11/09/11

Serie A: prima giornata

Dopo l'anticipo tra Milan e Lazio, sabato sera il Napoli ha inaugurato il campionato con una vittoria, ottenuta non senza fatica. Difatti dopo l'1-0, i romagnoli hanno pareggiato e hanno tenuto testa per un tempo. Poi i partenopei sono riusciti a segnare 2 reti, portando a casa i primi 3 punti della stagione.

In un campionato sempre più spezzatino, domenica all'ora di pranzo c'è stato un altro anticipo, con la Juventus che parte molto forte con un sonoro 4-1 ai danni del Parma. I tifosi possono essere soddisfatti, è presto dire se è una nuova Juve, ma la partenza è stata di certo scoppiettante. Invece per la Roma arriva a sorpresa una sconfitta in casa, inflitta dal Cagliari: gli isolani vincono per 2-1. Per il tecnico Luis Enrique c'è ancora parecchio da lavorare e settimana prossima c'è subito l'Inter.

Il risultato più clamoroso però arriva in serata dal Barbera, dove l'Inter esce sconfitta contro il Palermo, in una sfida rocambolesca piena di gol. Due volte in vantaggio, i nerazzurri si sono recuperare due volte per poi andare sotto, per un finale di 4-3 per il Palermo.

Catania e il neopromosso Siena non vanno oltre lo 0-0, Chievo e Novara danno vita ad un interessante match con i piemontesi che rimontano uno svantaggio di due reti fuori casa. La Fiorentina vince 2-0 in casa contro il Bologna, scoppiettante 2-2 tra Genoa ed Atalanta, che ricordiamo che parte con 5 punti di penalità a causa della sentenza sulle scommesse. L'Udinese espugna il campo del Lecce per 2-0.

il Grande Inganno (parte seconda)


Oggi, 11 Settembre 2011, anche io desidero scrivere qualche cosa su ciò che accadde 10 anni fa. I due cari amici Jolly e Andrea lo hanno già fatto. Ho potuto leggere uno splendido inno alla Vita da parte di Jolly sfruttando l'analogia tra due tragedie: la caduta di due grattacieli gemelli e la morte di due gemelle siamesi. Andrea invece ci ha ricordato le spendide parole che il Papa pronunciò il giorno che segui quella strage. Io vorrei invece analizzare la cosa da un punto di vista differente. Mi domando infatti: dopo 10 anni, come è possibile che esista ancora qualcuno che crede alla versione ufficiale che ci è stata raccontata?
La risposta a questa domanda l'ho avuta proprio in questi giorni leggendo uno spendido romanzo. Una lettura che mi permetto di consigliare a tutti voi in quanto si tratta di un libro che aiuta ad aprire la mente e il cuore. Stimola a porsi dubbi, domande e ad affrontare i problemi da un punto di vista differente. Il romanzo è intitolato XY ed è scritto da Sandro Veronesi. Nel libro troviamo una forte analogia con l'11 settembre 2001, si racconta infatti di un giorno, in un paesino di montagna in trentino, nel quale accadde un fatto assolutamente inspiegabile utilizzando una logica umana. Si decise di camuffare la realtà del fatti e la versione ufficiale divenne quella di un attentato terroristico talebano. La cosa assurda è che quasi tutti credettero alla versione ufficiale che sosteneva che le vittime furono tutte decapitate; e lo credettero anche coloro che avevano visto con i propri occhi il luogo della strage e sapevano bene che la versione ufficiale non corrispondeva affatto alla realtà.

Io non so cosa sia successo dieci anni fa in America, non sono infatti un mago o un agente dei servizi segreti. In Internet possiamo trovare le più svariate "ipotesi di complotto", alcune rasentano il ridicolo. Ho solo una certezza assoluta: quel giorno non è accaduto quello che ci hanno raccontato.
Sono veramente troppe le incongruenze per poterle ignorare e credo sia giunto il momento di aprire gli occhi e di avere la forza e il coraggio di affrontare una realtà, un mondo, che è decisamente diverso da quello che ci siamo illusi sia.
Richiamando il celebre film Matrix vi esorto ora a scegliere che pastiglietta preferite: la blu per continuare a credere che la realtà sia Matrix, oppure se credete di avere la forza e il coraggio sufficiente potete prendere la pastiglietta rossa, ma attenzione una volta che inizierete a prendere consapevolezza del fatto che esiste un'altra realtà, non sarà poi più possibile tornare indietro: http://video.google.com/videoplay?docid=8097952875248011643

A dieci anni dall’11 settembre


di Andrea Menegotto
11 settembre 2011
Ricorrono oggi esattamente dieci anni dalla fatidica data dell’11 settembre 2001, giorno passato ormai drammaticamente alla storia e inciso nella memoria collettiva in maniera indelebile.
In questa occorrenza, mentre rimandiamo per analisi accurate circa gli scenari di un conflitto mondiale relativi al terrorismo di matrice ultra-fondamentalista islamica a un’apposita sezione del sito del CESNUR e a un volume presentato qui su Frews nel mio pezzo della scorsa settimana, in questa sede oggi ci pare appropriato lasciare spazio non alle parole, ma al silenzio, alla riflessione e ─ per chi ha fede ─ alla preghiera, guidati dalle accoratissime parole che un grande testimone del nostro tempo, papa Giovanni Paolo II, pronunciò l’indomani in occasione dell’udienza generale di mercoledì 12 settembre 2001 a triste commento di quanto accaduto, aprendo un piccolo squarcio di luce nelle tenebre di quei giorni che ─ purtroppo, come mostrano le cronache quotidiane ─ ancora non si sono dissipiate:
«Ieri è stato un giorno buio nella storia dell'umanità, un terribile affronto alla dignità dell'uomo. Appena appresa la notizia, ho seguito con intensa partecipazione l'evolversi della situazione, elevando al Signore la mia accorata preghiera. Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell'uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. Ma la fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo. Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l'ultima parola. Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento, la nostra orante fiducia».