Avrei voluto fare anche io il body guard di Whitney Houston non solo in quel film ma anche nella vita e forse ne avrebbe avuto bisogno, non di me, ma del saggio Kevin Costner che la guidasse prima dei suoi momenti di perdizione.
Il mio ricordo di Whitney è legato, e limitato, a quel film: Frews, con l'ottimo Paolo, ha già ufficialmente e puntualmente ricordato ieri la cantante.
Io ricordo quel film misto romantico e duro. La scena di Kevin che finalmente colpisce ad occhi chiusi il molestatore, scovandolo sol solo aiuto dell'udito, in quella foresta innevata, mi è tornata molto famigliare oggi con tutta questa neve attorno.
Nei karaoke di provincia tutti abbiamo provato a cantate "I will always love you" ed i più furbi si inserivano sulla "u" finale tirandola fino alla canzone successiva.
Certo, pensare che dopo che il portafoglio si gonfia a dismisura grazie al tuo talento è esso stesso a condurti alla morte per dipendenza da droga, fa molto triste e ci sono logiche che non riesco a capire neanche ad occhi chiusi nella neve, quando tutto rallenta e si può riflettere un po'.
Buttarsi via, Whitney, così: che delusione! Di un body guard, o di qualche amico vero attorno, avresti avuto più bisogno.
Che sia per te l'inizio di una nuova vita, di un buongiorgio
Beh Giorgio, chi non lo ha amato quel film? Chi non avrebbe voluto essere portata tra le braccia del bel Kevin? Per quanto riguarda ciò che è successo nella realtà, non giudico. Non me la sento. Sta di fatto che la morte annulla sempre tutto.
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