14/03/12

Champions league, Napoli fuori dopo i supplementari.


Oggi ultima giornata degli ottavi, caratterizzata da un'altra eliminazione italiana. Il Napoli difatti non riesce a passare a Londra, col Chelsea che si impone per 4-1. Ci vogliono i supplementari però, difatti dopo aver subito due reti dai blues, la squadra partenopea trova il 2-1 che vale la momentanea qualificazione. Ma il Chelsea stasera è inarrestabile e trova il 3-1. Ai supplementari il Napoli sembra giocare meglio, ma i londinesi trovano il 4-1 che vale il passaggio agli ottavi.

Nell'altro ottavo, il Real sistema senza problemi il Cska Mosca, con un rotondo 4-1. E così si completano gli ottavi. L'unica italiana rimasta è il Milan, rimangono le spagnole Real Madrid e Barcellona, gli inglesi del Chelsea, i francesi del Marsiglia, il Bayern come unica formazione tedesca e il Benfica come formazione portogehese. Infine l'Apoel Nicosia, per i ciprioti la favola continua. Quindi a parte la Spagna, ogni nazione porta un team, una Champions molto equilibrata come nazioni. Venerdì i sorteggi.

Foto di goal.com

Forza Italia non nacque per volontà della Mafia

Dopo vent'anni di indagini i magistrati fiorentini hanno finalmente riconosciuto che Forza Italia non nacque per volontà della mafia, e che Forza Italia non fu tra i mandanti delle stragi del '93. Due ipotesi di reato fantasiose e infamanti, oltre che basate evidentemente sul nulla, su cui più Procure si sono però tenacemente esercitate per poi, alla fine, scoprire ciò che tutti hanno sempre saputo. Infatti sulla base della sentenza di via dei Georgofili a Firenze, l’ipotesi avanzata da colui che viene definito “pentito” fra virgolette (ad accentuarne l’inattendibilità), Gaspare Spatuzza, secondo cui Forza Italia avrebbe appoggiato la mafia e al suo interno vi fossero i mandanti delle stragi ’93-’94 è totalmente infondata.

Su questo punto i giudici sono categorici: “Le gravi affermazioni formulate da alcuni collaboratori sul senatore Dell’Utri e su di un consapevole appoggio dato alla mafia dallo stesso Silvio Berlusconi e dal movimento politico da lui fondato nel 1993, a quel che consta non hanno ricevuto una verifica giudiziaria neppure interlocutoria. Stando alle risultanze di questo processo non ha trovato consistenza l’ipotesi secondo cui la nuova ‘entità politica’ che stava per nascere si sarebbe addirittura posta come mandante o ispiratrice delle stragi”. Questa sentenza restituisce onore e dignità a quanti per anni sono stati massacrati dai professionisti scribacchini dell’antimafia. E lo stesso fa la decisione della Cassazione su Dell’Utri. Due colpi in tre giorni che portano finalmente parole di verità e giustizia. Due colpi, tuttavia, fin troppo sospetti, perché arrivano dopo che Berlusconi è stato costretto a farsi da parte e a lasciare palazzo Chigi. Come dire, accantonato Berlusconi si mette fine alla persecuzione giudiziaria. E questo è grave e inquietante. Come è grave non conoscere quanto siano costati questi assurdi teoremi politico-giudiziari ai contribuenti italiani.
Di Paolo

Siria: chiusa l'ambasciata Italiana a Damasco


La repressione in Siria non si ferma. Il Consiglio Nazionale Siriano (Cns) ha denunciato nuove violenze contro donne e bambini nella città di Homs, chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E da New York, il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon ha parlato di uso sproporzionato della forza in alcune città da parte del regime, esortandolo quindi ad aderire entro pochi giorni alle proposte dell'Onu e della Lega Araba, che prevedono sostanzialmente l’arresto immediato della violenza, l’accesso degli operatori umanitari e il dialogo politico. Tali proposte sono state formulate a Damasco dall’Inviato Speciale di Onu e Lega Araba, Kofi Annan, al presidente Bashar Al Assad, senza peraltro giungere ad un accordo.


“Il regime siriano conferma ferocia e cecità politica. La comunità internazionale agisca compatta e senza ulteriori indugi. Basta massacri”: lo scrive in un tweet Giulio Terzi, Ministro degli Esteri. E’ notizia dell’ultima ora che l’Italia ha sospeso l’attività della propria Ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica. La decisione è stata adottata anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell'Unione Europea e per ribadire la più ferma condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini.

La priorità è assicurare aiuti alla popolazione che soffre e far cessare questa tecnica di distruzione progressiva di ogni singolo centro che si è ribellato al potere di Assad. La diplomazia italiana lavora, anche in sede Onu, affinché sia adottata una tregua umanitaria e venga consentito l'accesso ai convogli umanitari.

Maria Leone

Ragazza convertita al cristianesimo cacciata di casa e picchiata da estremisti indù

Rekha è un ragazza che alcuni mesi fa ha scoperto il messaggio di Gesù Cristo e l'ha abbracciato nella sua vita. La sua conversione, però, non è stata accettata dai suoi genitori, di fede indù, e da altri membri della comunità del suo villaggio, Nutangram, nei pressi di Calcutta, nello stato indiano del Bengala occidentale. E così, informano fonti locali di Fides, il 12 marzo scorso Rekha è stata picchiata ed espulsa dalla sua casa e dal villaggio solo a causa della fede cristiana. Secondo il racconto riferito a Fides, alcuni mesi fa Rekha ha partecipato a una celebrazione liturgica presso la "Khodaejamat Church", comunità cristiana protestante, e il suo cuore è stato toccato dalla grazia e dalla fede. Da allora frequenta regolarmente le funzioni religiose e il suo amore per Gesù è cresciuto. Il fatto è stato criticato dai familiari che l'hanno rimproverata e malmenata, senza riuscire comunque a distoglierla. Rekha ha trovato "la perla prezios! a" e non ha voluto cedere alle pressioni. Per questo l'hanno cacciata, e ora la ragazza ha trovato ospitalità presso una famiglia cristiana. 
"La storia è sintomo di come le conversioni al cristianesimo siano malviste e anche impedite nella società indiana" nota una fonte di Fides in India. Incidenti che riguardano il tasto sensibile della "conversione" continuano a verificarsi: il 4 marzo, in Karnataka, la polizia ha arrestato un Pastore battista, K. Manohar, dopo che alcuni estremisti indù avevano fatto irruzione in un assemblea di culto, picchiando i fedeli e accusandoli di " conversione forzate e fraudolente". Il Pastore è stato percosso e portato alla stazione di polizia di Ankola. Dopo alcune ore è stato rilasciato perché trovato innocente. (SD-PA) (Agenzia Fides 14/3/2012)

Crisi & affini: "Ci meritiamo tutto", libro divertente ma... anche di più!

Ad inizio febbraio avevo preannunciato la pubblicazione di questo libro: "ci meritiamo tutto", scritto da Danilo Masotti, che sarebbe stato disponibile nelle librerie a partire dal 22 febbraio. Ecco il link di quel post: www.frews.info/...

Antonio Ingroia getti la maschera e scenda in politica

Quando Silvio Berlusconi attaccò la magistratura, denunciando che parte di essa, una minima parte di essa, era politicizzata fu bollato come eretico, accusato di voler distruggere l’ultimo baluardo della democrazia, quasi crocifisso per quelle parole tanto dure quanto veritiere. L’ennesima conferma di quella tesi, che molti ancora oggi osano definire criminale, è arrivata ieri, quando il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha fatto il suo ‘one man show’, intervenendo al programma radiofonico ‘La Zanzara, in onda su Radio 24. Chiamato in causa sulla sentenza Dell’Utri, Ingroia ha affermato: “Berlusconi dice che Dell’Utri ha sofferto 19 anni di gogna? Si potrebbe replicare al presidente Berlusconi che quando era al governo poteva fare una riforma della giustizia per accorciare i tempi dei processi, invece ha fatto esattamente il contrario. Ha fatto approvare provvedimenti che li hanno allungati. Dunque anche il processo Dell’Utri e’ durato cosi’ tanto per colpa di Berlusconi, questo e’ sicuro”.

Il nuovo - e autoproclamato - paladino dell’antimafia, poi, ha definito Dell’Utri “un ambasciatore di Cosa Nostra nel mondo imprenditoriale e finanziario milanese. lo dissi tanti anni fa e non ho mai cambiato opinione. Un portatore di interessi della mafia. Anche l’avventura politica del senatore Dell’Utri nasce per gli interessi di Cosa Nostra. L’idea della costituzione di Forza Italia e’ del senatore Dell’Utri ed e’ anche nell’interesse della mafia. Rimango convinto di questo”. Parole dure, insomma, quelle di Ingroia. Parole che dovrebbero avviare una riflessione profonda sul dove finisce il ruolo di magistrato e dove inizia quello aspirante politico. Confini che Ingroia, con tali affermazioni, sembra non aver individuato. Perché più che il procuratore aggiunto, sembrava il Di Pietro di turno, pronto ad attaccare il nemico di sempre pur di conquistare i consensi dell’antipolitica. E forse è proprio a quest’ultimo che Ingroia dovrebbe ispirarsi, magari gettando la maschera e scendendo in politica, evitando di trincerarsi dietro un ruolo che forse non gli appartiene più.
Eugenio Cipolla

Come Alfano può impedire l’esplosione del Pdl –Lettera aperta ad un Segretario che studia da leader


E’ ormai un segreto di Pulcinella che il Pdl rischia, ogni giorno di più, di essere un partito in via d’estinzione. Malpancisti, malumoristi, antipapi e una corte di scontenti vari tramano, intrigano e imbrogliano per cercare di salvare la pellaccia ed avere un futuro oltre il 2013. C’è chi pensa di staccarsi, chi di veleggiare verso il centro, chi di attendere alla finestra l’epifania di qualche segnale chiarificatore che possa portare alla salvezza.

La verità, se proprio ce la vogliamo dire, è che il Popolo della Libertà ha due problemi. Il primo lo condivide con l’interezza del panorama politico, il secondo è una sua peculiarità strutturale.

Partiamo dunque con ordine e guardiamo a quello in comproprietà. Il sistema politico italiano, a causa di quella parte delle leggi elettorali che prevedono che si possa essere eletti anche senza godere di un solo voto personale (e ciò non avviene solo al Parlamento nazionale), è composta da due tipologie di esponenti: quelli che hanno una forza territoriale e quelli che godono del gradimento del vertice. Io non sono tra coloro che pensano che sia necessariamente un male se la scelta ricade su persone che, anche se non “popolari”, sono in qualche modo “meritevoli”: studiosi, esperti, persino simboli o vecchie glorie, che se si trovassero costretti a raccattare preferenze, probabilmente nelle assemblee elettive non entrerebbero affatto. Sembra, tuttavia (ma non ce ne dobbiamo poi meravigliare), sia invalsa la prassi di privilegiare al merito un altro requisito: la “fedeltà”. Nel ceto politico abbiamo quindi costituito due gruppi ben identificabili: uno caratterizzato prevalentemente da un buon livello di rappresentatività dell’elettorato, uno mediamente poco rappresentativo e poco preparato. E questo fenomeno è riscontrabile, ove più, ove meno, in tutti i partiti presenti in Parlamento.

Il secondo problema, come si accennava, è invece peculiare al Popolo della Libertà. Questo partito, e lo sanno anche i bambini, ha la struttura liquida e leggera propria del modello carismatico. Andando a studiare qualche vecchio saggio scopriamo che il livello di istituzionalizzazione (che potremmo alquanto sbrigativamente definire come organizzazione interna) è basso sia quando c’è una scarsa coesione all’interno della leadership, sia quando, a capo del partito, vi è un leader carismatico. Ora si pone un problema: quando il leader carismatico passa il testimone, o il partito è in una fase di strutturazione o difficilmente sopravvive. Alfano sta facendo i salti mortali in entrambe le direzioni, cercando da una parte di rafforzare la sua figura (alla ricerca del quid) e di dare un minimo di legittimità democratica almeno ai livelli territoriali inferiori, tramite i congressi.

Se a questi due problemi, a mio avviso assai seri, sommiamo la particolare contingenza storica, in un contesto di sgretolamento dell’assetto tendenzialmente bipolare finora conosciuto e di caduta verticale della credibilità delle classi dirigenti, comprendiamo che ci troviamo di fronte ad un pericoloso countdown: riuscirà Alfano a costituirsi come leader più velocemente di quanto proceda lo sgretolamento del suo Partito?

Quello che vorrei provare a spiegare, nelle poche righe che mi separano dal calo dell’attenzione del lettore, è che c’è una seconda opzione, assolutamente percorribile per tentare di salvare il Pdl: basta procedere ad una maggiore strutturazione, con il coinvolgimento dei livelli di rappresentanza più bassi, e alla costituzione di un minimo di burocrazia di partito (il che suona come una parolaccia, ma significa semplicemente dare una voce e un’operatività agli organismi intermedi). Ciò che propongo, più concretamente, è quello di trasformare il Popolo della Libertà in un partito vero, con strutture che consentano il confronto e la deliberazione. E’ ovvio che ci si deve mantenere lontani dalle macchine pachidermiche e costose della Prima Repubblica. Ma è necessario dare operatività alle consulte, forza di proposta ai coordinamenti, opportunità di ascolto ai rappresentanti territoriali. Ed è importante aprire maggiormente il partito a chi sul territorio ha i voti e il sostegno degli iscritti. Avere il coraggio di discutere sulle linee politiche, sui programmi, spalancare le porte alle proposte e alle idee, eliminando l’autoreferenzialità insita nella dizione di “partito dei moderati”.

Impedire questo processo corrisponderà inevitabilmente a promuoverlo, ma in altre sedi. Né le primarie all’italiana (negli altri Paesi in cui esistono solitamente si vota solo se si è in qualche modo “iscritti” o aderenti al partito) serviranno ad evitare che il malcontento dei perdenti si traduca in spaccature, guerre o defezioni.

Il momento è delicato e perdere tempo non è più un lusso che il Pdl possa consentirsi. Non si tratta più di raccogliere allori all’ombra della figura del capo. Ora “ha da passà a’ nuttata”




Marcello Spirandelli

Una volta si andava da Blockbuster ora si entra in una Parafarmacia

Sotto casa a Milano i miei amici avevano un Blockbuster. Era bello luminoso, quegli scaffali modello americano e tutti pieni di video, le patatine ed i pop corn da portare a casa, ed anche le bibite. Per il film improvvisato quando la noia era tanta, erano posti che andavano benissimo e ti aiutavano a risolvere la serata.
Qui a Roma a Blockbuster qualche anno fa si incontrava spesso Fini e compagna a scegliere un film: probabilmente li scaricheranno anche loro o saranno più avvezzi alla Parafarmacia.
Ora Blockbuster in Italia chiude i suoi 118 (come il numero per chiamare l'ambulanza!) stores che diventeranno farmacie o parafarmacie a seguito dell'acquisto della società "Esserebenessere".
Niente più film per guarire le serate ma pillole su pillole per farsi compagnia. Segno dei tempi. Meno male che i films si possono scaricare e le pillole ancora no.
Buongiorgio

Oggi è S.Matilde. Nomi Febe e Fabrizio. Frase di Pascal.

13 marzo 2012 segno zodiacale: Pesci
Il sole sorge alle 6.28 e cala alle 18.10
S.MATILDE nasce in Sassonia.
Da lei e da suo marito Enrico I discende la casata che conterà quattro imperatori: la famosa dinastia sassone.
Educata nel monastero di Herford, Matilde sa leggere e scrivere, un fatto non frequente nelle grandi casate del tempo, e non si mantiene estranea alla vicenda della politica.
Quando suo marito, nel 936, muore lei non è molto favorevole al primogenito Ottone come successore e tenta di far proclamare re il più giovane Enrico.
Si arriva ad un conflitto tra i due fratelli .
Dopo l' incoronazione imperiale di Ottone a Roma la famiglia è riconciliata.
Matilde si ritira nel monastero, dove, dopo essersi spesa per i poveri e i malati, si ammala, e più tardi si trasferisce in un altro monastero a Quedlimburgo, in Sassonia.
Muore il 14 marzo 968.
NAME OF THE DAY: Female FEBE deriva dal greco e significa" lucente, che risplende". Si festeggia il 3 settembre. La sua pietra è il diamante.
Male FABRIZIO deriva dall' etrusco e significa " fabbro, artefice". Si festeggia il 1 novembre, festa di tutti i Santi. La sua pietra è il rubino.
" Nella misura in cui si ha più spirito si trova che ci sono più uomini originali. La gente comune non trova affatto differenze tra gli uomini".
Blaise Pascal


Champions league, l'Inter vince ma è eliminata, che Bayern


L'Italia perde un pezzo nelle coppe. L'Inter era chiamata a rimontare il risultato di 1-0 in casa del Marsiglia. Dopo un primo tempo finito sullo 0-0, nel secondo tempo Milito trova l'1-0. In pieno recupero, al 47' Brandao gela San Siro pareggiando il match che sembrava destinato ai supplementari. L'Inter poi trova al 51' il 2-1 su rigore, ma ciò non basta: in virtù della rete fuori casa del Marsiglia, l'Inter è eliminata.

Notte amara anche per il Basilea, che dopo aver sorprendentemente vinto all'andata, subisce una goleada dal Bayern. Il risultato finale è di 7-0, con doppietta di Robben, poker di Gomez e gol di Muller. Il Bayern che in un certo senso risponde alla goleada del Barcellona.

Mancano ancora due gare, domani sapremo quali saranno le 8 squadre qualificate ai quarti. Il Napoli tenterà di completare l'impresa fatta all'andata.

Foto di Eurosport Yahoo.