22/05/12

Il punto sul Giro d'Italia: da oggi pedaliamo con loro


Joaquin Rodriguez, straripante come mai prima in questo Giro, si gode nella giornata di riposo la maglia rosa riconquistata grazie allo scatto alla Contador negli ultimi 1700 dell’ascesa ai Piani dei Resinelli.
La tappa l’ha vinta Matteo Rabottini, gettando il cuore nella mischia, ma a impressionare di più tra i pretendenti alla vittoria finale è stato proprio lui, “Purito” Rodriguez. Per molti è lo spagnolo il più probante candidato a essere il padrone di un Giro fin qui senza un vero dominatore, giocato più sui secondi che sui minuti.
Tanto che cresce il numero di chi pensa che possa diventare decisiva anche la cronometro finale di 30 km nelle strade di Milano. Rodriguez riparte oggi in rosa verso Falzes, tappa di avvicinamento alle Dolomiti con uno strappo negli ultimi quattro chilometri al 12% che potrebbe essere un altro appetitoso trampolino di lancio per Purito che sulle salite brevi ha un’esplosività senza eguali. Ma se guida la classifica, Rodriguez non è tuttavia il leader per le agenzie di scommesse che, come la Snai, danno ancora favorito per la vittoria finale Ivan Basso quotato a 2,75. Lo spagnolo, che su Basso ha in classifica un vantaggio di 1’22”, è dato a 3. Più staccato a 5 segue Michele Scarponi. Kreuziger, che nelle tappe più impegnative fin qui ha sempre perso qualcosa dai diretti rivali, vale 10 volte la posta. Pozzovivo, pirata a Lago Laceno ma sotto tono ai Piani dei Resinelli, è quotato a 20. Henao Montoya, maglia bianca per il migliore tra i giovani, ottavo a 1’55” dalla maglia rosa, è a 40. A 50 con Rigoberto Uran, c’è anche José Rujano, che sembra un lontano parente di quello che duellava l’anno scorso con Contador. Cunego, che nelle ultime due tappe di montagna ha cercato di far saltare il banco inscenando due azioni, spettacolari quanto inconcludenti, è dato ormai a 150: come a dire nessuno crede più al veronese. Una curiosità: la Snai non quota direttamente Ryder Hesiedal per due volte maglia rosa che, malgrado qualche affanno, è sempre secondo ad appena 30” da Rodriguez: il canadese rientra sotto la voce “altri” quotati a 15 al pari, ad esempio, del francese Sandy Cazar.

Dopo lo show di Rabottini, nuova maglia azzurra come miglior scalatore, il Giro ieri ha riposato, evitando almeno per 24 ore la pioggia torrenziale che flagella il Nord in questi giorni. Oggi le condizioni meteo dovrebbero essere meno orribili e lasciano sperare che la corsa rosa non debba inventarsi percorsi alternativi per la neve che è caduta abbondante sui tornanti più alti del passo dello Stelvio, dove è posto il traguardo della penultima frazione, un appuntamento terribile, assolutamente per giganti, visti i chilometri di ascesa e l’altitudine vicina ai 3mila metri che rende rarefatta l’aria e assottiglia l’ossigeno. La giornata di riposo è caduta a sei tappe dalla fine: sei giorni, da oggi fino alla cronometro di domenica di Milano, durante i quali il Giro più incerto degli ultimi anni dovrà scoprire chi è il suo vero padrone. Finora ci sono stati indicazioni importanti ma non ancora sentenze definitive. Prima del Mortirolo e dello Stelvio, mercoledì i corridori sono attesi dal tappone dolomitico da Falzes a Cortina d’Ampezzo con quattro passi tra cui quelli Duran e Giau, su cui il ciclismo ha scritto pagine da leggenda. Dopo l’ultima frazione per velocisti con l’arrivo a Vedelago, venerdì è in programma, prima dell’assalto allo Stelvio, la micidiale doppia ascesa a Pampeago. Montagne sulle quali non solo i bookmaker, ma soprattutto i suoi tanti tifosi, attendono un acuto da Ivan Basso, una sorta di diesel su due ruote, che ama le grandi vette: fino a oggi non si è mai mosso, sempre a ruota e al riparo dei vari Agnoli e Schmid, i due fidati compagni della Liquigas cui spesso è toccato il compito di fare l’andatura del gruppo.


Anche quando Rodriguez ha mosso le acque, la parola d’ordine in casa Liquigas è stata quella di Basso: “Tranquilli, il Giro si decide nella terza e ultima settimana”. Che dopo il lunedì di riposo comincia appunto domani. Il tempo delle tattiche e dell’attendismo è finito per tutti, soprattutto per Basso ma anche per Scarponi e per chi il Giro davvero lo vuole vincere strappando quella maglia rosa che a tutt’oggi premia il migliore: Joaquin Rodriguez.

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