06/12/11

Il più grande spettacolo dopo lo Spread? Monti e la stagflazione non c'è più!


In questi giorni passerà la mitica manovra di Monti che dovrebbe portare nelle casse dello Stato italiano circa 30 miliardi di euro.
Non voglio entrare in sterili polemiche su quanto sia giusta o ingiusta su quanto sia equa o non equa! La ramazzata doveva arrivare e non poteva che essere così. Come scrivo da mesi è necessario raschiare ad oltranza (vedasi ad esempio qui) solo così si può tenere in piedi il castello di sabbia ancora per un po'! Il problema è che, scusate se continuo a ripetermi, questa ramazzata servirà solo e unicamente a guadagnare un po' di tempo, ma non risolvere nulla e tra qualche mese dovremo aspettarci sicuramente ulteriori raschiate!
30 miliardi è infatti un valore che fa ridere, che non risolve nulla! Il debito pubblico è infatti di circa 1'900 miliardi (63 volte tanto questa manovra) e ogni anno lo Stato Italiano deve pagare circa 80 miliardi di interessi (quasi 3 volte tanto la manovrina di Monti).
Il problema è che più aumenti le tasse (soprattutto alla classe medio-bassa) meno soldi questi avranno da spendere e quindi non solo non si promuove affatto la crescita economica ma si favorisce la recessione! Ed infatti secondo studio di Confcommercio il PIL del 2012 è previsto subire un -0,6%. Quindi è come il cane che si morde la coda, perché meno l'economia gira e sempre meno soldi avremo da spendere e sempre più l'economia (quella vera non le Borse) decrescerà. E il debito rispetto al PIL aumenterà sempre di più!
Inoltre c'è da aspettarsi anche che l'inflazione aumenti sempre di più e così oltre ad avere meno soldi perché avremo tasse sempre più alte, il potere di acquisto del nostro stipendio o della nostra pensione diminuirà sempre di più! Ricordo che nella manovra è compreso anche il fatto che le pensioni sopra i 750 euro/mese non verranno più adeguate alla inflazione (che già il dato dell'inflazione ufficiale è sempre di gran lunga inferiore a quello reale, ma adesso non viene più nemmeno riconosciuto questo).
Questa situazione dove si ha una stagnazione dell'economia (mancanza di crescita) assieme alla inflazione (aumento dei prezzi) viene definiti stagflazione. Ed è la situazione nella quale ci stiamo trovando ora!

Ma allora perché le borse schizzano verso l'alto e lo spread è sceso di colpo? Beh, se avete compreso bene ciò che ho scritto sopra, il motivo non è certamente quello che Monti ha realmente risolto i problemi dell'Italia e/o dell'Europa, quelli restano, si è semplicemente alzato la posta in gioco e spostato semplicemente il problema più in là; ma questo è quello che basta e avanza agli investitori, alle finanziarie: per il momento l'Italia non fallisce, per il momento l'Euro non crolla, quindi si può tornare a speculare anche sul mercato italiano, tutto qui!

Spero quindi di avervi fatto capire questo concetto fondamentale: non si è risolto nulla, anzi, si è dato un ulteriore colpo negativo all'economia (reale) ma questo serve a guadagnare tempo a tirare in là qualche settimana, qualche mese...poi magari a Marzo o ad Aprile, se sarà necessario, ci si inventerà un'altra raschiatina (c'è sempre la carta della tassa patrimoniale che non è ancora stata giocata) e si tirerà avanti qualche altro mese e così via. E poi? Beh anche un bambino sa capire alla fine cosa accadrà! Il dubbio resta solo sul "quando" e sul "come".

manuel




Se le donne imparassero ad amarsi di Dounia Ettaib



Da secoli le donne sono sempre state protagoniste di immense sofferenze, ma tutte le donne hanno in comune un dono immenso la vita e sanno difenderla con tutte le loro forze.
Sono sempre stata convinta che in nome di questa forza ovunque siamo dobbiamo considerarci uniche.
Ieri ho visto un servizio trasmesso da Rai 5 su Hebron, città a 30 km a sud di Gerusalemme.
Questo servizio mi ha toccato profondamente, ho sempre creduto nella  libertà di Israele e nella libertà assoluta di ogni forma di vita.
Le sofferenze del popolo ebraico fanno parte purtroppo della nostra triste storia, l’olocausto è il dramma più oscuro della nostra umanità, sono convinta che tutti noi umani dobbiamo combattere con tutti i nostri mezzi ogni forma di oppressione umana, ma questo non giustifica nessuna forma di oppressione e soprusi ingiusti.
Comprendo a fondo la paura degli ebrei, comprendo benissimo la voglia di difendere la propria storia, ma non comprendo perché la storia si debba ripetere?
Ho sempre creduto che sono gli uomini a generare le guerre, ho sempre creduto che sono gli uomini a voler dominare il mondo, ieri per la prima volta in vita mia, mi sono dovuta ricredere, vedere una donna ebrea picchiare una donna palestinese solo perché è palestinese, una donna ebrea che insegna l’odio ai suoi bambini verso gli arabi è terribile.
Le donne devono essere ponti di pace, sono  portatrici di vita, come può una donna pensare che un’altra donna sia inferiore di lei solo perché non è ebrea?
Come può essere una donna ad insegnare ai suoi figli l’odio?
Chi ha subito l’odio, come può generare altro odio?
Se le donne si amassero quanti ponti avrebbe il mondo.
L’estremismo porta solo ad altro estremismo, le vere vittime dell’estremismo sono sempre le donne, sono sempre loro a piangere i loro cari, i loro mariti e i loro figlia, le donne piangono sia che sono ebree o arabe.

Dounia Ettaib

Manovra"Buttalo in quel posto all'economia nazional-natalizia"

Oggi è il tredicesimo giorno.Dopo dodici mattine di lavoro,è la volta in cui a mamma tocca il turno pomeridiano.Lavora come aiuto-cuoca alla mensa di un convitto.Stamattina abbiamo fatto quattro chiacchiere e mi ha detto della decurtazione della tredicesima.Una delle tante inutili manovre per raddrizzare una nazione che pende troppo.Dov'è il problema,mamma?La manovra era inevitabile.Ma tu lavori tutto l'anno,fai gli straordinari,torni a casa coi vestiti intrisi di odori di cibi e dicembre è il mese più gratificante,quando puoi fare contento chi ti sta intorno,le figlie,la nipotina.Mamma,noi siamo contente lo stesso.Io voglio questo regalo:non devi far girare l'economia natalizia.Il panettone lo regalerà qualche ditta a babbo,lo spumante idem,Rò farà Natale dai suoceri e noi non ci scandalizziamo se si mangia come tutti i giorni.Fortunatamente,Jennifer è nata a novembre,quindi ha appena preso tanti regali;a Natale le mettiamo i soldi da parte.Anzi,a gennaio.Così,anche noi avremo fatto la nostra manovra,la manovra"Buttalo in quel posto all'economia nazional-natalizia".

E il più grande spettacolo dopo il weekend chiude con il botto!


Come da previsione lo show di Fiorello ha visto, ieri sera, toccare la vetta del 50, 2% di share, un vero record per la televisione italiana. Che se ne possa dire bene o male, che sia piaciuto o meno, questo varietà di  quattro puntate ha saputo coinvolgere il grande pubblico sdrammatizzando temi politici e di attualità.

Bellissima come sempre l’anteprima “rassegna stampa” che ha fatto da apripista a tutte le quattro puntate. Così come l’eccezionale carica del balletto e di Jovanotti con il riadattamento della sua canzone “Il più grande spettacolo dopo il big bang” leitmotiv di tutto il programma.  E poi ancora l’entrata in scena del magnifico Roberto Bolle, che sembrava volasse sulle note di All by myself.

Per non parlare del tormentone della serata “Lacrime e sangue” in vista della nuova manovra economica facendo ironia sul nuovo ministro Monti "Non ci doveva andare da Vespa. Lo aveva già fatto qualcun altro. Ve lo ricordate? - ha detto Fiorello - andò da Vespa e fece un contratto con gli italiani. Ora lei, Monti, che farà? Il testamento?".

Spettacolari, a mio parere, sono state le parodie di Twilight e il mitico vampiro Edward che è così veloce da non vedersi nemmeno…accompagnato questa volta da Jasper (Jovanotti) il vampiro biondo della serie  e poi ancora Morgano e Ariso insuperabili nel giudicare l’altissimo “Jovanotto” che alla fine colpo scena è arrivato ai due con il fattore X.

Una serata in grande stile con grandi ospiti: Benigni, M. Ayane, P. Baudo, Jovanotti.  Soprattutto l’intervento di Benigni è stato seguito da mezz’Italia di seguito i dati statistici parlano da soli:
Il picco di ascolto dell'ultima puntata si e' avuto alle 23.10, durante l'esibizione di Benigni e piu' precisamente all'inizio dell' ''Inno del corpo sciolto'' con 16 milioni 60 mila spettatori. Il picco di share si e' avuto alle 23.17, verso la fine dell'esibizione di Benigni, e ha registrato il 61.55. L'intervento di Benigni nel suo complesso, dalle 22.48 alle 23.18, ha registrato una media di 15 milioni 582 mila spettatori e il 57.11 di share. i risultati de IL PIU' BREVE SPETTACOLO sono stati: nei 7 minuti dalle 24.15 alle24.22 ha registrato una media di 4 milioni 169 mila spettatori con il 32.60 di share.

Il più grande spettacolo dopo il weekend siamo  noi? Ai posteri l’ardua sentenza.

Laura M.

Video Jovanotti che canta la sigla

R. Bolle e Fiorello

 Vampiri
Morgano e Ariso con Jovanotti

Pakistan: Proteste e boicottaggio dei cristiani contro "le scarpe blasfeme"

Una ditta di calzature pakistana ha diffuso sul mercato modelli di scarpe che portano sul dorso il disegno della Croce: il fenomeno ha generato forti protese e una campagna di boicottaggio della comunità cristiana in Pakistan. P. Joseph Louis, parroco cattolico della chiesa di Maria Immacolata a Lahore, ha scritto alle autorità e ha chiesto di registrare una denuncia ufficiale per blasfemia verso la religione cristiana. "E' un fatto che umilia e ferisce gravemente i cristiani. Chiediamo alla autorità di intraprendere azioni immediate per il rispetto dei valori e dei simboli religiosi cristiani" spiega p. Louis all'Agenzia Fides.
Il "Pakistan Minorities Movement", che promuove l'uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini nella nazione, ha avviato un campagna di protesta e di boicottaggio, manifestando con numerosi attivisti davanti ai negozi che vendono tali calzature, rimarcando "la sottile offesa di volere mettere ai piedi il simbolo maggiormente significativo del cristianesimo". Come riferito a Fides, il movimento ha ottenuto la registrazione di un "First Information Report" contro Ajub Gull, proprietario della fabbrica calzaturiera, nella stazione di polizia di Anarkali, per violazione dell'articolo 295a del Codice Penale (che punisce le offese verso qualsiasi simbolo religioso).
Molte altre organizzazioni cristiane, come la "Masihi Foundation", si sono attivate e stanno promuovendo una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, annunciando che intraprenderanno ogni azione legale necessaria per far ritirare i prodotti dal mercato. (PA) (Agenzia Fides 6/12/2011)

Caro Benigni ti preferisco quando fai il serio ormai non fai più ridere

Caro Benigni ieri sera non mi sei piaciuto per niente. Non fai più ridere e, se era trenta anni che non cantavi in televisione "L'Inno del Corpo Sciolto", forse un motivo serio c'era e ieri sera lo abbiamo capito tutti. L'Inno lo cantavo venti anni fa al liceo, negli spogliatoi coi compagni di classe ed un po' ce ne vergognavamo anche noi allora. Che delusione che Fiorello te l'abbia chiesto e l'abbiate fatta passare come una canzone per bambini "sulla cacca" che tutti facciamo "e che è una parola che i bambini imparano prima di dire papà". Che caduta di stile nel "Varietà".
Quindici minuti di battute scontate un po' su Silvio ed un po' sul sesso: non fai più ridere. Sembri anche tu un disco rotto od un vecchio che si diverte con battute minorenni.
Ti ho preferito nel finale, quando hai lanciato messaggi all'Italia, ai giovani, quando hai citato Pertini e Pazienza.
Ti preferisco quando parli dell'Ecclesiaste o ci incanti con la tua recita della Divina Commedia: sei più credibile e più in linea con la tua statura di comico ed artista che ti sei conquistato col tempo.
Basta con queste cadute di tono. Una volta tanto che Fiorello aveva tenuto altro, per tre puntate e mezzo, il livello dello spettacolo ieri sera, invece di un grande addio, si è rischiato, secondo me, un pessimo finale.
Se poi è vero, come si dice in giro in rete, che per questa "cagata di esibizione" Benigni ha preso 400 mila euro dai contribuenti, hai voglia poi a chiederci, caro Fiorello, di pagare il Canone Rai: in un colpo solo ci hai fatto passare la voglia!


Susanna e il mondo del denaro: come spiegare l'economia mondiale


Dare vita alle cose
Il 24 novembre Wim Dierckxsens ha presentato il suo libro “Susanna e il mondo del denaro” (Ed. autorinediti , 2011) ai ragazzi della scuola Familiare di Nomadelfia
Abbiamo l'abitudine all'acquisto, facciamo soldi per comprare oggetti sempre nuovi per voler stare meglio, spesso non riuscendoci. Siamo abituati a produrre rifiuti, separandoli poi, con cura, negli appositi cassonetti, bianco (per la carta), blu (per vetro e plastica), marrone (per tutto il resto).
Ci sforziamo di percorrere questa strada per salvare il salvabile del nostro pianeta Terra, sentendoci virtuosi a volte, ma più spesso inadeguati e impotenti di fronte ai meccanismi del macro-riciclo.
Ma questa non è l'unica via.
Susanna è una bambina che ha il nonno economista in giro per il mondo. È una bambina che si fa domande importanti sul mondo degli adulti e si chiede perché questo “mondo al contrario” vorrebbe inglobarla.
Suo nonno è un signore di 63 anni, con barba e capelli bianchi, che cerca di rispondere alla nipotina spiegando l'economia in termini comprensibili. Susanna mette a nudo le profonde contraddizioni del nostro sistema di vita. Come tutte le bambine vorrebbe passare più tempo con i suoi genitori, ma loro sono sempre al lavoro per guadagnare denaro e comprare nuove cose per stare meglio; per comprare anche la giacchetta alla moda che Susanna ha visto nel cartellone pubblicitario, davanti a casa sua, e che vorrebbe indossare per andare a a spasso con le amiche.
Suo nonno conosce le grandi contraddizioni sulle quali si basa l'economia: se gli oggetti prendessero vita come in un cartone, non li si sciuperebbe e li si farebbe durare il più possibile; l'equazione “più consumo = più guadagno” proposta dal consumismo non avrebbe più presa.
Susanna, con le sue domande innocenti, convince il nonno che è necessario cambiare il nostro modo di pensare il mondo: non come una miniera inesauribile di risorse ma come un luogo caro da conservare e accudire, un tutto di cui facciamo parte.
Questo nonno si chiama Wim Dierckxsens, economista di fama internazionale, ed è venuto a Nomadelfia a spiegare l'economia mondiale e le sue contraddizioni agli alunni di medie e superiori.
Susanna è la sua nipotina e ha le stesse domande di ogni bambino del mondo; come ogni bambino desidera una vita diversa per sé e per i suoi genitori, con più tempo di relazione e meno fretta.
In fondo Susanna rivela il desiderio nascosto di noi tutti.

Due centesimi di euro, in India, possono valere una vita


Due centesimi di euro: quella moneta,in Europa ed in Italia,s’è addirittura pensato di abolirla;sono in molti,trovandosela nelle tasche o nel portamonete,a trovare quel piccolo pezzo color rame fastidioso e,quando si può,si trova a darlo via o si rifiuta di prenderlo come resto. Una moneta di due centesimi,in India,corrisponderebbe a una rubia. Fatte queste doverose premesse,credo concorderete nel trovare duro da digerire il titolo di giornale pubblicato,qualche mese fa,da molte testate:”Non ha una rupia per la merenda:si uccide a dodici anni”. La storia raccontata è quella della Sania,piccola abitante del villaggio di Malda,nei pressi di Calcutta;la sua casa,come molte delle storie che,ahimè,giungono da quelle regioni,era una tenda di juta concessa dal governo del West Bengala(la regione che ha,come capitale,la città di Madre Teresa),e Sania ci viveva con la mamma,Janiab.Suo papà è morto,per cui la mamma provava a mantenere sua figlia e lei lavorando a servizio presso una casa privata:un lavoro da,al massimo,12-13 dollari(o euro,siamo lì)al mese per comprare il cibo. Quel giorno,però,non c’era nemmeno una moneta:una rubia,appunto,per comprare il riso soffiato e i biscotti che Sania aveva visto mangiare da alcuni compagni di scuola. Così,stanca della povertà,dal desiderio di qualcosa di più,dagli stenti,ha fatto finta di andare a scuola e ha scelto la maniera più tragica per mettere fine alle sue sofferenze. E’sempre difficile mettere a confronto realtà,economie e stili di vita diversi senza scadere nel luogo comune,nella frase fatta. Ma esempi come questo riescono,in maniera immediata quanto efficace,a porre in luce le difficoltà che certe popolazioni si trovano a vivere. Un modo anche per capire come certi sprechi,certe superficialità del nostro mondo potrebbero essere evitate e, magari, convogliate nell’aiuto all’altro, a chi, anche con quel poco che noi, spesso, sottovalutiamo o disprezziamo, potrebbe trovare nuovi stimoli per vivere e maggiore felicità.

Luca Bondi Presidente di Semi di Pace