30/01/12

I principali meriti dei diciotto anni di Berlusconi in politica

Un lungo percorso di successi. I principali meriti dei diciotto anni di Berlusconi in politica: 26 gennaio 1994 - 26 gennaio 2012. Un percorso da completare per il futuro del nostro Paese

Scelgono i cittadini - Berlusconi ha tolto alle segreterie dei partiti e consegnato ai cittadini la possibilità di scegliere premier, coalizione e programma di governo.

Bipolarismo - Berlusconi ha introdotto in Italia il bipolarismo e l'alternanza di governo. La sua azione politica ha prodotto lo sdoganamento della destra politica, che prima era fuori dal cosiddetto "arco costituzionale", la piena inclusione della Lega Nord, un ricambio del personale politico grazie all'impegno diretto di migliaia di cittadini - giovani, imprenditori, professionisti, docenti - che prima non si erano mai occupati della res pubblica. Berlusconi è il premier più longevo della storia della Repubblica.

Al servizio dei cittadini - Berlusconi ha affermato il primato della persona e della società sui partiti e sullo Stato, che devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Il principio di sussidiarietà e la riduzione del perimetro di azione dello Stato sono il cardine di questa politica e di tutte le riforme intraprese: ne sono esempi la riforma del fisco 2003-2005, (no tax area, due tagli delle tasse per un totale di 11 miliardi, sistema delle deduzioni); l'attenzione concreta al mondo del no-profit con iniziative come il 5x1000 e la deduzione dei contributi alle realtà del terzo settore; le scelte di fronte ai temi eticamente sensibili, fatte seguendo i valori non negoziabili della vita umana.

Riforme istituzionali - Berlusconi ha sempre ribadito l'assoluta necessità di una riforma delle istituzioni che metta chi governa in condizione di realizzare pienamente gli impegni con gli elettori. La riforma costituzionale del 2005 (cancellata dal referendum del 2006) aveva reso le istituzioni più moderne ed efficienti, rafforzando i poteri del premier, eliminando il bicameralismo perfetto, riducendo di 175 il numero dei parlamentari, ristabilendo l'equilibrio tra competenze nazionali e regionali.

Grandi riforme - Riforma della scuola, dell'università, del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione, del fisco, delle pensioni, della giustizia, della Costituzione, federalismo, legge obiettivo per le grandi opere, legge sull'immigrazione, codice della strada, del turismo.., non c'è settore nel quale i governi Berlusconi non abbiano avviato quelle riforme strutturali che il nostro Paese attendeva da decenni e il cui completamento è fondamentale per il futuro del nostro Paese.

Qualità della vita - L'abolizione della leva obbligatoria, il divieto di fumare nei locali pubblici, l'abolizione dell'Ici, la patente a punti, la digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione e la loro fruizione nelle tabaccherie, in posta e nelle aziende. Questi sono alcuni esempi dei provvedimenti dei governi Berlusconi che hanno realizzato miglioramenti "piccoli" ma concreti della vita quotidiana dei cittadini.

Lotta alla criminalità - Inasprimento delle pene, impulso all'attività investigativa, nuove leggi per aggredire i patrimoni mafiosi, codice antimafia: questi strumenti hanno reso possibile l'arresto di 32 dei più pericolosi latitanti e la sottrazione alla mafia di beni per oltre 25 miliardi. La lotta alla grande criminalità è sempre stata affiancata da iniziative contro la "piccola" criminalità come il poliziotto e carabiniere di quartiere, l'operazione "strade sicure" con oltre 4.000 militari a presidiare le periferie cittadine, l'aumento delle pene contro gli stupri, l'introduzione del reato di stalking, i nuovi poteri ai sindaci in materia di sicurezza.

Contro l'uso politico della giustizia - Berlusconi ha provato e continua a provare sulla sua pelle la necessità di realizzare un corretto equilibrio tra politica e ordine giudiziario, la cui parte politicizzata ha svolto una funzione disgregante della coesione nazionale. Questa anomalia giudiziaria non è nata con la discesa in campo di Berlusconi ma si è sviluppata ulteriormente come reazione alle proposte di riforma.

Il modo di comunicare - Berlusconi ha rivoluzionato la comunicazione politica e le campagne elettorali, utilizzando creativamente tutti gli strumenti di comunicazione per parlare direttamente ai cittadini, usando un linguaggio chiaro, semplice, diretto, concreto. L'esatto opposto del linguaggio opaco e autoreferenziale tipico della politica italiana fino al 1994.

L’Italia in Europa - Con il suo stile personale ma incisivo, Berlusconi ha promosso il legittimo interesse nazionale attraverso una politica estera chiara e senza titubanze: stretta e amichevole collaborazione con gli Stati Uniti; fedeltà alla Nato e ampliamento dell'alleanza; piena integrazione europea della Federazione Russa e della Turchia; sostegno a Israele; sviluppo euro mediterraneo; ruolo attivo dell'Italia nelle missioni di pace e nella lotta contro il terrorismo internazionale; nessuna subalternità rispetto ai partner europei; sviluppo della "diplomazia commerciale", con nuovi contratti per oltre 30 miliardi per le imprese italiane.
Di Paolo

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