomeriggio, alle ore 15.00, alla Chiesa del Sacro Cuore di Albenga.
Ad Albenga, "se sei paralizzato, invalido parziale o, tetraplegico, ci sono tante cose che non puoi fare - aveva denunciato Caterina, qualche anno fa, in manifesto-appello pubblico all’Amministrazione Tabbò - Non puoi andare alla piscina comunale d’estate. Non puoi passeggiare per i marciapiedi della città con la carrozzella elettronica. Non puoi salire su un autobus o su un treno per andare all’Unità Spinale del vicino Ospedale Santa Corona. E se poi vuoi lamentarti della tua situazione, non puoi nemmeno andare a protestare dal Sindaco. Non c’è modo che tu possa arrivare al suo ufficio…Troppe scale, ascensori e porte strette, nessuno scivolo". Da allora, grazie al suo impegno instancabile, alcune cose sono cambiate. In piscina comunale, stando alla nuova convenzione, libero accesso ai disabili e ai loro accompagnatori. A Palazzo Civico rimozione di molte barriere architettoniche già all’ingresso di Piazza San Michele.
Caterina amava girare in carrozzella, accompagnata da chi le proprie gambe può usarle per camminare, e spiegava quali difficoltà un invalido diversamente abile incontra in giro per le vie di Albenga. "Chi cammina in carrozzella spinto da una badante, come nel mio caso, raccontava Caterina, va sul marciapiedi, arriva in prossimità delle strisce pedonali e, strano ma vero, capita ancora che…non ci sia la rampa di accompagnamento alla discesa o alla salita in prossimità delle strisce pedonali".
Combattiva come pochi, pur senza appartenere ad alcuna associazione, aveva accettato di realizzare un filmato-denuncia, poi proiettato sul lungomare di Albenga e andato in onda su tutti i TG regionali. Protagonista assoluta fu proprio lei, Caterina, la quale, seguita da un operatore, aveva percorso con la sua carrozzina la città, e, in particolar modo, Via Genova e i suoi vecchi marciapiedi (che, dopo quel filmato, furono appaltati per il rifacimento), evidenziando le tante barriere architettoniche e i molti disagi che un disabile è costretto ad affrontare alla Stazione ferroviaria, come all'ufficio postale, come al CUPA, dove nessuna corsia preferenziale viene riservata a chi vive costretto su una sedia a rotelle.
Entrata improvvisamente in coma sabato sera, Caterina se n'è andata ieri pomeriggio, lasciando un grande testamento per tutti noi, la capacità di sorridere e di donare se stessa e persino i propri organi agli altri, anche se paralizzata su una sedia a rotelle.
Eraldo Ciangherotti

"Mi sono addormentata sana per una operazione, mi sono risvegliata disabile"

Mi chiamo Caterina. Caterina Catalano. Una complicazione durante un

operazione subita qualche hanno fa mi ha cambiato la vita. Mi sono addormentata sana, mi sono risvegliata disabile. Nonostante avessi perso la facoltà di camminare e muovere le braccia, non mi sono perduta d’animo. Nel dolore, nella sofferenza di tutti i giorni ho scelto di vivere… Ma vivere può essere molto difficile per un disabile. Vivere può essere come morire per chi, come me, non può camminare. Quando subisci una condizione difficile come la mia, devi lottare contro tutto. Prima di ogni cosa contro il desiderio di lasciarsi andare. Poi, quando la ragione la trovi e , decidi di sorridere alla vita, nonostante tutto, ti scontri con il mondo intero.
Non mi piace lamentarmi. Non amo neppure il clamore mediatico. Mi è costato scrivere queste poche righe e raccontarvi la mia vita. Mi è costato, ma mi sono lasciata convincere, perché qualcuno, deve dare voce a chi voce non ce l’ha. Ecco perché ho deciso di scrivere queste poche righe. Per raccontarvi come vive un disabile nelle nostre città. Uscire di casa, andare al bar, comprare i giornali e persino attraversare la strada può essere un incubo per chi, come me, è costretta su una sedia a rotelle.
Noi disabili, siamo più lenti, più impacciati di voi…Ci muoviamo con maggiore difficoltà, e dobbiamo preoccuparci di tutto, anche di quegli sguardi infastiditi perché magari abbiamo rallentato la fila, o bloccato l’ingresso perché la carrozzella non entra. Tutto è più complicato, in banca, nessuna fila o sportello speciale per noi. Alla posta, negli ospedali e persino nei supermercati, quando il furbo di turno, occupa l’unico posteggio previsto per il disabile…
E non parliamo poi degli spostamenti con i mezzi pubblici, un vero “disastro”. Diventa quasi impossibile salire i gradini dei treni o degli autobus se non aiutati da qualche persona di buona volontà. Eppure, basterebbe così poco per rendere dignitosa anche la nostra vita. Basterebbe abbattere le barriere architettoniche che ci impediscono persino di passeggiare per il centro di una città. Basterebbe prevedere degli sportelli e degli ingressi che possano consentirci l’accesso dignitosamente. Basterebbe così poco per restituirci la vita…e la dignità.
Spero che queste poche parole siano riuscite a raccontarvi quanto può essere difficile la vita di un disabile. Facciamo del nostro meglio perché proprio da Albenga, parta il cambiamento. Basta promesse disattese, miglioriamo la nostra città, facciamolo subito, da oggi. È questo il mio appello a voi e agli amministratori. In questa notte stupenda, sotto un cielo carico di stelle luminose, accarezzati dal vento leggero, cullati dal canto del mare circondati da coloro che amiamo...non dimentichiamo che gli Altri siamo noi…