27/10/11

21mo Dossier Statistico Immigrazione Caritas e Migrantes

"Desidero rinnovare il mio apprezzamento per l'attivita' che la Caritas italiana svolge da trent'anni in favore delle fasce piu' deboli della popolazione.In particolare, vorrei esprimere il mio plauso per l'impegno profuso, insieme alla Fondazione Migrantes, nell'elaborazione del dossier annuale sulla situazione migratoria in Italia, consentendo alle Istituzioni e all'opinione pubblica di conoscere e prendere coscienza delle condizioni di vita dei migranti giunti nel nostro Paese". Cosi' il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio inviato a don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, in occasione della presentazione del 21mo Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, in corso in questo momento a Roma.
Quello della presentazione del Dossier Statistico Immigrazione è un appuntamento fondamentale per tutti gli operatori del Settore ed anche per lo Stato stesso.
A questo dossier fanno riferimento sempre tutti: dal parroco, alle cooperative per salire fino ai Ministeri.
Vediamo qualche dato sugli “immigrati in Italia”
Immigrati in Italia
Ad oggi sono 4.570.317 su 60.650 mila residenti, circa 50 volte in piu' rispetto all'anno dell'Unita' nazionale, quando gli stranieri si fermavano a quota 88.639 (con una incidenza dello 0,4 per cento sulla popolazione residente). Nonostante la crisi, l'aumento e' stato di 335.258 residenti nel 2010, e se si tiene conto di circa altri 400 mila cittadini stranieri, regolarmente presenti ma non ancora registrati in anagrafe, si tratta di quasi cinque milioni di persone. Nel frattempo, centinaia di migliaia di persone hanno perso l'autorizzazione a rimanere in Italia, perche' sono scaduti ben 684.413 permessi, non rinnovati, mentre i rimpatri forzati sono stati 16.086 nel 2010. Viene anche accreditata la presenza di circa mezzo milione di persone in posizione irregolare. Di particolare interesse le cifre sui minori, in un Paese come il nostro soggetto al calo demografico. I figli dei cittadini stranieri sfiorano il milione con un'incidenza crescente (14 per cento, il 18,4 per cento considerando i nati da madre straniera e padre italiano). Le persone di seconda generazione sono quasi 650 mila, nate sul posto ma senza cittadinanza. Gli iscritti all'anno scolastico 2010-2011 sono 709.826 (con una incidenza del 7,9 per cento sulla popolazione studentesca). Gli universitari stranieri ammontano a 61.777 (3,6 per cento).
Ai residenti, secondo la stima del Dossier, bisogna aggiungere oltre 400mila persone regolarmente presenti ma non ancora registrate in anagrafe, per una stima totale di 4.968.000 persone. Il numero degli immigrati, rileva il Dossier e' quasi uguale a quello dello scorso anno ma, avverte, 'non deve sfuggire che le nuove presenze sono state oltre mezzo milione, tra regolarizzati e nuovi venuti, a fronte di altrettanti immigrati la cui autorizzazione al soggiorno e' venuta a cessare, a prescindere dal fatto che siano rimpatrati o siano scivolati nell'irregolarita'. Questa rotazione - avverte ancora il Dossier -deve indurre a riflettere sugli effetti pesantemente negativi della precarieta' dei titoli di soggiorno e sulle modifiche normative necessarie per porvi rimedio'.
Immigrati e distribuzione geografica
La presenza degli immigrati sul territorio italiano e' piu' consistente nelle regioni del Nord-Ovest, dove e' del 35%, segue il Nord-Est con il 26,3%, il Centro con il 25,2% e il Sud e Isole con il 13,5%. In lieve superiorita' numerica le donne, che rappresentano il 51,8% del totale mentre i minori sono il 21,7%. Tra le prime cinque collettivita' per numero di residenti, rileva ancora il Dossier, si trovano la Romania, con 968.576 presenze, seguita dall'Albania, con 482.627, il Marocco con 452.424, la Cina con 209.934 e l'Ucraina con 200.730 presenze.
Gli stranieri, rileva ancora il Dossier, la cui eta' media' e di 32 anni, contro i 44 degli italiani, si caratterizzano per la forte incidenza di minori (21,7%) e delle persone in eta' lavorativa (78,8%) mentre gli ultra 65enni superano di poco il 2% ( sono, invece, un quinto della popolazione italiana). In altri termini, gli stranieri sono appena 1 ogno 100 tra gli anziani, ma oltre un decimo dei minori e dei giovani (18-39 anni).
Immigrati e fedi religiose
I cristiani al loro interno sono cosi' ripartiti: 1.405.000 ortodossi, 876.000 cattolici, 204.000 protestanti e 33.000 immigrati che fanno parte di altre comunita' cristiane. Nel 2010, rispetto all'anno precedente, i cristiani sono aumentati di 4 punti percentuali (specialmente per l'incremento dei protestanti e degli ortodossi), i musulmani lo 0,9% e i fedeli di religione orientale appena lo 0,4%. Per quanto riguarda la graduatoria dei gruppi nazionali per le maggiori comunita' religiose gli Ortodossi provengono da Romania 841.000, Ucraina 168.000, Moldavia 122.000, Macedonia 49.000 e Albania 42.000.
 I cattolici da Filippine 109.000, Polonia 105.000, Ecuador 84.000, Peru' 80.000, Albania 77.000, Romania 71.000, Macedonia 49.000, Albania 42.000, Brasile 34.000, Francia 25.000 e circa 20.000 Repubblica Dominicana, Croazia e Colombia. I protestanti da Romania oltre le 50.000; Germania e Regno Unito 15.000, Ghana, Nigeria e Peru' 10.000, Filippine e Brasile 7.000.
 I musulmani da Marocco 448.000, Albania 364.00, Tunisia 106.000, Senegal 75.000, Pakistan 73.000, Bangladesh 71.000, Macedonia 30.000, Algeria 25.000, Kosovo 21.000. Le religioni orientali, infine, da diverse collettivita' asiatiche, differenziate a seconda delle religioni.
Immigrati e lavoro
La precarietà al lavoro si riflette pesantemente sul piano abitativo. L'Istat ha accertato che si trova in condizione di disagio il 34% degli immigrati (contro il 14% degli italiani).
Notevole e' anche il divario tra i proprietari di abitazione: lo sono il 21,3% tra gli immigrati e 71,6% tra gli italiani. Sono aumentati gli sfratti per morosita' nel pagamento degli affitti e pignoramento per chi non ha pagato con regolarita' i ratei del mutuo.
 E' in diminuzione e pressoche' dimezzata l'incidenza degli immigrati sulle compravendite, passata dal 16,7% nel 2007 all'8,7% nel 2010 (53.000 transazioni su un totale di 618.819). Purtroppo in Italia continua ad essere ridotta la quota delle case in affitto (4,4 milioni), mentre diventano piu' rari gli alloggi dell'edilizia Residfenziale pubblica. E' positivo che il Piano interministeriale per l'integrazione nella sicurezza (giugno 2010) abbia stanziato fondi agli immigrati per l'autocostruzione e l'autorecupero di edifici pubblici (8,7 milioni di euro).
 Il saldo tra versamenti degli immigrati all'erario e spese pubbliche sostenute a loro favore e' ampiamente positivo (1,5 miliardi di euro) e questa somma, secondo altri calcoli, sarebbe ancora piu' elevata.

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