14/11/11

Pedica annuncia una petizione popolare per abolire Equitalia

Abolire Equitalia, liberare i cittadini dalle vessazioni di cartelle pazze o non troppo pazze, ridare equità ad un sistema di riscossione.
Ne abbiamo già parlato anche su Frews riportando l'articolo inerente la firma di 60 deputati per fermare Equitalia.
Ora sembra che un passo ulteriore sia stato fatto ed il nostro cuore si allarga ed anche il portafoglio sussulta di gioia nelle nostre giacche! L'iniziativa è del Senatore Stefano Pedica dell'Idv che proprio oggi ha dichiarato
"Presentero' una proposta di legge per abolire la societa' Equitalia, una societa' nata per strozzare i cittadini, in un periodo di crisi economica drammatica.Chi non si accorge di tutto questo dramma è una società, Equitalia, che strozza chi dovrebbe essere aiutato e aiuta chi fa parte della loro cricca. Un modo di operare messo a nudo in una mia interrogazione che ho spiegato al Presidente Zamparini questa mattina partecipando alla sua manifestazione contro Equitalia. Iniziero' anche una raccolta di firme per una petizione popolare da presentare al parlamento quanto prima".
Il Senatore Pedica ha subito incontrato il plauso della Federcontribuenti che ha fatto seguire, di supporto, questa dichiarazione"Bene l'iniziativa relativa alla presentazione di una legge da parte dell'On.le Stefano Pedica perche' si sciolga equitalia, società responsabile del massacro di milioni di italiani e noi di Federcontribuenti siamo pronti da subito a sostenere una raccolta di firme perche' arrivi forte e chiaro in parlamento e al nuovo governo che cosi' non si puo' continuare e che va riformata la legislazione sulla riscossione e riformata la giustizia tributaria. Il presidente di Federcontribuenti, armelo Finocchiaro rilancia a poche ore dall'incarico dato a Monti la battaglia contro l'usura di stato. Mercoledi aggiunge Finocchiaro, presenteremo una serie di proposte che superino Equitalia e riformi il sistemi di riscossione e la giustizia tributaria. Bisogna fare presto perche' la situazione e insostenibile. Scriveremo a Monti una lettera e chiederemo un incontro al nuovo Ministro delle Finanze. Il primo segnale che deve dare il nuovo Governo è quello di mandare a casa Befera e superare il conflitto d'interessi fra il doppio incarico di Presidente di Equitalia e Direttore Generale dell'Agenzia delle Entrate."
Diteci dove dobbiamo firmare!
Giorgio Gibertini Jolly

Vi spiego perchè non credo in Super Mario-Monti


Alcuni amici mi hanno criticato per il fatto che tenda a giudicare ancora prima dei fatti. Ma non è certo questo il mio atteggiamento. Ma conoscendo la situazione generale, conoscendo una persona e ascoltando le "promesse" che questa persona formula si può di certo prevedere quali saranno le sue scelte e la direzione che intende prendere. Questo non è un criticare a priori ma semplicemente cercare di prevedere in modo logico ciò che ci attende. Se poi avrò sbagliato previsione, sarò il primo a rimangiarmi le parole e chiedere scusa anche a tutti lettori di Frews.
Ebbene secondo me la direzione che intende intraprendere Mario Monti è molto chiara e a mio giudizio completamente errata e cercherò ora di darvene motivazioni.
Ma prima ci tengo a precisare, che nelle mie analisi cerco di essere sempre oggettivo e non avendo ideologie politiche presumo che questo mi risulti più facile rispetto ad altri. Non voglio affatto difendere Berlusconi, infatti chi mi segue da un po', anche qui su Frews, sa bene che detesto in generale tutti i politici e non mi sento minimamente né di appartenere né di sentirmi affine ad alcun schieramento politico. Ho infatti più volte criticato Berlusconi e non certo per veri o presunti "Bunga-Bunga" e affini, ma per le decisioni (poche, anzi pochissime) prese, soprattutto in ambito economico, giudicandole decisamente inadeguate. Avrebbe potuto e dovuto fare molto di più. Invece è stato perso tempo prezioso!
Il tragico è che sono certo che con Monti si perderà ulteriore tempo e risorse per nulla.
Dico questo perché è chiarissimo ciò che Bruxelles sta chiedendo a Monti ed è quello che vi prospetto da mesi nei miei post: raschiare ad oltranza!
Il problema non è che sia "sbagliato" raschiare, infatti in questo momento è ovviamente una manovra obbligata che qualunque governo sarebbe costretto a fare, ma il problema è che raschiare senza nulla di altro non serve a nulla! Serve solo e unicamente a guadagnare tempo ma i problemi di base non solo non si risolvono ma anzi, vengono ulteriormente amplificati e quello che accade è semplicemente che dopo qualche mese/anno i problemi si ripresentano esattamente allo stesso modo ma ingigantiti esponenzialmente! Allora occorre certamente "raschiare" ma occorre anche avere il coraggio di cambiare le regole del gioco, occorre avere la forza di puntare i piedi, di dire qualche "non ci sto" (soprattutto all'Europa e ai loro meschini giochini) e di opporsi al sistema bancario che sta diventando (se non è già diventato) il vero padrone dell'intera Europa.
E come possiamo pretendere che Mario Monti, una persona che fa appunto parte di questo sistema, possa avere la forza, il coraggio e la volontà di andare contro questo stesso sistema! Certamente non ce l'avrà!
Cosa accadrà quindi? Che verranno chiesti sacrifici agli italiani con slogan di questo genere: "salviamo l'Italia" o "rimediamo ai danni fatti da Berlusconi". Ma tutto questo "sacrificio" verrà chiesto inutilmente perché è esattamente come un cane che si morde la coda e lo capisce anche un bambino delle elementari: più aumenti le tasse meno soldi avranno da spendere gli italiani e l'economia andrà in ulteriore contrazione e quindi lo Stato avrà poi bisogno di ulteriore "raschiamento" e così via.
E certamente questa regola elementare dell'economia, il presidente Mario Monti, la conosce molto bene essendo laureato alla Bocconi e quindi non posso nemmeno concedergli il beneficio dell'ingenuità.
Ma per carità, come la colpa dell'attuale situazione non è totalmente di Berlusconi analogamente la colpa non sarà certamente solo di quest'uomo. E' il sistema che non funziona più: il giochino è finito, sugli schermi da tempo è comparsa la scritta "game over", ma non la si vuole vedere, si vuol continuare far finta ad oltranza che la partita sia ancora in corso, che possa essere ripresa, che possano esistere i mitici funghetti di Super Mario Bros che ridiano vigore, che facciano guadagnare ulteriore vita e continuare ad oltranza la partita. Non so se sia positivo o negativo ma io non riesco più ad illudermi da parecchi anni, se qualcuno riesce ancora forse non è poi così negativo illudersi che davvero le cose possano migliorare e risolversi e credere che Super Mario non sia solo un personaggio dei giochi elettronici ma che esista veramente. Se riuscite, festeggiate pure illudendovi che i tempi bui sono passati.
Sinceramente, un po' vi invidio.

Musica pop e letteratura per dire "No" all'estremismo islamico

Pakistan - La campagna della società civile pakistana per frenare l'estremismo islamico in Pakistan trova appoggi anche nel mondo dell'arte, della musica, della letteratura.
Ha avuto grande successo, soprattutto fra i giovani, un brano musicale dal titolo "Aalu Anday" ("Patate e uova") diffuso da un complesso musicale pop chiamato "Beygairat Brigade" ("Brigata senza onore"), formato da tre giovani pakistani. Il brano, attraverso la satira musicale, critica piuttosto apertamente episodi della storia recente della nazione, in cui gli estremisti islamici hanno condizionato il paese. Il testo della canzone cita il caso dell'assassinio del governatore Salman Taseer (che, secondo gli autori, ha ispirato la composizione del brano), e del killer Mumtaz Qadri, divenuto per gli estremisti "un eroe". I giovani ne hanno fatto un video e l'hanno postato su Youtube: grazie alla potenza del web, il video ha raggiunto in poche settimane oltre 350mila contatti, divenendo un "cult", moltiplicato anche tramite i social network come Facebook e numerosi blog. Tanto che, secondo gli osservatori, i tre giovani potrebbero perfino essere in pericolo di vita.
Anche la letteratura offre una sponda a quanti difendono in Pakistan lo stato di diritto e la condizione delle minoranze religiose. Il giovane scrittore Mohammed Hanif, che vive a Karachi, fra i più noti scrittori di lingua inglese in Pakistan, ha appena pubblicato un romanzo dal titolo "Our Lady of Alice Bhatti". Protagonista del romanzo è una ragazza cattolica, Alice Bhatti, di famiglia povera ed emarginata, che vive una travagliata e tragica storia d'amore. Nelle vicende della protagonista, Hanif concentra l'attenzione sulle difficoltà sociali e religiose che vivono le minoranze cristiane in Pakistan, mettendo in luce abusi e vessazioni di cui Alice è vittima, in quanto cattolica e in quanto donna.
"Laddove la politica fallisce, è il mondo dell'arte o del web ad aprire strade nuove e a far emergere verità indicibili. Oggi molte trasmissioni musicali, in tv e alla radio, fatte da giovani, criticano la politica. E' un fenomeno molto interessante in Pakistan" rimarca in un colloquio con Fides p. John Shakir Nadeem, Direttore di "Radio Veritas" in urdu e Segretario della Commissione per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale del Pakistan. "Sono i canali attraverso cui i giovani esprimono le loro speranze e i loro desideri di cambiamento, per un paese migliore, più umano, giusto, libero e rispettoso dei diritti di tutti. Ma purtroppo non hanno un grande impatto sulla politica, che sembra sorda" conclude. (PA) (Agenzia Fides 14/11/2011)

Per chi vuole accettare la sfida

In queste ore il quadro politico nazionale sembra essere molto confuso. Siamo alla fine del Governo Berlusconi e si profilano all'orizzonte due scenari differenti o, come noi auspichiamo, l'indizione di nuove elezioni per consentire al popolo sovrano di scegliere da chi farsi governare, oppure il colpo di mano tecnocratico che prevede la nascita di un governo cosiddetto tecnico con alla guida probabilmente Mario Monti. E' una fase molto complessa per l'Italia ma non solo, la crisi è planetaria ed attraversa in maniera pesante la nostra Europa, la crisi non è solo economica, è morale, valoriale ed antropologica, in questo contesto servirebbe serietà, onestà intellettuale, trasparenza e lungimiranza, virtù molto umane ma in questa fase molto rare. Molto di quello che si sente è falso e tende a generare confusione nel quadro politico nazionale ed internazionale, molto di quello che si sente è distorto al fine di produrre una percezione distorta dei problemi e trarre delle soluzioni distorte utili solo ad alcuni ambienti tecnocratici e finanziari. La sfida in atto, tutta dentro il crinale del conflitto fra relativismo-consumismo-nichilismo e nuovo umanesimo è la sfida per la sovranità: sovrane sono le lobby finanziarie internazionali, la speculazione senza volto, i massoni ed i tecnocrati? O sovrani siamo noi, le persone unite dal vincolo indissolubile dell'amor reciproco, che in questo vincolo senza distinzioni di tempo e di spazio diveniamo Popolo e come popolo rivendichiamo il diritto di scegliere, di votare, di governare e di farci governare?
Dentro questa sfida ci sono le risposte da trovare per il futuro non solo dell'Italia ma di tutta l'umanità, dentro questa sfida vogliamo entrarci con forza ed entusiasmo insieme a tutti voi che avrete la voglia di combattere, di non piegarvi ai luoghi comuni ed al politicamente corretto che nasconde spesso il peggio del peggio della politica. Per questo da qui a Natale attiveremo una serie di incontri nei nostri circoli sui temi della crisi, per fare chiarezza e per ascoltare i suggerimenti di tutti coloro che vorranno partecipare. Saranno incontri aperti al contributo di ognuno e di tutti che servirà per proporre successivamente, in alcuni convegni di approfondimento, ricette e politiche per dare dignità al futuro che ci attende. Contemporaneamente continueremo a sviluppare la battaglia sul terreno culturale ed antropologico con alcuni appuntamenti organizzati in collaborazione con le nostre associazioni, in particolar modo vi segnalo il ciclo di conferenze “Cercatori di Verità” e il tradizionale appuntamento con l'evento il “Natale tra Fede e storia” le cui informazioni troverete nel proseguo della newsletter.
Le sfide che ci attendono sono molte e molto difficili, la sfida più grande è quella di rinnovare la politica iniettando linfa vitale nel neonato partito, questa linfa vitale siamo noi, che crediamo ancora nella Persona, nella Comunità e nella possibilità di costruire il futuro oltre la crisi. Più di un anno fa abbiamo deciso di accettare la sfida del cambiamento e insieme a Giorgia Meloni stiamo lavorando per aggregare persone di talento e volontà che vogliano assumersi questa responsabilità, non è una sfida contro qualcuno ma per qualcosa, per amore, per onore, per l'Uomo.
Federico Iadicicco

AAA vice Cassano cercasi



Con Cassano convalescente, cui gli auguriamo di tornare presto, il Milan è alla ricerca del vice. I nomi più papabili sono tre, vediamoli insieme.

Maxi Lopez, attaccante del Catania. E' in pole per sostituire Fantantonio, anche se il ruolo non è identico. Il giocatore ha 27 anni e quest'anno può giocare la Champions. Non è forse un super campione, anche se nel Milan potrebbe esplodere; comunque è un elemento che accetta di fare il gregario, altri giocatori più blasonati non accetterebbero di sedersi in panca quando torna Cassano.

Drogba, attaccante del Chelsea. E' un big, un campione affermato, anche se non è giovane, ha 33 anni. Sicuramente al Milan si ambienterebbe agevolmente, però non può giocare la Champions. Oltretutto accetterebbe di fare il vice Cassano? A questo aggiungiamoci l'ingaggio che potrebbe chiedere.

Marco Borriello. Sarebbe il secondo ritorno per lui, tornebbe al volo considerando che a Roma fa il panchinaro fisso. Può giocare la champions e conosce bene l'ambiente rossonero avendoci già giocato. Però due anni fa il Milan non era rimasto impressionato dalla sua stagione e non a caso è stato ceduto. Oltretutto con il ritorno del talento barese, lui potrebbe non accettare di tornare a fare la riserva.

Tra i tre, al Milan converrebbe scegliere l'attaccante del Catania, oltretutto certe dichiarazioni di apprezzamento di Galliani ed anche certi ammiccamenti del giocatore, fan pensare che alla fine sarà lui l'acquisto di gennaio.

Foto di Pianetazzurro.

Al voto al voto!

Sono per andare al voto e subito. Non perché mi piaccia votare o perché so chi voterò ma perché mi sembra giusto che in Democrazia Governi chi vince le elezioni.
E' così difficile davvero votare dopo la Befana? Non mi pare.
E' il popolo che deve riprende la parola e subito. Se l'aria è cambiata e vincerà la Sinistra, bene, vediamo che sa fare al Governo il buon Bersani.
Al voto: perchè si ha paura di andare al voto?
Non ci credo all'aggressione dei mercati e ad una situazione che precipiterà per due mesi senza governo: in Spagna non sta accadendo questo, anzi, tutti, a cominciare da Tremonti, hanno sempre ammesso che proprio in quella nazionale la situazione economica è migliorata dopo l'annuncio di elezioni anticipate.
Andiamo al voto e vinca chi ha più consenso, non dico per forza il migliore.
Andiamo al voto e mandiamo a casa mille parlamentari dei quali 350 rimarrebbero senza vitalizio e comincino a cercarsi un lavoro con le stesse difficoltà che abbiamo tutti noi.
Non mi interessa un governo tecnico perché allora significa che non serve a niente andare a votare ed avere politici eletti.
Decidiamoci: o ci facciamo governare da 20 tecnici calati dall'alto e mandiamo a casa tutti gli altri e non si svolgeranno più le elezioni, oppure ridiamo il primato alla politica e, con una parola più grande, alla Democrazia.
Giorgio Gibertini Jolly

Medici cristiani cacciati dagli indù

Bangalore - I cristiani indiani di tutte le confessioni, in tutti gli stati dell'India, pregheranno oggi e domani, nelle liturgie domenicali, per tutti i fedeli perseguitati, in India e in tutto il mondo, nella "Giornata internazionale di preghiera per i cristiani perseguitati", che si celebra in tutto il mondo oggi, 12 novembre. Come comunica a Fides il "Global Council of India Christians" (GCIC), "tutti sono chiamati e si impegnano a levare le mani a cielo per coloro che sono perseguitati per la loro fede in Cristo".
Il GCIC ricorda che dal 2006 a oggi si sono verificati 1.556 attacchi gravi contro i cristiani in diversi stati indiani. Nel 2008 oltre 100 leader cristiani furono martirizzati per la loro fede. In Orissa due Pastori sono stati uccisi quest'anno, mentre gli attacchi anticristiani proseguono nel Sud dell'India, come in Karnataka, ad opera di estremisti indù. L'organizzazione cristiana protestante "Mission India" racconta a Fides uno degli ultimi episodi avvenuti in Karantaka: alcuni medici cristiani avevano avviato una missione sanitaria, attraverso una clinica mobile, fornendo assistenza medica gratuita a tutti i bisognosi che si avvicinavano. Un gruppo di oltre 150 radicali indù li hanno bloccati, costringendoli con la violenza a lasciare il villaggio, sotto minacce di morte, accusandoli di portare avanti "conversioni al cristianesimo".
Spesso, ricorda a Fides il GCIC; "gli abitanti dei villaggi, sotto l'influenza dei gruppi radicali indù minacciano di cacciare i cristiani a causa della loro fede. E i programmi di sviluppo per i cristiani dell'India meridionale incontrano problemi a causa dell' interferenza di estremisti indù".
Occorre "pregare per la guarigione fisica delle persone colpite, per la protezione delle Chiese in India, per la Chiesa universale, per le famiglie dei perseguitati e perché tutti abbiano il coraggio di continuare il ministero dell'annuncio di Cristo Gesù", nota il GCIC, invitando anche a "pregare per i persecutori e gli autori di crimini contro i cristiani, perché non sanno quello che stanno fanno".
Fra le organizzazioni che hanno promosso la "Giornata di preghiera per i cristiani perseguitati" a livello internazionale vi sono: "Christian Freedom International", "Christian Solidarity Worldwide", "Gospel for Asia", "International Christian Concern", "Jubilee Campaign", "Open Doors", "The Voice of the Martyrs", "World Evangelical Alliance". (PA) (Agenzia Fides 12/11/2011)

Sono orgoglioso di essere un maiale tra i maiali (PIIGS)


Trascorrere un week-end all'estero e per due giorni interi non sentire più tutte le polemiche su Berlusconi, sul futuro governo Monti e sul "toto ministri" non ha prezzo, per tutto il resto c'è stata Mastercard!
Sono infatti appena rientrato da un week-end passato con la famiglia in Portogallo dove abbiamo visitato Lisbona e Fatima. Durante questi due splendidi e rilassanti giorni, ho notato quanto sia veramente bello e piacevole stare in un paese "maiale": parlo dei famosi PIIGS.
Oramai è da parecchio tempo che vi parlo dei PIIGS, ma per chi ancora non lo avesse capito, lo rispiego brevemente. Si tratta di un acronimo per indicare i paese europei che si trovano nella situazione economica maggiormente precaria e che mettono a rischio la stabilità dell'Euro e del sistema in generale. L'acronimo è ottenuto dalle iniziali dei paesi: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna.

Ma quello che ho constatato in questi giorni è che per Bruxelles saremo pure dei maiali, ma come si vive in questi Paesi non si vive in nessun altro paese dell'Europa (per non dire Mondo). Quando mi trovo in questi Paesi mi sento come a casa mia: cordialità, risposte date sempre con sorriso, disponibilità, ottima cucina e soprattutto umiltà. Viceversa quando mi trovo nei Paesi "non-Piigs", nei Grandi Paesi dell'Europa, colgo troppo abbondanza di superbia, mi sembra spesso che si vogliano porre su un piedistallo e quante volte mi sono sentito dire: "Ahn, Italiano? Berlusconi...Bunga Bunga"...e il solito risolino sarcastico.
Sarà una coincidenza, ma in questi due giorni nessuno ci ha fatto una mezza battuta su Berlusconi, ma al contrario quando capivano che eravamo italiani, il sorriso sul loro volto si faceva più evidente e si sforzavano di dire qualche parola nella nostra lingua.
Sono piccole cose, piccoli gesti ma per me molto significativi!
Ebbene io dico: "W i PIIGS!" Perché forse siamo stati definiti Piigs anche perché non ci piace uniformarci troppo a Bruxelles e a questa farsa di Europa Unita che unita non lo è minimamente!
Forse la prospettiva di cui alcuni parlano da mesi di una scissione della moneta unica in "Euro 1" quello di serie A dei paesi importanti e sani e l'"Euro 2" quello dei PIIGS non è così catastrofica come può apparire a prima vista! Mi sono infatti sempre piaciuti quei film americani dove c'era la squadra di baseball o di basket composta dai ragazzini "sfigati" quelli presi in giro da tutti ma che alla fine si sentivano veramente uniti, una vera squadra che alla fine riusciva nell'impresa impossibile sconfiggendo e umiliando i "figli di papà" con la divisa all'ultima moda.
Ebbene io credo che i PIIGS valgano molto di più di Inghilterra, Francia e Germania e quanto mi piacerebbe che prendessimo coraggio, che facessimo la nostra squadra di "sfigati", noi, adesso, di nostra iniziativa, potendoci però sentire forti dentro, indipendenti e non soggiogati dalla politica economica di questa Europa che non ci appartiene!
Ma ho paura che questo non potrà accadere, perché ai piani alti abbiamo personaggi che pensano per prima cosa alla propria situazione e non al bene reale del nostro Paese; pensano a salvaguardare il sistema economico-bancario globalizzato nel quale hanno molteplici interessi. E allora continueremo ad accettare ricatti da parte di Bruxelles e quindi via con la patrimoniale, con la reintroduzione dell'ICI, con l'innalzamento dell'età pensionabile e con il conseguente ulteriore affossamento dei nostri splendidi paesi Piigs.

(la foto sono state scattate da noi sabato a Lisbona)

Veronesi Ministro? Ma anche no per favore, ma anche no!

Gentile direttore,
vedo che diversi quotidiani e notiziari radio– televisivi sostengono che tra i probabili membri del governo “tecnico” che dovrebbe essere guidato da Mario Monti potrebbe figurare Umberto Veronesi.
 Conosco e apprezzo sinceramente Umberto Veronesi, ma non riesco a vederlo come un “tecnico”, non solo per la sua pregressa e incisiva attività di ministro (nel governo Amato) e di senatore della Repubblica del Partito democratico, ma anche e soprattutto per le sue numerose esplicite prese di posizione bioetiche. Con estrema chiarezza (in Italia un vero e proprio merito, di cui è doveroso dargli atto) e anche con sobrietà (tranne nel caso in cui, con un’ incredibile caduta di stile, qualificò come «morti viventi» i pazienti in stato vegetativo persistente) Veronesi ha sempre difeso tesi e prospettive biopoliticamente ben poco “tecniche”, anzi molto “forti”, divenendo, da ultimo, caloroso sostenitore dei “testamenti biologici”, intesi non come dichiarazioni anticipate di trattamento, ma come vere e proprie “direttive”, vincolanti per i medici, anche se dalla loro applicazione dovesse derivare la morte del paziente.
 Non mi sembra quindi che sia possibile qualificare l’eventuale presenza di Veronesi in un governo come una presenza “tecnica”, tanto più che ancora si attende dal Parlamento l’approvazione definitiva della legge sul “fine vita”, che è stata pensata e voluta dai suoi fautori in una linea biopolitica lontanissima, anzi francamente opposta alla sua.
 Non vorrei che un governo ampiamente auspicato da tanti italiani per far uscire il nostro Paese dalla crisi finanziaria che lo attanaglia e che dovrà operare in modo assolutamente cristallino si trasformasse subdolamente in un esecutivo capace di incidere in materie, come quelle bioetiche, che dalle questioni “finanziarie” sono lontanissime.
Francesco D’Agostino
Presidente onorario del Comitato nazionale per la bioetica