Ieri ho letto e commentato con assenso la lettera del Signor Nonno Gibertini, rivolta al Nipote e, per quello che ci ho letto io,a i giovani in generale. Ho concordato con Lui che chi consegue lauree in discipline tecniche,matematiche,scientifiche,molto raramente resta disoccupato e che spesso,dietro a ragazzi laureati in facoltà umanistiche,ci sono genitori boriosi che vogliono a tutti i costi il titolo per i figli non troppo predisposti allo studio.
Poco fa, sono venuta qui sul Nostro Frews e ho trovato il commento di Sara, laureata in Beni culturali, risentita per le mie parole.Vorrei chiarirmi e spiegare la mia posizione.Come già dichiarato su questo blog, io ho(quasi)30 anni, sono laureata in Scienze politiche, avevo a 24 anni un contratto a tempo indeterminato in una multinazionale,quando a 26 ho scelto di diventare mamma, ho deciso di occuparmi solo della famiglia. Era un buon posto quello, ma c'erano tante pressioni,giustamente,ed io non so se sarei riuscita,dopo il parto,a fare al meglio la mamma e l'impiegata.Sono convinta che non ottenni quel contratto per la mia laurea,quella forse,ha fatto scena sul C.V.,ma per altre qualità. Prima tra tutte,la voglia di apprendere! Ancora consulto il dizionario quasi tutti i giorni per imparare nuovi vocaboli,per conoscere la corretta dizione di un termine,liberandolo dalla cadenza dialettale.Ancora,come sento nominare il nome di una località geografica,voglio sapere dove si trovi,che forma di governo c'è nel suo Stato e ancora...tante altre cose.Il mio motto è sempre stato:"Sono in sfida con me stessa in un costante impulso al miglioramento".Una mia amica che crede che"d'accordo"si scriva"daccordo"si incavola sempre perché ha la stessa laurea di Sara e non ha un buon posto.E resto convinta di quello scritto ieri nel commento,resto della stessa idea del Nonno Gibertini. Quando ci iscriviamo a facoltà umanistiche,sappiamo che sarà molto più complicato trovare una collocazione professionale.Per la sproporzione tra gli iscritti a questi corsi di laurea e quelli iscritti agli altri.Mia madre,che ha fatto la 3a media, pure me lo disse di non fare una facoltà umanistica,perché non mi sarebbe servita a molto. Sara ribatte di essersi orientata su Beni culturali per passione. Ha fatto bene. Come ho fatto bene io.Però,se la richiesta c'è nei confronti di laureati in materie d'altro tipo, siamo appassionati kamikaze! E'come comprarci un abito che ci sta male solo perché ci piace tanto e poi prendersela con la commessa del negozio perché non possiamo indossarlo.Al classico avevo la media dell'81/2, in pagella 10 in italiano, 9 in filosofia e storia dell'arte,8 in latino e storia....A chi si complimentava,confidavo con sincerità:-Ho scelto il classico per esclusione,se avessi fatto l'istituto tecnico industriale o il commerciale o geometri,sarei stata bocciata un sacco di volte!
Perché,diciamo la verità,gli studi scientifici,tecnici,matematici,sono più tosti,fanno più paura,non sono per tutti.Il mio grande vanto è poter dire di aver fatto Scienze politiche,ok,ma ad indirizzo economico.Ho studiato anche economia aziendale,statistica,informatica,un sacco di diritto,4 lingue straniere.Ci iscrivemmo in 105 a novembre e a marzo,dopo la prima sessione d'esami,rimanemmo in 33.
Ho un cugino ingegnere a Teheran,un amico laureato in giurisprudenza a Pechino,un altro,sempre laureato in giurisprudenza a Tokyo,la sorella dell'ingegnere,laureata in Scienze dell'educazione,maestra di pianoforte,specializzata in musicoterapia,lavora a Parigi.Queste quattro persone hanno in comune una cosa:sono fuori dal comune,molto più dotate di me e di tanti altri!
Il primo è ritenuto un genio,il secondo ha un'intraprendenza unica, il terzo è un astuto ammaliatore, la quarta è la grazia personificata.Per toglierci da questa crisi globale,è di gente così che c'è bisogno.Purtroppo per gli altri.Ma perché il genere umano sopravviva,è sempre stata necessaria una naturale selezione della specie che porti avanti i migliori.