02/03/12

Oggi venerdì di digiuno: un'usanza di altri tempi?

Pochi giorni fa mi stavo proprio domando se il "digiuno" avesse effettivamente un certo valore, se potesse effettivamente portare un effettivo beneficio all'uomo (ovviamente non solamente da un punto di vista fisiologico). La domanda probabilmente nasceva anche dal ripensare al Vangelo di Domenica scorsa in cui Gesù stava a digiuno nel deserto per ben 40 giorni! La domanda è restata nell'aria...e non ci ho più ripensato.
Pochi minuti fa stavo "googlando" prima di spegnere il PC e tornare a casa dopo la giornata odierna di lavoro, e mi capita "per caso" di entrare in un sito che riporta un libro: il libro di Enzo Bianchi intitolato: "Lessico della vita interiore". Nel libro vengono analizzate alcune parole e tra queste parole cosa ti trovo? Ovviamente la parola "digiuno". Le considerazione che Enzo espone sul "digiuno" mi sono piaciute molto e ho così deciso di riportarle anche qui, in fin dei conti si tratta di "attualità" essendo oggi per i cristiani giorno di digiuno.

Assistiamo oggi in Occidente a un' eliminazione de facto della pratica ecclesiale del digiuno: così una prassi vissuta già da Israele, riproposta da Cristo, accolta dalla grande tradizione ecclesiale, è sempre meno presente, non più richiesta... Eppure, per ritrovare la propria verità, quella verità umana che con la grazia diventa la verità cristiana, occorre pensare, pregare, condividere i beni, conoscere il male che ci abita, ma anche digiunare, inteso come disciplina dell' oralità. il mangiare appartiene al registro del desiderio, deborda la semplice funzione nutritiva per rivestire rilevanti connotazioni affettive e simboliche. L'uomo, in quanto uomo, non si nutre di solo cibo, ma di parole e gesti scambiati, di relazioni, di amore, cioè di tutto ciò che dà senso alla vita nutrita e sostentata dal cibo. il mangiare del resto avviene insieme, in una dimensione di convivialità, di scambio.
L'oralità è connessa alle dimensioni del «mangiare», del «parlare», del «baciare», dunque alle dimensioni biologica, comunicativa e affettiva dell' esistenza umana, e per questo ci rinvia alla totalità della persona che «vive» di queste dimensioni. il digiuno svolge così la fondamentale funzione di farci sapere qual è la nostra fame, di che cosa viviamo, di che cosa ci nutriamo, e di ordinare i nostri appetiti intorno a ciò che è veramente centrale. E tuttavia sarebbe profondamente ingannevole pensare che il digiuno - nella varietà di forme e gradi che la tradizione cristiana ha sviluppato: digiuno totale, astinenza dalle carni, assunzione di cibi vegetali o soltanto di pane e acqua - sia sostituibile con qualsiasi altra mortificazione o privazione. Il mangiare infatti rinvia al primo modo di relazione del bambino con il mondo esterno: il bambino non si nutre solo del latte materno, ma inizialmente conosce l'in distinzione fra madre e cibo; quindi si nutre delle presenze che lo attorniano: egli «mangia», introietta voci, odori, forme, visi, e così, pian piano, si edifica la sua personalità relazionale e affettiva. Questo significa che la valenza simbolica del digiuno è attinente alla globalità di questi aspetti e pertanto la sua peculiarità non può trovare degli «equivalenti»in altre forme di ascesi che, rivestendo altre valenze simboliche, non possono svolgere la sua funzione. Gli esercizi ascetici non sono interscambiabili!
Con il digiuno noi impariamo a conoscere e a moderare i nostri tanti appetiti attraverso la moderazione dell'appetito fondamentale e vitale: la fame, e impariamo a disciplinare le nostre relazioni con gli altri, con la realtà esterna e con Dio, relazioni sempre tentate di voracità. Il digiuno è ascesi del bisogno ed educazione del desiderio. Solo un cristianesimo insipido e stolto che si comprende sempre più come morale sociale può liquidare il digiuno come sostanzialmente irrilevante e pensare che qualsiasi privazione di cose superflue (dunque non vitali come il mangiare) possa essergli sostituita. Questa è una tendenza docetica che rende «apparente» la creaturalità umana e che dimentica sia lo spessore del corpo sia il suo essere tempio dello Spirito santo. In verità il digiuno è la forma con cui il credente confessa la fede nel Signore con il suo stesso corpo, è antidoto alla riduzione intellettualistica della vita spirituale o alla sua confusione con lo psicologico. Certamente, poiché il rischio di fare del digiuno un' opera meritoria, una performance ascetica è presente, la tradizione cristiana ricorda che esso deve avvenire nel segreto, nell'umiltà, con uno scopo preciso: la giustizia, la condivisione, l'amore per Dio e per il prossimo (Isaia 58,4-7; Matteo 6,I-I8). Ecco perché la tradizione cristiana è molto equilibrata e sapiente su questo tema: «Il digiuno è inutile e anche dannoso per chi non ne conosce i caratteri e le condizioni» (Giovanni Crisostomo); «È meglio mangiare carne e bere vino piuttosto che divorare con la maldicenza i propri fratelli» (abba Iperechio); «Se praticate l'ascesi di un regolare digiuno, non inorgoglitevi. Se per questo vi insuperbite, piuttosto mangiate carne, perché è meglio mangiare carne che gonfiarsi e vantarsi» (Isidoro Presbitero).
Sì, noi siamo ciò che mangiamo, e il credente non vive di solo pane, ma soprattutto della Parola e del Pane eucaristici, della vita divina: una prassi personale ed ecclesiale di digiuno fa parte della sequela di Gesù che ha digiunato (Matteo 4,2), è obbedienza al Signore che ha chiesto ai suoi discepoli la preghiera e il digiuno (Matteo 6,16-18; 9,15; Marco 9,29; cfr. Atti 13,2-3; 14,23), è confessione di fede fatta con il corpo, è pedagogia che porta la totalità della persona all' adorazione di Dio (e si noti che 1'etimologia di «adorare» contiene il rimando alla bocca, os-oris, alla dimensione dell'oralità). In un tempo in cui il consumismo ottunde la capacità di discernere tra veri e falsi bisogni, in cui lo stesso digiuno e le terapie dietetiche divengono oggetto di business, in cui pratiche orientali di ascesi ripropongono il digiuno, e la quaresima è sbrigativamente letta come 1'equivalente del ramadan musulmano, il cristiano ricordi il fondamento antropologico e la specificità cristiana del digiuno: esso è in relazione alla fede perché fonda la domanda: «Cristiano, di che cosa vivi?».

Quanti voti possono "smuovere" oggi i Social Media in Italia?

Che ruolo hanno i social network in politica? Cosa è cambiato, dopo la loro diffusione, nel modo di comunicare? Quanto peseranno in vista delle prossime elezioni? E, ancora, come possono i politici sfruttare al meglio uno strumento rivoluzionario in termini di comunicazione con gli elettori? Essere presenti sui Social basta o bisogna investire tempo per essere credibili? Sono solo alcuni degli interessanti quesiti posti da alcuni esperti di web communication durante la presentazione del libro di Francesco Pira (ricercatore di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Udine), “La Net Comunicazione Politica”, svoltasi ieri alla Camera dei Deputati. Al dibattito, presieduto da Carmelo Sardo (giornalista del Tg5), in veste di moderatore, hanno partecipato, oltre l’autore, Antonello Canzano, docente dell’Università “G.D’annunzio” di Pescara, Stefano Epifani, docente dell’Università La Sapienza di Roma, Roberta Maggio, responsabile New Media del Partito Democratico e Antonio Palmieri, deputato del Pdl e responsabile nazionale internet del partito. “Noi giornalisti - ha esordito Carmelo Sardo - prendiamo più spunto dalle notizie che arrivano dai Social che non dalle agenzie di stampa. E se questi strumenti - ha aggiunto - sono importanti per noi, figuriamoci quanto possono esserlo per i nostri politici.

Oggi è indispensabile esserci anche se il punto non è quello, piuttosto come esserci”. Proprio quest’ultimo concetto è stato il perno centrale di un confronto che non ha risparmiato aspre critiche dei metodi di utilizzo dei Social da parte di molti politici, sia a livello nazionale che locale. “Twitter, Facebook, i blog, sono strumenti che non funzionano se non c’è un vero dialogo tra l’elettore e l’eletto”, ha affermato Francesco Piro. “I Social - ha continuato - sono funzionali se fanno parte di una strategia comune, perché ognuno di noi, al giorno d’oggi, è un nodo della rete”. Secondo Epifani, invece, il linguaggio della politica “è radicalmente cambiato rispetto a molti anni fa. Ora bisogna capire se i nostri politici se ne sono accorti”, ha sottolineato, nutrendo qualche dubbio. “C’è una spasmodica ricerca dell’attenzione, oggigiorno, che spinge molti a un’uso improprio di questi strumenti. Basti pensare che dopo le ultime amministrative l’81% dei profili appartenenti a sindaci e amministratori locali sono stati letteralmente abbandonati. Ma quanto durerà questo gioco? Per quanto gli italiani potranno sopportarlo?”. Molto critica anche Roberta Maggio del Pd: “L’Italia è molto indietro sia per quanto riguarda l’uso dei Social che per il linguaggio utilizzato per interagire. Questo perché si vive in un’ottica quantitativa più che qualitativa. Un alto numero di follower - ha aggiunto, chiosando - non è sinonimo di qualità”. Più ottimista Antonello Canzano, secondo il quale “l’incremento dell’uso dei Social sta favorendo una democrazia più diretta, una democrazia dove si può interagire con il politico e dove si può percepire un proprio ruolo”. Ma come si ci deve comportare? Come fare per essere vincenti? A spiegarlo ci ha provato l’unico politico presente all’incontro, Antonio Palmieri:”Bisogna essere se stessi, essere spontanei ma soprattutto bisogna avere qualcosa da dire. Obama nel 2008 vinse perché trovò qualcosa di vincente da dire e non solo perché diede un ruolo centrale ai Social”. Il deputato del Pdl, poi, avverte:”Internet è come un bambino piccolo che ha sempre fame. E’ un rapporto che va costantemente alimentato”. Per questo motivo ha annunciato, durante il suo intervento, che da martedì prossimo il suo partito darà il via alla PDA,, un progetto nato con il fine di spiegare ai Parlamentari del Pdl le giuste regole per stare sui Social.

Social che, nonostante le diversità di idee e di veduta, hanno messo d'accordo tutti i partecipanti al confronto sul ruolo di grande importanza che avranno nell'imminente futuro. Twitter, Facebook, Google Plus e i blog, infatti, saranno importanti già per le prossime amministrative ma lo saranno ancor di più in vista delle politiche del 2013. E' forse azzardo definirle determinanti?




Eugenio Cipolla

Arrivederci Lucio: un nostro particolare ricordo

Mi piace ricordarlo nell'ultima volta che ho avuto la fortuna di ascoltarlo.
Nella mia Piazza del Popolo...nella mia Ascoli (Piceno), con l'amico di molti concerti Francesco De Gregori.
Lo ricorderò con addosso quel cappello bianco e nero che nella mia città è sempre di moda oltre che un modo per essere eletto ad eroe, e con quella sua aria scanzonata, molto più a suo agio su un palco rispetto al suo collega romano.
Era un "animale da palcoscenico", buon clarinettista ed ottimo sassofonista non disdegnava neanche le tastiere incombenza però che lasciava a De Gregori sia in Banana Republic che nel recente tour insieme "Work in Progress"

L'immagine più nitida che ho di lui è mentre dal palco spiega la storia del suo ultimo singolo "Sono un Gigolò", e la magistrale interpretazione del pezzo con una mimica incredibile.
Inutile dire che molte delle sue canzoni resteranno nella storia della musica italiana, su tutte a mio avviso 4-3-1943 (sua data di nascita), ma anche "Attenti al lupo", uscita quando io ero ancora un bambino, e con quel suo ritmo da cartone animato mi ha subito conquistato come neanche "L'uomo Tigre"(musicalmente parlando) era riuscito a fare.

Smisurata la sua passione per le auto veloci, la velocità ed anche appassionato di automobilismo tanto da chiamare un album "Automobili" , e dedicare canzoni ai più grandi piloti dell'immaginario collettivo Ayrton Senna e Tazio Nuvolari.

Sono sicuro che domenica prossima ci sarà un mazzo di fiori nel posto che occupava di consueto al dall'Ara di Bologna ed il suo amico e concittadino, nonchè presidente onorario del club Gianni Morandi renderà omaggio anche al tifoso oltre che all'artista...Nessuno poteva immaginare che quello di Sanremo sarebbe stato l'ultimo palcoscenico italiano...avevavoluto che la sua tourneè cominciasse dalla Svizzera...

Dio, il caso, fato, ha voluto che ci lasciasse a Montreux ,dove 2 giorni prima aveva tenuto un concerto , la città in cui ha vissuto gli ultimi anni e dove tutt'ora è conservata la statua in onore di Freddie Mercury, la città è celebre anche per il suo festival Jazz, musica della quale il cantautore bolognese era un grande conoscitore e da cui spesso prendeva ispirazione.

...Ballando ballando
non sono mai stanco
mi muovo d'istinto
Yeah....

BCE: immissioni di liquidità che servirà per famiglie ed imprese


Il nocciolo della questione che si discute tra i Paesi membri dell'Unione Europea e' l'aumento delle risorse al cosiddetto Fondo salva-Stati, quel fondo destinato alla solidarietà verso chi e' già in crisi oppure rischia di entrarvi presto. Un punto difficile da digerire per la Germania Federale che spera invece in un impatto positivo delle politiche di rigore, tale da rendere inutile l'esborso di altri eventuali e futuri finanziamenti dalle casse tedesche.

La consueta disputa comprende anche una sempre più forte pressione verso la politica dello sviluppo da parte di una serie di Paesi tra i quali l'Italia, la Gran Bretagna e la Spagna, determinati a puntare sul rilancio delle imprese e dei servizi. Su questo sfondo, il governatore della Banca Centrale Europea ha lanciato un prestito davvero maxi e superiore a tutte le attese, per 530 miliardi di euro, alle banche.

Questa gigantesca iniezione di liquidità sul mercato dovrebbe avere, nelle speranze, almeno due effetti positivi. Da un lato, favorire la tanto sospirata riapertura dei rubinetti del credito bancario verso le famiglie e verso le imprese; dall'altro lato, rendere più agevole l'acquisto di titoli di Stato sui sempre turbolenti mercati finanziari. Alle banche italiane, e' questo il dato, sono andati quasi 140 miliardi di euro, quasi un terzo del totale, suddivisi tra Intesa San Paolo, Unicredit, Ubi Banca, Monte dei Paschi, Banco Popolare, Mediobanca.

Non solo e' da registrare in maniera positiva la grande boccata d'ossigeno per gli istituti bancari, ma anche la ricomparsa, tra quanti hanno approfittato del maxi prestito, delle banche di medie e piccole dimensioni.Si sta tornando verso la normalità nella erogazione del credito? Possono sopratutto tornare a sperare le piccole e le medie imprese di casa nostra costrette ad una fase di quasi asfissia? E possono allo stesso tempo cominciare a vedere meno scuro quanti hanno contratto mutui? Sono queste le domande che si fanno i cittadini, di riflesso ai grandi eventi della politica europea. E sono anche le domande alle quali oggi più di prima devono dare risposta quei partiti, come il Popolo della Libertà, che con i loro elettori hanno conservato un saldo e forte legame anche al tempo del Governo dei professori.

Di Paolo

Però il made in Italy è il made in Italy e non si batte!


Mi sono ritrovata in quella boutique per caso.Non ho creduto ai saldi fino all'80%decantati dai cartelloni all'esterno.Era pieno di annose mogli di squali,inadatte per età e per stazza a quegli abiti.Ho scoperto di adorare Gucci(capirai che scoperta!)perché ogni abito che mi piaceva era suo.Alla fine,quando mi sono ritrovata sulle braccia un abito tortora a tubino ma dal taglio particolarissimo,non ho resistito.

A prezzo pieno era marcato 1.200 euro.Taglia 38,manco la fortuna che non fosse la mia,così da posarlo subito.Allora,ho cercato di convincermi che essendo io solo 1,60,sarebbe stato lungo.E ho fatto l'errore di provarlo.Il vestito più bello che abbia mai messo.Perfetto.Pure con le scarpe da ginnastica sotto,figurarsi coi tacchi!Ho fatto il calcolo che in saldo sarebbe costato sui 500.Sempre troppi.Il mio lui quasi voleva fare la pazzia.Poi abbiamo riso pensando che usciamo solo il sabato e la domenica pomeriggio per portare nostra figlia a prendere lo yogurt gelato con topping al cioccolato e fragoline e quel vestito sarebbe decisamente inadeguato.Menomale!Fiuuuuuuuuu......
L'abito è proprio quello nella foto!Dommage!

Ho rinunciato ad un milione di sterline, anzi a due


E' già la seconda mail di questo tono che mi raggiunge. Mi sa che alla terza mi convincono e do tutti i miei riferimenti. Che dite? Glieli devo dare? Una promozione (sembra) della British Telecom Promo mi ha assegnato un milione di sterline, settimana scorsa, e siccome non ho risposto me li hanno riassegnati anche stamattina. 
Mi sorge un dubbio.
Il milione è lo stesso o sono due? 
Perchè se sono due...comincio a pensarci...che dite?
E' o no un buongiorgio questo?


Il tuo indirizzo e-mail è stato assegnato un milione di sterline in British Telecom Promo. fornire;
Posta in arrivo
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SANDRA BONNER busaide@shaw.ca
00:06 (9 ore fa)
a destinatari nascosti
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Tel:

Oggi è S.Carmelo. Nomi Erica, Erasmo. Frase di Novalis.



2 marzo 2012 segno zodiacale: Pesci

Il sole sorge alle 6.43 e cala alle 18.

S. CARMELO era di origine piemontese appartenente alla famiglia dei duchi di Savoia.

Lasciati gli studi per dedicarsi alla vita militare, dopo un sogno, decise di farsi religioso mercedario, fece i voti a Barcellona il 25 marzo del 1542.

Nel periodo giovanile subì molte tentazioni da parte del demonio, successivamente si dedicò allo studio della teologia .

Fu grande devoto della Madonna con la quale dialogava molto spesso e la considerava la sua " Sposa Mistica", difese estenuamente il dogma dell' Immacolata Concezione e a lei dedicò un libro.

San Carmelo fu vescovo di Teruel ( Spagna) , quando in realtà questa diocesi non era stata ancora fondata ma fu molto popolare fra la gente per tanti miracoli compiuti.

Morì a Barcellona il 28 maggio 1558.

L' Ordine lo commemora il 2 marzo.

NAME OF THE DAY: Female ERICA è un nome scandinavo. Il nome può essere collegato alla pianta selvatica delle brughiere, caratterizzata da piccoli e delicati fiori violetti. Si festeggia il 1 novembre , festa di tutti i Santi. La sua pietra è l' ametista.

Male ERASMO deriva dal nome greco Erào era un nome augurale che significa" piacevole, desiderato". Si festeggia il 2 giugno. La sua pietra è l' ametista.

" L' uomo è un sole, i sensi sono i suoi pianeti".

Novalis