14/03/12

Antonio Ingroia getti la maschera e scenda in politica

Quando Silvio Berlusconi attaccò la magistratura, denunciando che parte di essa, una minima parte di essa, era politicizzata fu bollato come eretico, accusato di voler distruggere l’ultimo baluardo della democrazia, quasi crocifisso per quelle parole tanto dure quanto veritiere. L’ennesima conferma di quella tesi, che molti ancora oggi osano definire criminale, è arrivata ieri, quando il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha fatto il suo ‘one man show’, intervenendo al programma radiofonico ‘La Zanzara, in onda su Radio 24. Chiamato in causa sulla sentenza Dell’Utri, Ingroia ha affermato: “Berlusconi dice che Dell’Utri ha sofferto 19 anni di gogna? Si potrebbe replicare al presidente Berlusconi che quando era al governo poteva fare una riforma della giustizia per accorciare i tempi dei processi, invece ha fatto esattamente il contrario. Ha fatto approvare provvedimenti che li hanno allungati. Dunque anche il processo Dell’Utri e’ durato cosi’ tanto per colpa di Berlusconi, questo e’ sicuro”.

Il nuovo - e autoproclamato - paladino dell’antimafia, poi, ha definito Dell’Utri “un ambasciatore di Cosa Nostra nel mondo imprenditoriale e finanziario milanese. lo dissi tanti anni fa e non ho mai cambiato opinione. Un portatore di interessi della mafia. Anche l’avventura politica del senatore Dell’Utri nasce per gli interessi di Cosa Nostra. L’idea della costituzione di Forza Italia e’ del senatore Dell’Utri ed e’ anche nell’interesse della mafia. Rimango convinto di questo”. Parole dure, insomma, quelle di Ingroia. Parole che dovrebbero avviare una riflessione profonda sul dove finisce il ruolo di magistrato e dove inizia quello aspirante politico. Confini che Ingroia, con tali affermazioni, sembra non aver individuato. Perché più che il procuratore aggiunto, sembrava il Di Pietro di turno, pronto ad attaccare il nemico di sempre pur di conquistare i consensi dell’antipolitica. E forse è proprio a quest’ultimo che Ingroia dovrebbe ispirarsi, magari gettando la maschera e scendendo in politica, evitando di trincerarsi dietro un ruolo che forse non gli appartiene più.
Eugenio Cipolla

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