26/11/11

Effetto cascata: dagli squali alle cozze, il domino firmato dall'uomo





Qualcuno diceva che “tutto si tiene”. E nonostante possa sembrare un’iperbole, un’esagerazione, una cosa da romantici, è tutto vero. Senza andare a scomodare il famoso “effetto farfalla”, è possibile dimostrare che anche azioni che parrebbero avere solo un certo tipo di conseguenze ridotte, in realtà porteranno a catastrofi molto più grandi.
Ma veniamo ad un esempio pratico…Costa orientale degli Stati Uniti: uno studio abbastanza recente (in ogni caso sempre attuale) è stato condotto sulla flotta di pescherecci e il loro sforzo di pesca sulla fauna locale.
Cosa si è visto? In circa trent’anni, la pesca ha sterminato, direttamente ed indirettamente (in quest’ultimo caso mediante il fenomeno del bycatch, ovvero la cattura “per errore” di certe specie mentre si cerca di pescarne altre), gran parte delle specie di grandi squali presenti nell’area (ad esempio squalo bianco, squalo tigre, squali martello, etc.).
Nel corso degli anni, però, si osservò in corrispondenza di questo sterminio, un drastico calo nel pescato di molluschi bivalvi (i corrispettivi atlantici delle nostre cozze e vongole, diciamo), che sostenevano tutto il mercato ittico locale, tanto da portarne il collasso completo.
Ma cosa lega i due fenomeni? Lo studio in questione evidenzia come la scomparsa dei grandi squali abbia favorito l’aumento di altre specie che essi predavano (ovvero piccoli squali, razze e aquile di mare), le quali si nutrono abbondantemente dei bivalvi.
Il dado è tratto: meno squali, più razze, e di conseguenza aumento della pressione predatoria sui mitili, che sono calati drasticamente, portando alla crisi della pesca in tutta la costa orientale statunitense. Ecco l’effetto cascata, ecco il “tutto si tiene”: è bastato agire in maniera sconsiderata su una sola componente dell’ecosistema marino, e come un effetto domino tutto si è ripercosso sulle altre componenti, tornando, come un boomerang, all’uomo.
Inutile dire che queste osservazioni sono state effettuate sul lungo periodo e a posteriori: l’uomo ha continuato e continua ad agire ciecamente, senza nulla imparare dal passato.


Marco



Bibliografia:
Myers, R.A., Baum, J.K., Shepherd, T.D., Powers, S.P., and Peterson, C.H. (2007). Cascading effects of the loss of apex predatory sharks from a coastal ocean. Science 315: 1846-1850

Oggi è la giornata nazionale del morbo di Parkinson

Oggi è la terza giornata nazionale della malattia di Parkinson. In occasione di questo importante evento medici specialisti da tutta Italia sono a disposizione nelle strutture che aderiscono all'iniziativa per informazioni e chiarimenti su questa malattia. Per conoscere i centri italiani che partecipano alla giornata visita il sito www.giornataparkinson.it

Il morbo di Parkinson è una delle più comuni edisabilitanti patologie neurodegenerative caratterizzata da una progressiva scomparsa delle cellule nervose. La malattia ha un decorso cronico e porta l'individuo nell'arco di alcuni anni ad una continua riduzione delle capacità fisiche, rendendo difficile svolgere le normali attività della vita quotidiana, fino ad una perdita completa della propria autonomia. In Italia questa malattia colpisce circa 6 mila persone ogni anno e in un caso su quattro il suo esordio avviene prima dei 50 anni. Riconoscerne i sintomi non è per niente facile,soprattutto nella fase iniziale, per questo è importante rivolgersi al medico per saperne di più e accedere ad una curamigliore.

La "Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research" è una delle più importanti strutture al mondo nella ricerca di una cura per il morbo di Parkinson, ed è famosa perché è nata per opera dell'attore Michael J. Fox, colpito nel 1991 da una forma precoce di questa malattia. Scopo principale della Fondazione è quello di riuscire a tradurre le scoperte scientifiche fatte sul campo in cure che andranno a beneficio delle 6 milioni di persone che al giorno d'oggi convivono con questo male. Inoltre, la Fondazione ha finanziato la ricerca con 126 milioni di dollari.


Magia: oppio della borghesia (di Andrea Menegotto)


di Andrea Menegotto
26 novembre 2011
Proseguendo la riflessione iniziata la scorsa settimana, dopo avere tentato una definizione della magia come esperienza del potere dove l’uomo manipola il sacro e lo mette al proprio servizio, se ci sforziamo di dare uno sguardo generale al mondo dell’occulto così come esso si presenta nella nostra epoca, ci accorgiamo che questo è senza dubbio un qualcosa di complesso, di cui fanno