04/11/11

Lettera aperta all'on. Alessio Bonciani ex Pdl ora Udc

Caro Onorevole, mi chiamo Marco Petrelli e sono un consigliere del Municipio XX di Roma Capitale. Le scrivo perché sono rimasto male del suo abbandono dal partito, appreso proprio mentre nel nostro circolo stavamo incontrando tanta gente che frequenta la nostra sede, parlando di problemi del territorio, di politica e di come stare vicino al nostro partito. Personalmente non mi spettavo della Sua decisione e son qui per riportare la delusione di molti militanti che hanno visto il Suo gesto come un atto non rispettoso verso tanti amici che in modo volontario lavorano quotidianamente per il partito. Accettiamo la Sua decisione, ma non la condividiamo, soprattutto quando viene fatta il giorno dopo la chiusura del tesseramento, dove tanti amici hanno lottato duramente. Purtroppo la risposta dei nostri nominati in parlamento ai suoi militanti è racchiusa nella Sua decisione, e mi permetto di dire che questo non fa altro che contribuire ad allontanare le persone dalla politica.
Marco Petrelli

Il Sindaco di Genova invita a "non andare a prendere i bambini a scuola": si può chiedere questo a un genitore?

Sto seguendo con apprensione la situazione in Liguria temendo per quello che sta accadendo, pregando per i già sei morti, sperando che non accada altro.
Leggo e mi informo su internet.
I molti amici che ho in quelle zone non li disturbo.
I miei genitori hanno una casa là da 40 anni che già un lustro fa rischiò di venirsene giù assieme al colle su cui è ancorata... o forse solo flebilmente appoggiata, ormai.
Seguo con ansia ormai l'evolversi della situazione.
Il Sindaco di Genova Marta Vincenzi è nella confusione totale ed ovviamente non sa come uscire fuori da questa situazione: prego anche per lei, davvero. Non la invidio sicuramente.
"State a casa, andate ai piani alti, non andate a prendere i bambini a scuola."
Scusi, signora Sindaco, da genitore glielo dico: ma non era meglio tenerli addirittura a casa i figli?
Secondo lei un genitore può stare sereno con tutto quello che sta succedendo ed aspettare a casa davanti al televisore che tutto si plachi e magari stanotte andare all'asilo a riprendersi i figli o sentirsi dire da un giornalista che quella scuola...ops...non c'è più?
Io mio figlio me lo verrei a prendere a nuoto, con la zattera, se necessario, piuttosto che lasciarlo in quei fatiscenti stabili che spesso passano sotto il nome di scuola italiana.
Mi scusi, signora Sindaco, capisco lo stato di pressione che sta vivendo: chieda alla gente di starsene a casa dal lavoro, di non uscire a fare i curiosi per mettere le foto su blogger ma chiedere ai genitori della sua città di non andare a prendere i figli a scuola mi sembra tanto rischioso quanto assurdo da proporre.
Mi spiace per lei, ma se fossi un genitore residente a Genova, dopo questo suo avviso alla cittadinanza sarei già  per strada in direzione di mio figlio: preferirei vedermelo portare via dalle mie braccia che saperlo morire sotto il crollo di un'ennesima scuola ed io...ad aspettare!
Mi perdoni, signora Sindaco, ma starmene a casa così non me la sento proprio.
Giorgio Gibertini

Un amministratore comunale della Val di Susa scrive a Napolitano e si accusa delle tragedie naturali in corso

Egregio Sig. presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
sono un amministratore comunale di un piccolo paese all’ imbocco della Valle di Susa in Piemonte e le scrivo in merito alle sue dichiarazioni che ho avuto modo di leggere in merito alla disastrosa alluvione che ha colpito il levante ligure e la lunigiana. Lei attribuisce i morti ai cambiamenti climatici. Purtroppo non sono d’ accordo con Lei.
Il responsabile di quella tragedia sono io: amministratore, cittadino italiano nonché elettore.
Sono io amministratore quando sono costretto ad ampliare le aree edificabili e quindi a cementificare il territorio che non è più in grado di assorbire l’ acqua piovana che così “scivola” altrove, per poter incassare oneri di urbanizzazione e quindi mantenere sano il bilancio del Comune. Quando non so urlare abbastanza la mia rabbia per i soldi che mancano per le piccole cose : mantenere puliti i canali, i torrenti di montagna, mettere in sicurezza gli argini, monitorare le frane ma che miracolosamente piovono dal cielo per le grandi, grandissime opere. Quando imploro l’ aiuto dei volontari della protezione civile che sostituiscono le gravi lacune delle Istituzioni pubbliche anziché pretendere con ancora maggior forza ( se mai fosse possibile) i fondi necessari.
Quando i fondi me li procuro, ma con gli oneri di urbanizzazione creando così un circolo viziato senza fine.
Sono io cittadino italiano quando per pigrizia, disinformazione, troppa fiducia nei miei rappresentanti evito la partecipazione diretta, la cittadinanza attiva e lascio che presunte “scelte strategiche” quali TAV, ponte sullo stretto, rigassificatori, inceneritori sottraggano denaro alla manutenzione del territorio, delle sponde dei fiumi, alla messa in sicurezza delle scuole, alle energie alternative, tutte cose che creerebbero moltissimi posti di lavoro immediati e diffusi su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto controllabili dagli enti locali e non fagocitati dalle scatole cinesi del General contractor o peggio dalla criminalità organizzata. Quando non faccio sentire la mia voce , quando resto a casa perché macinare km in un corteo è faticoso, rischioso o peggio sconsigliato a parteciparvi dagli stessi politici ( se non sono stati loro a organizzarlo e promuoverlo!) o peggio ancora perché minacciato di essere “radiato” dal mio partito di riferimento se vi partecipo.
Sono io elettore, il responsabile, quando non vigilo sull’ operato degli eletti, non li stimolo,controllo, quando dopo aver espresso il mio voto delego ad altri in toto e mi allontano per 5 anni ( o quanto dura la legislatura) dalla cosa pubblica, dalla vita associativa, dal volontariato.
Quando mi lascio: abbindolare dai media e fatico a farmi una mia opinione, terrorizzare dal voto utile( per non lasciare il paese in mano alle destre dicono gli uni o alle sinistre dicono gli altri) ,ingannare dagli apparentamenti di coloro che parenti stretti non potranno mai esserlo.
Quando non mi accorgo che miliardi di euro vengono impegnati e promessi nei programmi elettorali per l’ acquisto di aerei da combattimento ( ma l’ Italia non ripudia la guerra?) o per un inutile buco in valle di Susa mentre una dopo l’ altra le regioni italiane si sgretolano sotto frane, alluvioni, terremoti (non sempre così intensi rispetto ai danni arrecati anche agli edifici pubblici che dovrebbero essere i più sicuri).
In una democrazia “imperfetta” quale la nostra, la responsabilità è sempre mia , cioè di tutti i cittadini che liberamente e senza condizionamenti dovrebbero scegliere il meglio. Secondo me i cambiamenti climatici, purtroppo, non c’entrano o c’entrano poco.
Non so se questa lettera giungerà a destinazione, sicuramente arriverà nelle mani di chi la giudicherà inopportuna, infarcita di demagogia e populismo sostenendo che il Presidente della Repubblica ha sempre ragione. Io posso solo immaginare i motivi profondi della sua dichiarazione in cui cita i cambiamenti climatici come responsabili della disastrosa ultima alluvione. In questo caso è da ringraziare, per la sua prudenza e grande senso di responsabilità.
La saluto cordialmente.
Sant’Ambrogio di Torino, 26 ottobre 2011
Mauro Galliano, Assessore Comune di Sant’Ambrogio di Torino ( valle di Susa), Comune di 8,59 km. con 4.843 abitanti

Siamo con il fango fino alla gola!


Premetto che tra l'influenza che mi ritrovo oggi addosso e il tempo estremamente uggioso che scorgo fuori dalla finestra è probabile che tenda ad avere una visione della realtà ulteriormente pessimistica e catastrofica rispetto al solito, cercate pertanto di perdonarmi.

I popoli antichi, erano convinti che esistesse un forte legame tra l'Uomo e la Natura, tra l'Uomo e la Terra.
Credevano che ogni cosa in Natura fosse ciclica, vita dell'Uomo compresa.
Per trovare questi "credi" non occorre risalire ai tempi degli antichi Egizi, ma basta tornare indietro "solo" di qualche centinaio di anni, quando l'uomo bianco "evoluto" scoprì (anche se è più corretto dire ri-scoprì in quanto è oramai certo che quella non fu la prima scoperta) il Nuovo Continente.
L'uomo bianco "evoluto" in quella situazione si comportò come aveva sempre fatto e come avrebbe sempre fatto in futuro: etichettò quelle "scomode" popolazioni come barbari ignoranti e violenti e le annientò assieme ai loro credi e alle loro usanze frettolosamente giudicate null'altro che stupide superstizioni inculcate dal Maligno.
L'uomo bianco "evoluto" ha continuato poi ad "evolversi" con gli anni, la scienza continuava (e continua) a scoprire nuove cose e ad aprire nuovi orizzonti alla tecnologia fino ad arrivare ai giorni nostri dove ci siamo convinti di aver capito quasi tutto, dove ci siamo illusi di poter controllare ogni cosa e dove ci siamo ulteriormente convinti che non solo quegli antichi "credi" fossero selle stupide superstizioni ma che probabilmente lo sono anche tutte le altre religioni.
Ma un vecchio e saggio detto sostiene che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Ed infatti l'uomo bianco sempre più "evoluto" e sempre più "progredito" non è affatto così forte e potente come spesso si illude di essere e bastano qualche centimetro in più di pioggia che si ritrova sommerso nel fango e muore soffocato in un attimo! Lo stiamo vedendo in questi giorni sulla nostra pelle, nel Nord-Ovest della nostra penisola, ma il problema è che non è affatto un caso unico e isolato.
Appare sempre più evidente che certi eventi catastrofici sono in forte e costante aumento! Ma l'uomo bianco evoluto preferisce credere alla "scienza ufficiale" che continua imperterrita a sostenere che sono cose normali sempre accadute, l'unica differenza è che oggi abbiamo molti più mezzi di informazione e mentre in passato non venivamo a conoscenza di molti oggi lo sappiamo dopo pochi minuti. Io penso invece che questa spiegazione sia una gran bella menzogna! Infatti i nuovi mezzi hanno permesso di velocizzare la comunicazione, ma anche 40 anni fa, quando ero ancora un neonato, si veniva benissimo a sapere quello che accadeva dall'altra parte del mondo; certo magari occorrevano un paio di giorni e non un paio di minuti come oggi, ma non eravamo né ciechi né sordi.
Inoltre la storia ci insegna che la Terra è un qualche cosa di vivo, di dinamico e non assolutamente statico, al contrario di come alcuni pseudo-scienziati vorrebbero farci credere.
In questi ultimi anni riscontriamo un crescendo di attività sismica e vulcanica, un crescendo di violenti eventi climatici che sono certamente sempre accaduti ma ciò che aumenta è la violenza e soprattutto la frequenza! E contemporaneamente ci troviamo in un periodo molto incerto dove forti ideologie come quella del comunismo sono fallite e cadute e dall'altro lato il sistema consumistico occidentale appare sempre più in bilico, sempre più simile ad un castello di sabbia costruito in riva al mare, dove all'arrivo della prossima onda consistente questo castello potrebbe essere totalmente spazzato via in un batter di ciglia.
Ebbene i nostri antichi avi, quelli che abbiamo definito "ignoranti e superstiziosi" non si sarebbero affatto stupiti di questa situazione, avrebbero colto una logica e una correlazione perfetta. Anzi già parecchi anni fa avevano ben chiaro come sarebbero andate le cose, perché non occorre avere una ispirazione divina o parlare con uno Spirito o un Entità dell'altro mondo, per capire certe basta usare semplicemente un po' di Logica e un po' di cuore. Esattamente come fece Toro Seduto, quando fu obbligato a firmare l'accordo con l'uomo bianco, sembra che egli pronuncio queste sagge e profetiche parole: "Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro"
Questo è ciò che credo, ma potete pure etichettarmi come catastrofico superstizioso e farvi quattro grasse risate, non mi offenderò: abbiamo creato un disequilibrio una rottura tra noi e la madre Terra e tutto ciò che sta accadendo e che accadrà non è altro che la Logica conseguenza delle scelte e del comportamento che abbiamo tenuto negli ultimi anni.

Sandro Usai, volontario morto a Monterosso senza diretta tv

In queste ore un altro alluvione si sta abbattendo sulla già ferita Liguria mentre da poco si sono celebrati, mestamente, i funerali dei 10 morti della scorsa settimana, tra questi anche i volontari della Protezione Civile che hanno lasciato moglie e figli a casa per salvare i concittadini, incappando purtroppo anche loro nella morte.
Ricevo su Internet questa immagine e ve la rigiro perchè il dolore è troppo forte e non ce la faccio da solo. La foto corre sul web accompagnata da queste poche parole: 
"Dove sono i tricolori sulla bara e i ministri commossi? Dove sono i funerali di Stato e le dirette televisive? Dove sono le lacrime e gli editoriali delle "grandi firme" del caso Boffo e dei "senza bavaglio"? Forse è meglio così, gli eroi muoiono in silenzio. Con il giubbotto della Protezione civile. Era SANDRO USAI, volontario morto a Monterosso nell'alluvione del 25 ottobre."
Gira questo pensiero in Facebook e piacerebbe dire che oggi il Popolo di Internet (come viene spesso ormai evocato e chiamato chiunque, in più di due, si raduni qui in questo spazio) si sta mobilitando per Sandro Usai....
Ed aggiungo dov'era la diretta tivvu su Rai1, RaiSport, Rainews, Italia1.... dov'era Sky che sta dappertutto o Premium troppo impegnati nella doccia del grande fratello?
Ed aggiungo dov'erano i cantanti pronti a cantare per Simoncelli: possibile che nessun cantautore si sia sentito di intonare un canto per questa voce che spesso ha gridato per tirare fuori gli altri dal pericolo?
Noi c'eravamo per Simoncelli e per gli altri, ci siamo, nel nostro piccolo anche per te, Sandro.
Però oggi per te le preghiere sono doppie perchè ti accompagnino dal Padre più velocemente.
Giorgio Gibertini Jolly

Mezzogiorno, un rilancio da otto miliardi

Un tesoretto di quasi otto miliardi di euro sarà a disposizione del Mezzogiorno. È il risultato dell’intesa siglata tra l’Esecutivo e i presidenti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna sulla revisione dei programmi cofinanziati dai fondi europei 2007-2013. L’accordo prevede che le risorse, già destinate al Sud, resteranno nei territori in cui erano state assegnate e saranno concentrate per finanziare quattro settori d’intervento: istruzione, occupazione, banda larga, infrastrutture.
Neanche un euro dei quasi otto miliardi andrà quindi perso, ma sarà destinato a rafforzare le azioni già messe in campo per l’attuazione del Piano Nazionale voluto dal Governo per il rilancio e lo sviluppo delle regioni meridionali.
È stato dato il via libera anche allo sblocco delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas): all’Umbria andranno 213 milioni per ambiente, trasporti, telecomunicazioni e imprese; all’Emilia 241 milioni per rete ferroviaria, impianti agricoli, riassetto del Po, impianti per il trattamento dei fanghi e la depurazione; alla Lombardia 714 milioni per mobilità sostenibile e competitività. Soldi immediatamente spendibili, per investimenti a favore dello sviluppo e per progetti che non troveranno ostacoli nella loro fase di attuazione.
Il percorso che ha portato a questo risultato “è stato molto complesso – spiega il ministro Fitto - oggetto anche di interventi con le diverse manovre, ma è giunto al suo completamento”.
L’Esecutivo sta quindi dimostrando con i fatti che il Sud è una priorità nell’agenda di governo perché l’Italia può crescere solo se cresce anche il Mezzogiorno. E per farlo ha puntato su provvedimenti sostanziosi che concentrino i fondi su iniziative strategiche, evitandone così la dispersione in mille rivoli.
Di Paolo

Coppia cristiana sequestrata e convertita all'islam: ostaggio per uccidere un altro cristiano ritenuto "blasfemo"

Sheikhpura - Il fine era trovare e uccidere Amanat Masih, un cristiano accusato ingiustamente di blasfemia, arrestato ma poi liberato da un tribunale che ha accertato la falsità delle accuse. Per questo un gruppo di militanti integralisti islamici, guidati da un imam, ha rapito Shahzad Masih, 23 anni, figlio di Amanat Masih, e sua moglie Rukhsana Bibi, 20 anni. Li hanno sequestrati il 26 ottobre scorso nel loro villaggio natio, Farooqabad, nei pressi di Sheikhpura, nella provincia del Punjab. Li hanno percossi e costretti a recitare le preghiere islamiche, sotto minaccia di morte. Li hanno tenuti in ostaggio per 10 giorni, per far sì che Amanat Masih venisse allo scoperto e si consegnasse loro, in cambio della libertà della coppia di giovani. Amanat Masih, infatti - arrestato in base alla legge sulla blasfemia nel 2007, ma poi assolto dalla Corte d'appello - vive in clandestinità per la sicurezza della sua vita.
Il tutto, nota a Fides l'Ong "World Vision in Progress", che ha segnalato il caso, è avvenuto sotto la copertura di influenti politici musulmani della "Pakistan Muslim League - N", partito che è presente nel Parlamento nazionale e che è al governo nella popolosa provincia del Punjab.
Gli altoparlanti della moschea di Farooqabad hanno perfino annunciato ufficialmente che "Shahzad Masih e Rukhsana Bibi hanno abbracciato l'islam e abbandonato la fede cristiana". La trappola era pronta per adescare Amanat e compiere l'ennesimo omicidio extragiudiziale di un cristiano ritenuto "blasfemo". Solo il pronto intervento presso le autorità di polizia da parte dell'Ong "World Vision in Progress", che già offriva protezione ad Amanat, ha evitato altro spargimento di sangue e ha permesso - in uno dei rari casi conclusisi con successo - la liberazione della coppia di giovani, ora trasferiti in una località sicura.
Secondo "World Vision in Progress", in Punjab si sono registrati, negli ultimi 3 mesi, 24 casi di conversione forzata all'islam di donne cristiane. Il 96% dei casi di blasfemia si verifica nella provincia del Punjab - aggiunge l'Ong - e, nella maggior parte dei casi, i falsi accusatori restano impuniti. (PA) (Agenzia Fides 4/11/2011)

Ho fatto due conti: lo Stato mi costa più di tre figli

Seguo con molta attenzione, ed in parte direi apprensione, quello che il nostro caro Manuel scrive per Frews sulla crisi economica, sugli investimenti, sul redditometro e via dicendo.
Conoscendo da una vita Manuel mi sento di dargli credito su molte affermazioni per tanti motivi. Primo fra questi non è un economista, cioè non è uno di quelli che ci ha ridotto in questo stato insomma. Secondo, e maggiormente importante, è un Padre di famiglia e, che ne sappia io, ha sempre nella vita sua studiato, poi lavorato inframezzando queste due attività con qualche immersione legale (non alla Gianfranco Fini per intendersi).
E' un padre di famiglia e questo basterebbe per renderlo ministro dell'Economia o meglio capo del Paese.
In questo periodo di fine dell'anno, quando ci si dovrebbe serenamente preparare al Natale già apparso sulle vetrine, mi sono messo a fare due conti e mi sono accorto che lo Stato mi costa come, se non di più, dei miei tre figli.
Non essendo bravo nei calcoli mi affido ai conti della serva
43 per cento di tasse, più un altro 10 per cento di Inpgi, più Irpef l'anno prossimo, più mutuo per la casa, più rate della macchina arrivo quasi al 70 per cento delle mie entrate. Caspita!
Mantengo i figli (e la famiglia) con solo il resto?
Certo, tutti sappiamo che se si può rinunciare a qualcosa lo si taglia da quel 30: inutile dire che non si può decidere di ridurre le tasse o non pagare l'Irpef...ma magari prendere i vestiti per i figli dalla sorella maggiore o in Parrocchia dalla Caritas, perchè no?
Lo Stato mi costa come i miei tre figli, anzi di più: e poi dicono che i figli costano....