13/10/11

Un primo dato politico della discussione in corso: sta avvenendo un processo pubblico non a Berlusconi ma a Fini

In pochi ieri abbiamo colto un atteggiamento sbagliato di Fini che, vista l'opportunità di buttare giù finalmente Berlusconi e dare senso alle sue giornate, si è lasciato prendere la mano e si è auto incaricato (anche mettendo in anticipo sulla comunicazione verbale un annuncio su Twitter) di andare dal Presidente della Repubblica a "esporre" il parere delle opposizioni sulla attuale situazione Politica.
Gongolava ieri Fini e con lui tutta l'opposizione.
Stamattina è in corso la discussione alla Camera e come tutti sappiamo l'opposizione quasi compatta (i radicali sono in Aula) hanno disertato l'intervento del Premier e stanno disertando pure quelli dei leader del centro destra e si ripresenteranno solo domani per votare contro il Governo.
Cosa sta succedendo?
I non sempre coraggiosi esponenti del Pdl, di Popolo e Territorio e degli altri partiti di maggioranza hanno preso coraggio e stanno rinfacciando tutto a Fini partendo proprio da quella "non imparzialità" ormai manifesta ai più.
Quello che doveva essere un processo mediatico a Berlusconi si sta trasformando in un processo televisivo a Fini, senza contraddittorio perchè ad opposizione assente non si sentono neanche i mugugni di Giacchetti o Franceschini e quindi, guardando il dibattito in tivu, sembra che tutti ce l'abbiano con Fini.
Complimenti Gianfranco, ottima idea quella di rimanere solo a prendere le botte per tutti!
Peccato solo che l'inquadratura sia fissa sul relatore e non ci siano, per ora, fermi immagini della faccia di Fini preso a "pescare" ancora in zone vietate: quelle della strategia politica

Non è solo Di Pietro a dire....e se ci scappa il morto?

E se ci scappa il morto? disse Di Pietro qualche giorno fa interrompendo il suo solito refrain sulle dimissioni di Berlusconi, e fu sommerso di critiche per la gravità delle parole.
Ora questo incidente mortale lo temono in tanti, a Palazzo ed attorno circola questa paura e non a seguito del discorso che tra pochi minuti terrà Berlusconi alla Camera, per il quale sono previsti solo suicidi dell'intelligenza e delle intelligenze, ma soprattutto con riferimento alla manifestazione degli "indignados" di Sabato prossima in Roma.
Chi siano questi Indignati un po' si sa, un po' no, nel senso che molti sono i soliti facinorosi dei centri sociali che protestano contro tutti, altri sono balck block proveniente da mezz'Europa (chissà perchè si dice sempre mezza e mai intera) altri ancora sono persone di passaggio che però, con un sanpietrino in mano, si sentono onnipotenti.
La tensione è sicuramente alta, altissima ed è alimentata un po' da tutti.
Personalmente ritengo irresponsabili tutti i deputati che hanno bocciato, per beghe di partito e rancori personali, il rendiconto di Bilancio esponendo ancora di più lo Stato, quello che ognuno di loro professa di servire, e tutti noi, quelli che ognuno di loro professa di rispettare, al ridicolo e peggio ancora allo sbando nei confronti delle economie europeo che ci stanno mangiando a spizzichi e bocconi.
Voto peggiore ovviamente per quelli della maggioranza, obbligati a far passare il provvedimento ma è ora di mettere in un calderone tutti e buttare via davvero, con l'acqua sporca, pure il bambino parlamento.
Il clima è questo, lo viviamo tutti, chi più chi meno.
Serpeggia nell'aria una pesante cappa di gas velenoso di odio e di casus belli: scontri, qualche pazzo che cerca di sfondare la testa a qualcun altro con magari un estintore in mano, un colpo di pistola che parte nel caos e Berlusconi, dopo tutto questo (ed in questo pronome metteteci dentro quello che volete) che si dimette perché sarebbe davvero troppo.
Questo "morto" è il convitato di pietra di tante discussioni, articolesse, relazioni: non è scritto ma è sottinteso, immanente.
E dopo che rimarrebbe?
Ho paura a pensare tutto questo, immaginatevi voi a scriverlo.