Allarmi. E’ tornata la macchina del fango mediatico. Non si sa per quanto. Non si sa se è solo un rigurgito degli antichi fasti berlusconiani o un ritorno perenne. Si sa solo che è tornato, causando quegli stessi danni ad personam che affossarono la figura di Silvio Berlusconi. La storia è questa: è lo scorso dicembre. Emilio Fede passa la frontiera svizzera con una valigetta piena di contanti (come?
C’è chi dice fosse i famosi soldi che Fede sottrasse dall’ingente prestito fatto da Silvio Berlusconi a Lele Mora. A pensarci bene, mediaticamente parlando, è una storia boom, uno scoop di altri, una mano santa per vendere qualche copia in più in tempi di magra. Talmente fantasmagorica, come storia, che merita il primo piano nell’edizione online del Corriere della Sera e un lungo articolo su ‘
"E' totalmente falsa, inventata di sana pianta. Qualcuno ha inventato tutto questo, mi fa orrore e anche paura che si possa arrivare a inventare una cosa del genere. Sono di fronte a qualcuno che ha inventato la notizia con uno scopo, a me molto evidente. Non è possibile che io, avendo già i problemi che avevo, mi sarei presentato in giro per
E’ stato quasi come rivivere qualcosa di già detto, di già scritto, di già visto. Un dejà vu, una cassetta riavvolta e proiettata nuovamente. L’unica cosa certa è che la macchina del fango è tornata a colpire. E ha scelto, non a caso, uno dei fedelissimi di Berlusconi. Sarà una coincidenza, viste le voci che vedono il Cav. molto attivo nelle cabine di regia della politica? Sarà un avviso? O sarà il preludio di qualche nuova eccezionale ondata di fango nei confronti dell’ex presidente del Consiglio? Chissà. Teniamoci pronti, ma soprattutto teniamoci forte.
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