29/03/12

Alla ricerca di significato: la Domenica delle Palme


Con la prossima Domenica della Palme, anche quest’anno, faremo ingresso nella Settimana Santa, che rappresenta – per i cristiani – il cuore di tutto l’anno liturgico. Con essa i fedeli ripercorrono, attraverso le tappe del memoriale scandito dalla liturgia, i momenti drammatici che segnano la conclusione della vicenda terrena di Gesù.

Il patrimonio di Gheddafi resti in Italia per alleggerire il carico fiscale


Avrebbe potuto aspettare qualche giorno Mario Monti prima di dare il via al salasso sulle buste paga degli italiani. E magari, dalla storia che segue, prendere spunto e farsi venire una brillante idea per non aumentare l’Irpef o, comunque, per non farla pesare troppo sulle spalle degli italiani. Come? Con il tesoro di Gheddafi in Italia. Un patrimonio appetibile, sequestrato ieri dalla Guardia di Finanza, del valore di circa 1,5 mld di euro. C’è di tutto nella lista dei beni sequestrati dalle Fiamme Gialle e reso pubblico ieri: mobili, immobili, contanti e investimenti. Soprattutto partecipazioni azionarie, come l' 1,25% per cento di Unicredit (611 milioni), lo 0,58% di Eni (406 milioni), il 2% di Finmeccanica (41 milioni), lo 0,33% per cento di Fiat e Fiat Industrial (rispettivamente 20 e 34 milioni) e l' 1,5 per cento della Juventus (circa 16 milioni). All’Ubi, all’Ubae, al Bper e all’Abc International, invece, sono stati sequestrati 255 mila euro, 132 mila dollari in contanti e oltre a 650 mila euro in titoli. Ma c’è di più perché tra le proprietà del leader libico vi erano anche: un bosco di 150 ettari a Pantelleria, un appartamento nella Capitale e due moto, fra cui una Harley Davidson.

Insomma, un bel gruzzolo che Gheddafi aveva deciso di investire nel nostro paese anche in virtù della storica amicizia con Silvio Berlusconi. Soldi che avrebbero potuto servire per non tassare ulteriormente i cittadini italiani, la maggior parte dei quali si trova in grosse difficoltà economiche, e che invece serviranno per risarcire le vittime del regime libico. Ma non è mai troppo tardi, perché questi soldi possono ancora restare in patria. Magari risarcendo le imprese italiane che lavoravano in Libia, e che in questi mesi hanno perso ingenti capitali, o inserirli nel bilancio dello Stato per alleggerire un carico fiscale che sta strozzando le famiglie italiane.

Uomo si dà fuoco davanti Agenzia Entrate: per l'Ansa è "spettacolo"

"Un uomo, un italiano di 58 anni, si è dato fuoco questa mattina alle 8 dentro una vettura parcheggiata davanti alla sede della Agenzia delle Entrate a Bologna. L'uomo è ricoverato al centro grandi ustionati di Parma, ha ustioni su tutto il corpo ed è gravissimo. A causare il gesto estremo sarebbero stati problemi economici. Prima di darsi fuoco, l'uomo aveva lasciato tre lettere, una indirizzata alla commissione tributaria. In una delle missive fa riferimento e pendenze tributarie: pare che si scusi e dica di avere pagato le tasse. E annuncia l'intento di andarsene."
Questo si legge sul sito dell'Ansa , la principale Agenzia di informazione del nostro Paese solo che, ad uno sguardo più attento si possono scoprire almeno altri due fatti inquietanti oltre la notizia che lo è di per sé.
L'Ansa mette la informazione nella sezione "spettacolo" assieme a Goran Bregovic maestro della notte della Taranta e alla comunicazione su una nuova vendita tramite asta di foto di Marylin Monroe. 
Dove sarebbe lo spettacolo? Forse quella del fuoco che brucia una persona, perchè non riesce a pagare le tasse, è una notizia che dà spettacolo?
Dà spettacolo non "da' spettacolo", con apostrofo, come titola l'Ansa: "Si da' fuoco". La grammatica italiana dice che da' significa "dai", imperativo. Certo, le tasse obbligano a darsi fuoco oggigiorno, purtroppo questo è diventato un imperativo per molti che non ce la fanno più ma son certo che il giornalista dell'Ansa volesse sottintendere questo. 
Penso invece che l'Ansa, con l'ansia di dare le notizie sempre per prima, abbia fatto due errori grossolani che fanno ancor più male a noi che leggiamo ed a questo nostro concittadino arrivato a questo gesto estremo.


La visita del ministro Profumo ad una "riverniciata" scuola romana


Mentre come tutte le mattina percorrevo con mia figlia il tratto di strada che dal parcheggio ci porta a scuola, tra risate e saltelli, noto con stupore che, nei pressi, c'è un discreto ammassamento di uomini e donne delle Forze di Polizia. Che strano, forse gli alunni della scuola elementare di mia figlia avranno posto in essere qualche comportamento che ha turbato l'ordine pubblico? Avranno, tutti insieme, gettato gli involucri delle loro merendine dalle finestre? Avranno sequestrato le loro adorate maestre per giocare con loro invece di fare lezione? Chiedo a mia figlia la quale mi risponde che non c'è bisogno di fare tutto quello che le ho chiesto, lei a scuola ci si trova bene e le sue maestre sono talmente brave da far gradire qualsiasi materia, anche la più noiosa, perché la presentano in maniera ludica.

Allora cosa mai sarà accaduto? Come al solito, curioso come una scimmia, chiedo a dei Vigili Urbani intenti a far rispettare il divieto di fermata in seconda fila (malcostume del tutto italiano) e mi sento rispondere che il ministro della pubblica istruzione farà visita, di li a poco, al Liceo Scientifico Torricelli che confina con la scuola di mia figlia. Ci risiamo! Tanto rumore per nulla! Ed ora rammento anche i miei commenti dei giorni scorsi in merito ad un “restayling” dello stesso Liceo; commentavo dicendo:”finalmente, era ora che investissero qualche soldino nel rifacimento di qualche istituto scolastico pubblico!”.

Ma ahimé il tutto non era finalizzato a dare di nuovo valore a qualche istituto scolastico pubblico, ma solo a non far vedere al ministro del MIUR di turno, che le scuole pubbliche stanno andando in rovina per causa sua e dei suoi predecessori! Che delusione profonda! E quanto dolore mi provoca sapere che quel “povero” uomo stamattina sarà costretto a salire su di un'auto blu, lasciando la sua, sempre ammesso che l'abbia, in garage e senza dargli la possibilità di contribuire all'economia del paese mettendo una decina di Euro (magari di più non può!), oppure privandolo della possibilità di comperare un BIT e fruire degli splendidi mezzi di trasporto pubblico della nostra città! Poverino!


Ma lui, ligio al dovere, userà quell'auto blu, percorrerà mezza Roma bypassando gli ingorghi e le file, e giungerà al Liceo in questione dove ci saranno ad attenderlo studenti, docenti e qualche altro che ben poco ha a che fare con tutto ciò ma che comunque “farà numero”. Che tristezza, mi vengono alla memoria scene di un vecchio film che forse qualcuno ricorderà: ”Anni ruggenti” con Nino Manfredi che viene scambiato per un Gerarca mandato da Roma ad ispezionare l'operato del Podestà di un paese delle Puglie. In questo film, per far vedere l'efficacia del sistema, si spostavano capi di bestiame, sempre gli stessi, da una fattoria all'altra!

Son passati anni ma il sistema è lo stesso. Apparire! E la scuola di mia figlia, dove le insegnanti fanno salti mortali per rendere gradevoli le giornate dei nostri figli offrendo una indubbia professionalità e uno spiccato senso del dovere, spesso ricorrendo anche al supporto dei genitori, non riesce ad avere i soldi per rimettere a norma il campetto sportivo! E va beh! Allora caro Ministro Profumo, sia cortese, visiti anche la Scuola elementare Forte Braschi così, magari, si troveranno i soldi per risistemare il piccolo campo sportivo e le prometto che non la costringerò a venire in auto blu, la verrò a prendere con la mia, le farò fare le strade ordinarie, comprensive di traffico e, se lei mi permetterà, le esprimerò tutta la mia gratitudine offrendole anche una frugale colazione, cappuccino e cornetto perché altro, al momento, non posso permettermi.

Paolo di Roma

Milan-Barcellona: zero a zero palla al centro, ma si poteva vincere

Certo... se avessimo attaccanti che segnano, ieri si poteva anche portare a casa una bella vittoria a San Siro contro il più forte Barcellona di Pep Guardiola che, tranne per venti minuti, è sembrato finalmente battibile e, mi permetto di dire, a tratti anche stanco.Certo, se Robinho sapesse fare goal da due metri dopo due minuti, chissà cosa sarebbe successo. Ma come al solito le partite sono piene di "se": se avessero ammonito Messi e Keita, se avesse fischiato il rigore su Sanchez e Puyol..... ma io sono di quelli che ricordano il maestro Boskov: rigore è quando arbitro fischia. Puyol intervistato a termine partita ha detto: non parliamo mai di arbitri. E questo è lo stile Barca ed il mio  Zero a zero e cinquanta per cento delle possibilità di passare il turno per entrambe. Io sono soddisfatto perchè l'avevo già scritto: prima regola nelle doppie sfide di Champions è non prendere goals in casa. Poi, conciati come siamo con tutti sti infortunati, che potevamo pretendere di più dal fermare l'armata Barca? Certo, non è semplice andare a Barcellona e segnare, vincere o pareggiare. Ci vorrà un'altra nostra partita quasi perfetta (ottimi Ambrosini, Antonini, Abbiati)  ed una loro incolore per superare il turno ma tutto è possibile davvero, anche un goal di Robinho od Emanuellsson (ma perchè lo fa giocare e non mette dentro Mazi Lopez?): sognare non costa niente.
Zero a zero a Milano e due risultati possibili a Barcellona. In mezzo ci sarà la difficilissima trasferta di Catania ed ha ragione Allegri a dire che vale mezzo scudetto: mangiamoceli!

A Lecce campagna elettorale sexy, simpatica e non volgare

A Lecce siamo nel bel mezzo del Salento ma anche di una simpatica campagna elettorale sexy ma non volgare difatti è guerra a colpi di manifesti tra il sindaco uscente di centrodestra che si ricandida alle Comunali del 6 e 7 maggio e che sulle sue pagine dei social network ha pubblicato una propria foto con il seguente appello: «Ciao casalinga leccese. Sono Paolo, alto, brizzolato, slanciato, tennista. Cucino, lavo, stiro, apparecchio. Se vuoi conoscermi, spesso sono in Comune. Astenersi perditempo. Ps: Si accettano anche comuniste». Altrettanto ironica e con la stesso mezzo, ha replicato la sfidante del centrosinistra, Loredana Capone: «Paolo Perrone è certamente un bell'uomo, usciteci pure a cena, corteggiatelo, fatelo sentire speciale. Saprà stirare e cucinare, ma non è molto bravo con la gestione della cassa: i conti del Comune sono disastrosi. Care casalinghe, Paolo Perrone è l'uomo ideale per passare una sera, ma se dovete scegliere il sindaco, meglio lasciar perdere. Uscite con lui e governate con me». Vi immaginate la prossima campagna elettorale nazionale con simil manifesti a nome di Alfano-Bersani-Casini-DiPietro? Per fortuna che dovrebbe mancare Berlusconi!
Buongiorgio