26/10/11

Serie A, 9° giornata

Cambia la testa della serie A, la Juventus passa in testa da sola in virtù della vittoria nell'anticipo contro la Fiorentina per 2-1, ma anche grazie al big match della giornata. Il Napoli difatti ha battuto i friulani 2-0, salendo tra l'altro al quarto posto, insieme al Milan. I rossoneri difatti si sbarazzano del Parma con un'altra tripletta di un centrocampista: questa volta è Nocerino a timbrare 3 delle 4 marcature nel 4-1 finale.

L'Inter pareggia a Bergamo, grazie anche ad un rigore parato da Castellazzi, che nega la vittoria all'Atalanta. Anche la Lazio pareggia in casa contro il Catania, il Cagliari frena in casa del Cesena per 1-1. La Roma perde ancora, il Genoa ha la meglio sui capitolini per 2-1. Preziosa vittoria del Bologna in casa del Chievo, permette agli emiliani di lasciare il terzultimo posto. Novara e Siena si dividono la posta per il finale di 1-1. Domani il posticipo Palermo Lecce.

Le mani bucate di Merkel e Sarkozy

Basta guardare i numeri, vecchi e nuovi, degli aiuti di Stato distribuiti in Europa alle banche (per non parlare delle aziende, in barba alla concorrenza) e non c’è da stupirsi se il tandem Merkel-Sarkozy, tra sorrisi complici e bacchettate all’Italia, tira la volata alla ricapitalizzazione degli istituti di credito.
Da ottobre 2008 a dicembre 2010 l’Unione europea ha erogato la bellezza di 1.240 miliardi di finanziamenti; di questi, 423 miliardi, cioè un buon terzo, se li sono pappati i sistemi creditizi e finanziari della Francia e della Germania. Rispettivamente 141 e 282 miliardi. E alle banche italiane? Quattro, dicasi quattro, miliardi. Che equivalgono per il nostro paese, che è terzo contribuente dell’Unione europea, a meno dello 0,3% delle risorse complessive messe in campo. Insomma, l’Italia spendacciona e inaffidabile diventa (ah, les Italiens!) più presentabile se mette sul piatto europeo un bel gruzzolo per porre in sicurezza le banche “spendaccione” di Parigi e Berlino. Sono dati ufficiali della Commissione europea.
La musica non cambia se diamo uno sguardo al passato. Nel 2008 l’Italia ha concesso 5,5 miliardi di aiuti di Stato, pari allo 0,35% del pil. Nello stesso periodo la Germania ne ha impegnati 15,7 pari allo 0,63 del pil e la Francia 10,3 pari allo 0,53%.
E la musica, a quanto pare, non cambierà anche per il futuro. Il ricco piatto del nuovo fondo europeo per le banche in affanno (si parla di circa 100 miliardi) parlerà in gran parte francese e tedesco, visto che sono i colossi creditizi di Parigi e Berlino a tremare per il fatto di avere in pancia la maggior riserva di asset greci: almeno 55 miliardi il cui valore verrò tagliato grosso modo delle metà.
Il ritornello della Merkel per mettere in riga i paesi “spendaccioni” (nell’ordine Grecia, Irlanda, Portogallo e ora nel mirino c’è l’Italia) è il noto “non potete chiedere ai contribuenti dei paesi virtuosi di pagare per voi”. Ai primi tre, lo ha ricordato recentemente Il Sole 24 Ore, sono stati erogati al prezzo di lacrime e sangue complessivamente 273 miliardi, per le quali la Merkel si è strappata le vesti. Ma sono nove in meno dei fondi europei succhiati dalla Germania per tappare i buchi del suo sistema creditizio e delle sue scorrerie sulle piazze finanziarie mondiali. E come si è visto non basteranno.
Le banche italiane non hanno di questi problemi: “Siamo le più patrimonializzate al mondo - ha ricordato il vicepresidente dell’Abi, Antonio Patuelli - anche più delle americane, possiamo vantare aumenti di capitale anticipati rispetto alle necessità e grazie alla Banca d’Italia abbiamo il sistema prudenziale più rigoroso: siamo in anticipo su Basilea 3”.
Quanto agli “aiuti di Stato”, un’ultima annotazione: i quattro miliardi sono arrivati con l’emissione di Tremonti bond ad una remunerazione talmente elevata che il Tesoro ci sta guadagnando: per l’esattezza 226 milioni a fine marzo. Un “aiuto di Stato” nel quale ci guadagna lo Stato. Non è così a Berlino né a Parigi. E il conto salato lo pagano tutti, anche i cosiddetti reprobi, bacchettati come scolaretti dalla premiata ditta Mercozy. Era questo il motivo di uno sguardo complice e di tanto ridacchiare?
Di Paolo

La Germania sta già stampando moneta: marco tedesco!



AGGIORNAMENTO DEL 30/11/2011: Anche testate ufficiali cominciano a parlarne, un mese dopo di noi, vedi qui: http://frewslvb.blogspot.com/2011/11/se-leggi-frews-lo-sai-mesi-prima.html

E' da un po' che girano voci, non molto fondate, che alcuni Stati europei abbiano iniziato a stamparsi della propria carta moneta. Ora sembra che la notizia arrivi da un certo Dr. Pippa Malmgren che fu consulente economico di Bush e direttore della Deutshe Bank.
La notizia l'ho presa da qui: http://seekingalpha.com... ma la "dritta" l'ho avuta dal mitico Stefano Bassi che gestisce il blog http://www.ilgrandebluff.info
Certe voci diventano sempre più insistenti, io non so se la notizia sia fondata o meno, ma se lo fosse significherebbe che non siamo alla frutta ma già all'ammazza-caffè.
Ma questo l'avevamo già scritto parecchio tempo fa, per chi volesse rinfrescarsi la memoria rimando a questo post, scritto ad inizio settembre, ma ancora molto attuale: "E se l'Euro stesse proprio per morire?"

AGGIORNAMENTO
Il nome "Pippa Malmgrem" mi aveva messo il dubbio che si trattase di un pesce di aprile in versione autunnale, ma il personaggio (che non sembra un cretino) e la notizia sono entrambi confermati pure in wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Pippa_Malmgren Dove leggiamo testuali parole:
In ottobre 2011 (Pippa) è apparsa in diversi siti di informazione con interviste (...) nelle quali ha affermato che la Germania vuole lasciare la moneta unica europea, l'Euro, per tornare al Marco tedesco e lei crede che siano già state stampate le nuove banconote: i Marchi.

Cose turche: miracoli quotidiani sotto il Terremoto

La 27enne Gozde Bahar, insegnante, è stata tratta in salvo dalle macerie nella zona di Ercis. L'ultimo bilancio del terremoto di domenica scorsa parla di 459 morti, 1.352 feriti e 2.262 edifici sono stati distrutti. Ieri invece il miracolo ha guardato benevolente ad Ercis la piccola neonata Azra sua mamma, sua nonna ed ancora si cerca sotto le macerie il padre.

Passando per Piazza Grazioli ho trovato per terra una lettera indirizzata a Bruxelles e....


Come sapete ho l'ufficio a Piazza Grazioli. Scendendo, per andare all'altro ufficio, ho trovato una lettera abbandonata vicino alle aiuole e con destinatario un certo Josè Manuel Durao Barroso, presidente della Commissione Europea, residente a Bruxelles. 
Una cosa strana l'ho notata subito: non c'è il francobollo? Sapete dirmi quanto costa un francobollo per il Belgio? Secondo voi devo fare una prioritaria? O vado in posta a fare una raccomandata? Certo, la voglia di mandare la lettera così a carico del destinatario è tanta, ma ho paura che poi Sarkozy perda il sorriso e cominci a lanciarsi sguardi pensierosi con la Merkel in attesa che sia la tedesca a prendere il portafoglio e pagare la multa. 
Girando la busta ho letto il mittente: Silvio ed Umberto. Questi li conosco. Quindici pagine dicono contenga? beh, la prima è una copertina, poi c'è la dedica "agli italiani", la terza è una pagina bianca per metterci qualche appunto, l'indice, ed alla fine altre due pagine bianche dopo la bibliografia.
Non ho letto il contenuto, davvero, ho finito la curiosità e non ho neanche più un barlume di attesa ancora acceso sotto questa cappa irrespirabile.
Ci ho aggiunto solo un bigliettino di mio pugno.
"Cari Josè Manuel Durao Barroso (ma quanti sono!) e Merkel e Sarkozy e tutti gli altri che siete li nella foto assieme come ogni volta. Leggete quello che vi scrivono Silvio ed Umberto con la massima attenzione ma se è vero che volete farli fuori, che cosa vi aspettate dagli altri che abbiamo in Italia? Pensate che Bersani, Casini, F...(non mi esce dalla penna quel nome!), Di Pietro e gli altri siano in gradi di fare qualche proposta intelligente? Se l'avessero sarebbero anche al Governo no? Rispettate gli italiani. E tu Sarkoy che come i tuoi predecessori la cosa migliore e che ami te la sei venuta a prendere in Italia, vai al Louvre e quel sorriso beffardo, ed un po' compassionevole, della Gioconda è quello che ti mando ora".
L'ho messa nella buca delle lettere...ops...il francobollo!
Giorgio Gibertini 

E poi non si dica che il Pd non fa la sua parte contro la precarietà giovanile!


Per fare una stage presso la sede nazionale del PD a via Sant’Andrea delle Fratte (pieno centro di Roma) per 4 ore giornaliere, salvo straordinari, per 30 giorni al mese ai futuri stagisti i dirigenti del Pd, quelli che lottano contro il precariato, che sono per la redistribuzione sociale della ricchezza, che vogliono garantire la “dignità”del lavoro,  sono disposti a dare la bella cifra, udite, udite, di 400 euro al mese!!Leggendo l’annuncio mi sono chiesta: “non sarà mica troppo? in fondo ho solo una laurea ed un master in comunicazione politica e già potrei avere il lusso di guadagnare 400 euro tondi tondi!!Facendo un rapido conto, ho capito che si trattava della bellezza di 100 euro a settimana. Considerando che 30 euro al mese mi costerebbe l’abbonamento autobus e metro (come ci arrivo sennò in centro?)”, per un panino e un caffè per ogni volta che mangio fuori dovrei pagare circa 100 euro al mese, riesco anche, quasi,  a pagarmi da sola la stanza (doppia) in affitto a Roma!che bel traguardo a 30 anni!inizio ad essere indipendente! come saranno orgogliosi di me mamma e papà.
Sonia Zeta

L'eredità di p. Tentorio: "La nonviolenza evangelica, la resistenza al male, la parola ai tribali"

L'eredità di p. Fausto Tentorio, il missionario Pime ucciso 10 giorni fa e sepolto ieri a Mindanao, "è la capacità di resistere alla sofferenza con al forza dello spirito, di vincere il male con il bene, praticando la nonviolenza evangelica e l'amore al nemico: questo ha insegnato ai tribali manobo". Queste sono le armi - ricordava p. Fausto - "per addomesticare l'arroganza dei potenti, con dignità e intelligenza": è quanto ha detto il suo confratello p. Luciamo Benedetti PIME, che ha condiviso con il missionario ucciso un trentennio di esperienza missionaria sull'isola di Mindanao. P. Benedetti ha offerto la sua testimonianza, raccolta dall'Agenzia Fides, durante la Santa Messa in memoria di p. Fausto, celebrata ieri, 25 ottobre, a Roma, nella Basilica di Santa Maria Regina degli Angeli e dei martiri, alle presenza di preti, suore, missionari, seminaristi e numerosi laici della comunità filippina.
Ripercorrendo la biografia del missionario ucciso, p. Benedetti ha ricordato l'impegno di p. Fausto "nel restituire dignità e consapevolezza ai tribali, organizzando le comunità indigene di base, attivando programmi di sviluppo idrico e di scolarizzazione". Ma, in particolare, "ha insegnato loro l'uso della parola per articolare le loro richieste di libertà, rispetto, giustizia, pace, fratellanza", dono prezioso che resterà anche per il futuro, che costituisce "un ostacolo agli interessi dei potenti, soprattutto sulla terra dei tribali".
Don Giani Cesena, responsabile di "Missio Italia" e direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie - principale celebrante dell'Eucarestia - ha rimarcato che P. Fausto è morto pochi giorni prima della Giornata Missionaria Mondiale, vivendo da autentico "testimone di Dio", parola che, nel suo significato etimologico, significa "martire". P. Tentorio ha vissuto e operato, ha aggiunto don Cesena, "secondo lo stile di Gesù Cristo, che oggi continua a vivere e operare nel mondo attraverso i missionari e tutti i suoi servitori e testimoni". (PA) (Agenzia Fides 26/10/2011)

Messaggio del Papa: le migrazioni sono un'opportunità di evangelizzazione

"L'ora presente chiama la Chiesa a compiere una nuova evangelizzazione anche nel vasto e complesso fenomeno della mobilità umana, intensificando l'azione missionaria sia nelle regioni di primo annuncio, sia nei Paesi di tradizione cristiana": è quanto afferma il Messaggio di Benedetto XVI per la 98esima "Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato" (che sarà celebrata il 15 gennaio 2012), sul tema "Migrazioni e nuova evangelizzazione". Il testo -

In Liguria l'acqua dovrebbe stare solo in mare

Già si parla di cinque morti causa alluvione al Nord ieri, quello che in questo momento sta ri bagnando Roma e dicono si stia spostando verso Rieti.
Cinque morti tra la Liguria e la Toscana: ferite come non mai e doppiamente in quello che a me ogni volta sembra un assurdo, ovvero che il nostro Belpaese continui a franare sotto i colpi di incessanti piogge.
La Liguria la conosco bene: lì vi ho speso venti anni delle mie vacanze estive nella casa dei miei genitori a Sori e questa bella abitudine l'ho ripresa col nascere dei miei figli.
Quella casa che abbiamo è costruita sulla montagna come tutta quella zona della Liguria che ha nel suo paesaggio mozzafiato a strapiombo sul mare uno dei richiami maggiori per il turismo e per gli amanti del mare.
Quella casa qualche anno fa rischio di crollare per uno smottamento del terreno e da allora, i nostri vicini, hanno perso metà giardino mentre noi siamo stati graziati.
E' così fragile la Liguria e scopri anche la Toscana e settimana scorsa Roma e la Campania: morti ovunque per troppa pioggia, morti negli scantinati, morti per esondazioni di torrenti, morti perchè la tua casa scivola via con te dentro verso il mare e ne diventa affluente.
Continua a sembrarmi assurdo morire così oggi che si celebrano i funerali di Marco Simoncelli e cinquantamila persone da tutto il mondo si stanno riversando su Coriano per questo evento che tutto sembra tranne un funerale e, poco più a Nord, la gente muore "per troppa acqua" e non è quella del mare.
Sembra retorica questa?
No, è voler parlare chiaro.
Esiste anche la Liguria, coi suoi morti, e non solo Roma e noi non lo vogliamo dimenticare. Ci piacerebbe che l'acqua da ricordare della Liguria fosse solo quella del mare e non quella che dal cielo sfigura la Regione con le strisce di terra che sembrano il rimmel consumato di una bella signora.
Ci piacerebbe augurarvi, con le parole di Ungaretti, a voi che ora vivete in quel mare di potervi sentire "docili fibre dell'universo" e se arrivate a tanto vuol dire che lo Spirito Consolatore è arrivato anche a voi ed ai vostri cari.
Giorgio Gibertini Jolly