30/01/12

Questa è la storia del mio aborto interno.La mia esperienza più dolorosa



Giorgio ha scritto un post sul ritiro spirituale per persone che hanno avuto a che fare con l'esperienza dell'aborto volontario;io non ho avuto diretta esperienza del volontario ma dello spontaneo ed è la più brutta cosa che mi sia mai capitata.Indirettamente ho avuto a che fare col volontario.Siccome credo di essere"migliore"quando mi racconto che quando racconto,spero che se a Giorgio
capiterà di imbattersi in una donna indecisa sul da farsi,le metta davanti il mio post.Della mia prima gravidanza ho preso atto il 13 dicembre del 2008,iniziata il 3 novembre.Avevo fatto tutto al meglio,come sempre quando faccio qualcosa di importante.Visita ginecologica prima di iniziare a provare eppoi acido folico,la vitamina che serve per evitare aborti o malformazione.Il 30 dicembre avevo la prima ecografia,avevo già letto che a 6 settimane si sente il battito ed ero quasi all'ottava,perciò....E.ed io entrammo impazienti di vederlo e sentirlo ma il mio medico mi disse subito che sarei dovuta ripassare all'inizio dell'anno nuovo,perché voleva capire se avessi ovulato in ritardo e quindi fossi indietro rispetto alle 8 presunte settimane.Io ci ero già arrivata da sola,mi ricordo che il dottore mi aveva accarezzato la testa.Solo che non me l'aspettavo.Embrione già spento ma nessuna perdita ematica.Non sapevo neanche che fosse possibile.Il ginecologo,locapiì e lo capisco tuttora.Aveva fatto l'estremo tentativo di non rovinarmi l'ultimo dell'anno.Mi recai in un altro ospedale,volevo sapere subito,avevo paura,mi sembrò atroce anche informare mia madre.Dopo ore ed ore di attesa,verso le 22,una dottoressa mi visitò e mi fece l'eco.Innervosita dall'inaspettata paziente in più,scortese,severa.Certo,io le stavo facendo perdere 10 minuti per una sciocchezza che succede di frequente.Concluse che non sapeva,che avrei dovuto aspettare qualche giorno e tornare dal mio medico.Mamma ottenne di farmi visitare da un altro dottore l'indomani,31 dicembre.Uno anziano,appassionato del suo mestiere.Mi disse la verità,mi rasserenò sul fatto che avrei avuto un figlio,solo un pò più tardi del previsto.Al ritorno a casa avrei voluto morire.Mi sembrò che si fosse riaperta la ferita del suicidio di mio nonno,non mi spiegavo perché in una storia felice dovesse esserci quella brutta esperienza.Proprio la sera in cui tutti festeggiano.Noi che avremmo avuto un grandissimo motivo in più per festeggiare,non avremmo festeggiato proprio.Poi,sapevo che avrei dovuto prenotarmi il raschiamento prima che cominciasse il ciclo abortivo.Il primo ginecologo,bravissimo medico ospedaliero,insistette che ero giovane,che a 26 anni avrei più che mai dovuto fare le cose bene,3 giorni di ricovero,per valutare bene tutto ed evitare infezioni.Rifiutai.3 giorni in mezzo a puerpere coi loro bambini proprio no.Provai in altre strutture che lo facessero in day-hospital ma tra le feste di mezzo,una cosa e l'altra,arrivò il 7 gennaio e tutto cominciò da sé.Passarono parecchie ore e se stavo a pezzi moralmente,fisicamente andava bene,non soffrivo affatto.Dopo mezzanotte,iniziò il supplizio.Mai provato tanto dolore.Raggiunsi il più vicino degli ospedali dove avrebbero trattato il mio problema in day-hospital e nonostante mi cambiassi,in pochi minuti lasciavo laghi di sangue ovunque mi sdraiassero.Laghi davvero.Furono gentilissimi.In reparto mi sistemarono con la flebo e passò la notte.Ancora dormivano le mie sconosciute compagne di stanza che l'infermiera mi chiamò per mandarmi a fare pipì e vestirmi da sala operatoria:sarei stata la prima.L'ho sentito scivolare ne water l'embrioncino,non lo credevo possibile,anche se speravo non fosse andata così.Prima del raschiamento,il dottore fece un'ecografia di prassi e mi disse che l'embrione già non c'era più,si era staccato da solo.Avrei voluto rispondere:-Lo so.Rientrai in stanza e decisero che sarei passata per terza,stavo meglio,quindi avrebbero dato la precedenza ai casi di fibromi.Nel frattempo ho conosciuto Flo,già mamma di una bambina,che rideva e mi spiegava,mi diceva che avrei avuto altri figli,che era brutto quando si trattava di gravidanza extrauterina,come nel suo caso.Chattava,ci chiedeva il contatto msn,mi tirò un pò su.Finché non mi portarono nel blocco operatorio e lì un dottore e una dottoressa litigarono perché lei diceva che dagli esami non era certo che non fossi allergica all'anestesia e voleva aspettare un giorno in più.Questa cosa me la dissero anche quando avrei dovuto togliere le tonsille e invece,nel dubbio me le lasciarono.Lui voleva per forza fare subito.Io scelsi di no e venni riportata in stanza.Mi richiesero il letto,avrei dovuto firmare per uscire di mia spontanea volontà.E intanto vennero a prendere Flo,che a quel punto scoppiò a piangere.Perché nei casi di extrauterina se oltre alla tuba da cui è partita la gravidanza,certamente lesa,si lede anche l'altra,diventa difficilissimo avere un bambino.Pensai che Dio dovrebbe mandare extrauterine a quelle che abortiscono per scelta,quando poi un figlio lo cercano.Ricontattai il ginecologo che mi aveva dato il verdetto risolutivo il 31 dicembre,mi informò che non potendo fare al più presto un raschiamento,per evitare complicazioni,avrei comunque dovuto completare l'aborto.E mi prescrisse la pillola abortiva.Ma solo perché nel mio caso non c'era altra scelta e perché l'embrione,peraltro spento,già non c'era più.Dopo averla presa,non ricordo se due o tre volte al giorno,si hanno perdite di sangue considerevoli,contrazioni dell'utero dolorosissime e,finito il tutto,dico solo che fummo costretti a comprare il divano nuovo.Poi ci sono gli esami beta da fare nel frattempo,per vedere se tutto il materiale è stato espulso e quindi il rischio di infezioni è superato.Non lo so come ho fatto a passeggiare,dare esami all'università,mangiare,chiacchierare e forse ridere tra quel 30 dicembre e i primi di marzo del 2009 quando arrivò Jenny.Ed anche quando arrivò lei,non furono tutte rose e fiori,ero spaventata,terrorizzata che riaccadesse.E non mi spaventava riprovare il dolore fisico,per quanto lancinante.Ma dover rinunciare di nuovo ad un figlio.La scorsa notte l'ho passata interamente in bianco,la patatina ha il torcicollo,l'influenza,adesso è qui davanti a me,col pigiamino rosa dei Looney Tunes e le ciabattine celesti di Hello Kitty,porta una sciarpona fucsia al collo e chiacchiera,gioca,è forte e di una cosa non ho dubbi:lei ha tanto bisogno di me ma sono molto più io ad avere bisogno di lei.Ho una parente che negli anni'60 ne ha abortiti 3,illegalmente.Sarebbe stato molto difficile per lei avere 5 figli,davvero molto.Però oggi che è vecchia,vive il dolore di una famiglia disgregata,di figli nemici e sono sicura che è più duro questo che crescere figli,pur tra tanti disagi.Dall'altra parte ho una mamma che coi suoi 7 fratelli ha fatto la fame ma sa affrontare la vita.E ci sono io che a 4 anni ho iniziato a chiederle la sorellina,che insieme a mia figlia è la persona che più amo,è la mia prima figlia,in un certo senso.La prima cosa che ho detto a mia figlia è stata:-Ciao,io sono mamma e tu mi devi pagare 9 mesi d'affitto!E lei aveva lo sguardo rivolto su di me e si grattava il viso pensosa.

4 commenti:

  1. Ma chi sei tu che riesci a raccontarti così?!! Grazie.

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  2. Mi pongo la stessa identica domanda di Don Alberto!?!
    Soprattutto dopo tutto quello che hai passato!?!
    O forse magari proprio per quello?!?

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  3. Cara Francesca, credo che il successo (e di successo qualitativo parlo) del nostro blog-quotidiano sia questo, ovvero che non facciamo cronaca ma raccontiamo noi stessi o quello che gli eventi provocano sui noi stessi. Prendiamo il caso della Concordia: non abbiamo raccontato i fatti, ma come li abbiamo vissuti anche noi. Un giornalismo personalizzati. Grazie a te che ci racconti la tua vita così comune a tante altre e così diversa ed in questo senso siamo blogger, parola che oggi significa anche fratelli. Grazie a te per la battuta dell'affitto che non avevo mai, non solo sentito, neppure sognato!

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  4. Io sono una tra i tanti.Tutti noi in un momento della nostra vita abbiamo sofferto e ci toccherà ancora soffrire.Avevo un prof.in IVginnasio tanto religioso,al punto che mi sembrava esagerato,uno che non sa godersi la vita.Mi ricordo come ci ha proposto l'Eneide,scritta dal pagano Virgilio,da un punto di vista più che mai cristiano.E c'era quel verso,quando Troia è in fiamme ed Enea perde la moglie Creusa e il padre Anchise e si sente abbandonato ancora di più dalla madre Venere..."Un giorno forse sarà dolce il ricordo anche di questo".Non l'ho mai dimenticato.E ce l'ho ancora quel libro con tutte le note che lui ci diceva.Poi ho avuto una vita tanto piena di sentimento...sono sempre successe cose che mi hanno portato a fare introspezione e non ho ancora capito se scrivo perché mi succedono queste cose o se mi succedono queste cose perché scrivo.Comunque mi sto raccontando anche nel mio blog personale e ho tanto tanto da condividere.Come tutti voi.

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