14/03/12

Siria: chiusa l'ambasciata Italiana a Damasco


La repressione in Siria non si ferma. Il Consiglio Nazionale Siriano (Cns) ha denunciato nuove violenze contro donne e bambini nella città di Homs, chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E da New York, il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon ha parlato di uso sproporzionato della forza in alcune città da parte del regime, esortandolo quindi ad aderire entro pochi giorni alle proposte dell'Onu e della Lega Araba, che prevedono sostanzialmente l’arresto immediato della violenza, l’accesso degli operatori umanitari e il dialogo politico. Tali proposte sono state formulate a Damasco dall’Inviato Speciale di Onu e Lega Araba, Kofi Annan, al presidente Bashar Al Assad, senza peraltro giungere ad un accordo.


“Il regime siriano conferma ferocia e cecità politica. La comunità internazionale agisca compatta e senza ulteriori indugi. Basta massacri”: lo scrive in un tweet Giulio Terzi, Ministro degli Esteri. E’ notizia dell’ultima ora che l’Italia ha sospeso l’attività della propria Ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica. La decisione è stata adottata anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell'Unione Europea e per ribadire la più ferma condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini.

La priorità è assicurare aiuti alla popolazione che soffre e far cessare questa tecnica di distruzione progressiva di ogni singolo centro che si è ribellato al potere di Assad. La diplomazia italiana lavora, anche in sede Onu, affinché sia adottata una tregua umanitaria e venga consentito l'accesso ai convogli umanitari.

Maria Leone

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