Ieri ho letto e commentato con assenso la lettera del Signor Nonno Gibertini, rivolta al Nipote e, per quello che ci ho letto io,a i giovani in generale. Ho concordato con Lui che chi consegue lauree in discipline tecniche,matematiche,scientifiche,molto raramente resta disoccupato e che spesso,dietro a ragazzi laureati in facoltà umanistiche,ci sono genitori boriosi che vogliono a tutti i costi il titolo per i figli non troppo predisposti allo studio.
Poco fa, sono venuta qui sul Nostro Frews e ho trovato il commento di Sara, laureata in Beni culturali, risentita per le mie parole.Vorrei chiarirmi e spiegare la mia posizione.Come già dichiarato su questo blog, io ho(quasi)30 anni, sono laureata in Scienze politiche, avevo a 24 anni un contratto a tempo indeterminato in una multinazionale,quando a 26 ho scelto di diventare mamma, ho deciso di occuparmi solo della famiglia. Era un buon posto quello, ma c'erano tante pressioni,giustamente,ed io non so se sarei riuscita,dopo il parto,a fare al meglio la mamma e l'impiegata.Sono convinta che non ottenni quel contratto per la mia laurea,quella forse,ha fatto scena sul C.V.,ma per altre qualità. Prima tra tutte,la voglia di apprendere! Ancora consulto il dizionario quasi tutti i giorni per imparare nuovi vocaboli,per conoscere la corretta dizione di un termine,liberandolo dalla cadenza dialettale.Ancora,come sento nominare il nome di una località geografica,voglio sapere dove si trovi,che forma di governo c'è nel suo Stato e ancora...tante altre cose.Il mio motto è sempre stato:"Sono in sfida con me stessa in un costante impulso al miglioramento".Una mia amica che crede che"d'accordo"si scriva"daccordo"si incavola sempre perché ha la stessa laurea di Sara e non ha un buon posto.E resto convinta di quello scritto ieri nel commento,resto della stessa idea del Nonno Gibertini. Quando ci iscriviamo a facoltà umanistiche,sappiamo che sarà molto più complicato trovare una collocazione professionale.Per la sproporzione tra gli iscritti a questi corsi di laurea e quelli iscritti agli altri.Mia madre,che ha fatto la 3a media, pure me lo disse di non fare una facoltà umanistica,perché non mi sarebbe servita a molto. Sara ribatte di essersi orientata su Beni culturali per passione. Ha fatto bene. Come ho fatto bene io.Però,se la richiesta c'è nei confronti di laureati in materie d'altro tipo, siamo appassionati kamikaze! E'come comprarci un abito che ci sta male solo perché ci piace tanto e poi prendersela con la commessa del negozio perché non possiamo indossarlo.Al classico avevo la media dell'81/2, in pagella 10 in italiano, 9 in filosofia e storia dell'arte,8 in latino e storia....A chi si complimentava,confidavo con sincerità:-Ho scelto il classico per esclusione,se avessi fatto l'istituto tecnico industriale o il commerciale o geometri,sarei stata bocciata un sacco di volte!
Perché,diciamo la verità,gli studi scientifici,tecnici,matematici,sono più tosti,fanno più paura,non sono per tutti.Il mio grande vanto è poter dire di aver fatto Scienze politiche,ok,ma ad indirizzo economico.Ho studiato anche economia aziendale,statistica,informatica,un sacco di diritto,4 lingue straniere.Ci iscrivemmo in 105 a novembre e a marzo,dopo la prima sessione d'esami,rimanemmo in 33.
Ho un cugino ingegnere a Teheran,un amico laureato in giurisprudenza a Pechino,un altro,sempre laureato in giurisprudenza a Tokyo,la sorella dell'ingegnere,laureata in Scienze dell'educazione,maestra di pianoforte,specializzata in musicoterapia,lavora a Parigi.Queste quattro persone hanno in comune una cosa:sono fuori dal comune,molto più dotate di me e di tanti altri!
Il primo è ritenuto un genio,il secondo ha un'intraprendenza unica, il terzo è un astuto ammaliatore, la quarta è la grazia personificata.Per toglierci da questa crisi globale,è di gente così che c'è bisogno.Purtroppo per gli altri.Ma perché il genere umano sopravviva,è sempre stata necessaria una naturale selezione della specie che porti avanti i migliori.
è questa la mentalità che ucciderà la cultura. Dare in mano il settore culturale a pochi soggetti dicendo "intanto non serve".
RispondiEliminaVisto che di me "non c'è bisogno" (cito testualmente) evito di andare avanti a far valere l'importanza della cultura e tolgo il disturbo. Di visioni settorialmente bigotte ne ho piene le tasche.
Mi domando solo una cosa: se non servo perché mi chiedono di lavorare gratis dicendomi "abbiamo bisogno di te?".
Ma preferirei non avevre una risposta, perché profumerebbe di presa in giro.
Ti propongono di lavorare gratis perché sanno che è strapieno di laureati in materie umanistiche e assumerebbero qualcuno solo se dimostrasse di avere doti eccelse.
RispondiEliminaE scusa se mi permetto,io non offendo nessuno,non ritengo di avere una visione settoriale ma mi sembri troppo adirata col sistema,prevenuta perfino sulla mia eventuale risposta.
Io a 19,20,21 anni pulivo i bagni degli chalet in cui lavoravo d'estate col sorriso sulle labbra.
Spiegami il signidficato di"visioni settorialmente bigotte",per favore....
"è di gente così che c'è bisogno" significa che di altre persone non c'è bisogno. Per me questa è una visione bigotta e offensiva.
RispondiEliminaMi dispiace dirti che i lavori gratuiti proseguono per mesi e mesi, quindi c'è qualcosa che non va nel sistema culturale. Io non parlo solo di me (che posso essere un cane), ma anche di tutti i casi che conosco. Gente che collabora gratuitamente da più di un anno non puoi definirla incompetente altrimenti l'avrebbero già cacciata se, come dici tu, non fossero persone valide.
La verità è che in questo settore non si vuole investire per vari motivi, tra i quali il fatto che in un Paese come il nostro abbiamo ancora gente che sottovaluta il fatto che possediamo il 70% dei beni culturali mondiali. Investire nei musei con persone quilificate e magari permettere a queste persone di campare con quello che fanno non sarebbe così sbagliato.
Detto questo... io mi incazzo su questo punto, ma resto felice di campare a 27 anni in altri modi (anche se direi che tra 21 anni e 27 le cose cambiano di parecchio). Ah e non per questo non sorrido.
Ma... W chi ha studiato economia e W il sistema economico che non mi pare stia benissimo... ma magari mi sbaglio...
La selezione naturale della specie? No dai francesca, ti facevo sinceramente un po' più acuta e che riuscissi andare un po' oltre alla visione (da paraocchi) darwiniana: del più forte sopravvive! Certo questo è il credo di oggi, ma io sinceramente speravo che tu non condividessi questo credo del XXI secolo. Dici poi cose non corrette, perchè non è vero che tutte le facoltà "umanistiche" sono prese d'assalto, non mi risulta che ci siano milioni di iscritti alla facoltà di storia o alla facoltà di matematica pura (che non è poi nemmeno una facolta umanitaria ma post laurea ti ritrovi in una situazione simile: insegnante, dottorato in ricerca (entrambi impieghi da fame e pochissimi posti disponibili) o disoccupato.
RispondiEliminaMentre ad esempio architettura è una facolta sovra-affolata e non mi sembra corretto definirla "umanitaria"...quindi la differenziazione non è su facolta "umanitaria" e "non-umanitaria"
e non è nemmeno solo un problema di numeri. E' un problema di priorità, si paga ciò che rende, ciò che mi da un ritorno economico! Quindi un buon ingegnere che può portare ottimi utili alla società viene pagato, un buon laureato in beni culturali potrà svolgere compiti importanti quanto vuoi, ma non porta soldini e quindi nessuno lo vuole pagare!! Questa è la realtà della nostra società capitalistica: vieni pagato se mi ripaghi più di quello che io ti do! Vali se e solo se produci richezza! Ribadisco, come commentato su altro post, che altre culture, come ad esempio quella ellenica non valutavano l'importanza delle cose e delle persone solo e unicamente in base ad un discorso economico (come invece facciamo oggi), tanto che i filosofi (che certamente non collaboravano in maniera diretta alla crescita del PIL) erano considerate le persone più importanti nell'antica Grecia.
Se una persona è predisposta per diventare un ottimo scrittore, non vedo perchè si debba forzare a fare l'ingegnere a tutti i costi! Meglio un ingegnere famoso e ricco ma infelice o uno scrittore con le pezze sul sedere ma contento e soddisfatto del proprio lavoro e delle opere che egli realizza?
In base al tuo ragionamento gente come ad esempio Van Gogh avrebbe dovuto immediatamente smettere di perdere tempo a fare quadri che erano disprezzati da tutti e che non gli davano da mangiare, secondo te avrebbe dovuto forzarsi a fare controvoglia il falegname così magari potevi arricchirsi e comprare anche una pelliccia alla propria moglie bellissima che lo avrebbe sposato perchè era un falegname ricco!?!?
Non conta solo il denaro, non conta solo l'utile...fortunatamente (anche se la società di oggi tenta in ogni modo di nascondercelo) esiste anche altro!
Meno male che esistono ancora persone come Sara!
RispondiEliminaEcco: la visione di Manuel è esattamente la mia senza l'incazzatura.
RispondiEliminaMio padre voleva farmi studiare a tutti i costi chimica. Manuel, io e te abbiamo fatto il Liceo Scientifico assieme...che chimico sarei stato? Ih ih ih . Ho studiato lettere moderne, per passione. volevo insegnare. Ho sempre lavorato. Vari lavoretti: dalle consegne a verniciare. Poi, dopo 10 anni dalla laurea e dall'iscrizione all'Ordine Giornalisti, ho iniziato a lavorare come giornalista a tutti gli effetti ed è successo col compimento dei 35 anni. Ora di questo lavoro (carmina non dant panem) mantengo me, mia moglie, tre figli, la mia parte dello Stato Italiano. Sono felice. Ho studiato quello che volevo, faccio il "mio" lavoro. Mio figlio Mauro, 6 anni, adora pitturare. Se vorrà fare il pittore morto di fame come padre lo avviserò ma lo lascerò libero di scegliere seguendo le sue passioni, il suo cuore. E' questa la vita. Poi bisogna adattarsi a fare qualsiasi lavoro in attesa che arrivi quello "giusto" che tanto prima o poi arriva perchè il buon Dio è giusto con tutti.
RispondiEliminaInfatti ci si adatta ai lavori che si trovano. Solo ci si arrabbia osservando un sistema che butta via quello che in realtà potrebbe "sfruttare" per migliorarsi e migliorare la situazione del paese.
RispondiEliminaLasciamo crollare muri, ammassiamo opere nelle soffitte dei musei e lasciamo archivi senza archivisti (sta andando in pensione l'ultimo archivista esperto di medioevo e non si ha intenzione di assumerne un altro... questo abbatte le teorie dell'essere in troppi o dell'essere incompetenti, chiarendo che si tratta del non aver voglia da parte di chi investe o organizza la struttura dello stato).
Un paese che si dimentica della cultura, è un paese morto.
Siamo in fatti un paese zombie!!! Anche se molti si vogliono ancora illudere che così non sia!!
RispondiEliminaGiorgio lo so bene...ma tua padre ora è fiero di te...e credo che un po' a ammorbidito i suoi punti di vista...ma darwin proprio no....io ho veramente dovuto trattenermi dal non scrivere commenti pesanti a questo post...esaltatei tutto...ma darwin no!! E lo dico da laureato in facolta scientifica! I "dogmi" scientifici stanno facendo più danni di quelli religiosi (il che è tutto dire)!!!
Lasciamo perdere Darwin.Io ero l'unica al classico a non venire da una famiglia ricca o di gente di grande cultura.C'era chi mi adorava,vedendo in me un modello di forza e chi mi detestava,pensando che fossi troppo diversa.
RispondiEliminaNon mi sono mai lasciata condizionare da niente e da nessuno.
E così è sempre stato.
Ho capito che avrei potuto incazzarmi col sistema,invece ho lavorato su di me.
Anch'io ho detto che ognuno deve seguire se stesso,ma poi allora,Sara,dovresti essere orgogliosa di quello che hai fatto,invece di arrabbiarti perché non lavori.Non è giusto,io non sostengo il contrario,ma non dirmi che non lo sapevi. Io lo sapevo che con Scienze Politiche ci sono meno possibilità che con Scienze dell'Internet.
Sara,mamma e i suoi non sapevano se avrebbero avuto la pasta sul piatto a pranzo,ma mia madre è speciale,è una stronza per quanto è dura a volte,ma ha ottenuto tutto quello che voleva.
Quello che voglio dire io è che nonostante la crisi,lo sfruttamento,le ingiustizie lavorative e sociali,i migliori,alla fine emergono.
E i migliori non sono quelli più dotati,non sono Darwin,ma quelli che non mollano mai,che migliorano di continuo le proprie risorse personali,quelli che sorridono invece di arrabbiarsi.
Sai perché ho studiato io?Perché mi è sempre stato chiaro che nessuno mi avrebbe ascoltata e in tanti mi avrebbero fregata,dato che non ero figlia di qualcuno che conta,se non avessi imparato,imparato,imparato...
E io sono per la Cultura,ma troppi laureati non sanno nulla e non è giusto che gli venga dato un posto senza che valgano.
Poi,tu ed io non ci conosciamo,quindi non capisco perché ieri tu l'abbia presa così sul personale....
Manuel,io voglio fare la scrittrice,ma non mi incazzo perché la mia compagna di liceo che è ingegnere lavora e io no.
RispondiEliminaDico e ne sono convinta,che ingegneria è più difficile di Scienze politiche.
Stamattina ho parlato con una Notaio quasi mia coetanea per una delucidazione su un argomento,ero più informata io di lei e questa è laureata con lode.....
Io ce l'ho con questi laureati,questi non devono andare avanti.
Ma scusami....a me non sembra che Sara fosse incazzata perchè non è ricca sfondata, ha semplicemente denunciato che la società sta sbagliando a non "investire" su certe cose! E non credo fosse così scema da credere con la sua laura di diventare dirigente di una multinazione con stipendi a 7 zeri!!!
RispondiEliminaE poi dici, lasciamo perdere DARWIN ma insisti con: "i migliori, alla fine emergono"! Balle!!! Van Gogh è morto senza soldo! I suoi dipinti sono diventati famosi solo dopo la sua morte! E' emerso dove???? Dalla bara?!?
I più furbi emergono!!! Non i migliori! Anzi per me, per il mio metro di giudizio, i migliori sono quelli che lo prendono sempre in quel posto!!! Ma evidentemente io e te abbiamo parametri di valutazione molto molto differenti!
Però io direi di finirla con queste storie tra persone che sono nate in famiglie ricchie e persone che sono nate in famiglie poco abbienti. Io, non so se hai notato, evito di cadere in queste distinzioni abbastanza fastidiose per il 2012.
RispondiEliminaNon mi arrabbio perché gli altri lavorano, mi arrabbio perché QUESTO paese ammazza la cultura, è un po' (un po' tanto) diverso.
Non possiamo arrabbiarci per com'è il sistema? E da quando?
Perché non possiamo GRIDARE il nostro sdegno? Perché dobbiamo solo cambiare noi e non lottare e arrabbiarci per cambiare e migliorare le cose che ci circondano?
Io difendo il diritto di arrabbiarmi davanti alle cose che non vanno bene.
"Oggi sono i salami,i laureati per forza a stare fuori dai giochi,quelli che valgono,il posto lo trovano!" (cit. commento Francesca nel precedente articolo): questo fa icazzare. Nella crisi del 2012 conosco GIOVANI laureati a pieni voti e in gamba che sono a casa.
Non ci conosciamo, ma tu hai messo il mio nome nell'articolo quindi io rispondo a te e più si va avanti e più noto toni adatti alla più brava della classe che sarebbe il caso non usare.
PS: Senza voler essere cattiva, ma volendo "mettere i puntini sulle i", farei notare che dopo le virgole bisognerebbe mettere i giusti spazi per dividere le parole, cosa che nelle università letterarie insegnano (ma lo insegnano anche al liceo). Questo, se io dovessi decidere di assumere qualcuno, mi farebbe propendere per il NO.
Manuel per l'ennesima volta ha ragione da vendere. Molti che oggi chiamiamo migliori sono morti in povertà, ma non si può sempre "arrivare dopo".
RispondiEliminaIo ho le mie idee,voi le vostre.E'così difficile da accettare?Io parlo per la mia esperienza.Sono Francesca,non posso parlare come piacerebbe ad altri.
RispondiEliminaNella vita non basta un immenso talento,non basta una laurea,non basta niente.
Io sono sfacciata e me ne vanto.
Sono una che sa lottare.
perché da laureata in Scienze Politiche non mi hanno offeso le parole di Nonno Gibertini?
Non ho letto tutti i commenti però devo dire che non sono affatto d'accordo con quanto scritto nel post. E' un argomento che mi fa ribollire il sangue nelle vene. Ancora qui a discriminare le materie umanistiche da quelle scientifiche? Ancora qui a rompere i coglioni a chi segue le proprie passioni invece di seguire il "volere" della società? Ma per piacere... Non si vivrebbe senza cultura così come non si vivrebbe senza la scienza. Sono cose che non si possono scindere. Non me ne frega proprio un cazzo se un giorno non troverò lavoro, se la società mi reputerà un essere inutile, ma mai e poi mai sceglierei l'università in prospettiva di una vita ricca di soldi e povera di passione. Se devo studiare lo faccio su argomenti che mi tengono acceso il cuore. Ognuno costruisce il proprio futuro e la propria vita senza dover rendere conto a nessuno... E chissà come mai ci sono sempre delle persone che hanno continuamente da ridere sugli altri e sulle loro scelte. Che miserie ragazzi... siamo scesi proprio in basso.
RispondiEliminaQuesto articolo è degradante.
RispondiEliminaIn realtà ogni santissima facoltà ha valore solo se lo studente la sfrutta pienamente. Ho conosciuto persone laureate in Ingegneria a fatica, dopo 12 anni, che eran davvero dei polli. Così come ho conosciuto persone laureate in facoltà umanistiche ed impegnate su più fronti, meritevoli e piene di cultura, quella indispensabile nel concreto. Così come è vero il contrario, che gente frequenta le facoltà scientifiche con merito e altri vanno in lettere perché intellettuale fa figo. Non si può fare di tutta l'erba un fascio ...ogni studente è un mondo a se. Io ho frequentato comunicazione internazionale in Lingue. L'ho sfrutta pienamente. Ho preso al volo ogni esperienza lavorativa, stage, borsa di studio per migliorarmi. Così come molti miei colleghi l'hanno frequentata così tanto per..con impegno minimo e nessuna reale aspirazione. Io aspiravo ad un mestiere che è quello del mediatore culturale, che in certi paesi esteri è considerato al pari dell'ingegnere. Non è che se l'Italia è in crisi e non investe più nella cultura e nel sociale ..i mestieri di quel settore sn senza importanza. Semplicemente l'Italia sta affondando... ! Non ci sono poi così tanti mediatori culturali..ed addirittura molti li reclamano a gran voce perché sarebbero indispensabili..ma nn ci sn soldi per assumerli. Allora cosa faccio? Butto via il mio pezzo di carta perché negli ultimi 3 anni hanno ridotto i fondi per il settore delle mie aspirazioni? Mah... in Italia tutti amano sputarsi addosso. La mia laurea per i sacrifici e le esperienze che ho fatto vale molto di più di quella di certi laureati scientifici..e se dovrò andare all'estero per vederne riconosciuto il valore..farò così. Certi discorsi mi nauseano..
Valentina
Cultura è sapere.Anche la scienza è cultura,Giulia.Tutto è cultura.no perché questo,perdonatemi,è l'ABC!
RispondiEliminaFrancesca.... ma non vedi che non sai nemmeno rispondere con intelligenza a quello che ti viene scritto? Dopo quello che ho detto ti sembra il caso di dire una roba tanto ovvia e scontata? Cara mia sei tu che non sai l'abc della vita... Impara a non discriminare le persone in base alle scelte che fanno, impara a tenere alla larga i pregiudizi e porta rispetto per le persone che mettono tutta la loro passione in quello che fanno. Sono d'accordo con Valentina... questi discorsi mi fanno venire la nausea.
RispondiEliminaPer gentilezza,chi si sente offeso dal post(in cui non trovo una riga offensiva verso i laureati in discipline umanistiche),potrebbe riportarmi quali righe,quali parole sarebbero offensive?
RispondiEliminaSulla selezione naturale,io non intendevo in senso darwiniano,emergono i migliori per grinta,carattere,forza di volontà,capacità di andare contro i pronostici.
Poi se c'è più richiesta di ingegneri che di laureati in Scienze politiche,non è colpa mia,magari fosse il contrario!
Il senso generale dell'articolo è offensivo.
RispondiEliminaMa se proprio vuoi una frase:
Per toglierci da questa crisi globale,è di gente così che c'è bisogno.Purtroppo per gli altri.
Cosa significa? conosco gente in gamba di cui il mondo avrebbe bisogno, eppure sia perché il sistema non va per meritocrazia, sia per la crisi stessa di cui parli, non gli viene data la possibilità concreta di fare quello per cui sono pronti, per cui hanno studiato e per cui si sn sacrificati. Non esiste un purtroppo per gli altri. Non è che solo perché qualcuno ha trovato la propria strada prima di altri..chi non ci è ancora riuscito è un pezzente di cui il mondo nn ha bisogno. Nonostante ci siano tante persone meritevoli che potrebbero davvero fare la differenza..a queste spesso gli tocca stare a casa o lavorare gratuitamente. Abbiamo bisogno anche di gente che non denigri chi si trova a fare mestieri più umili. Il lavoro è prezioso in ogni sua sfumatura. Non solo l'ingegnere, ma anche il custode, o il linguista, o l'aspirante giornalista.
Valentina
Lo so, non mi vuoi sentire, ma tu prosegui quindi...
RispondiEliminaCITO:
"Perché,diciamo la verità,gli studi scientifici,tecnici,matematici,sono più tosti,fanno più paura,non sono per tutti.Il mio grande vanto è poter dire di aver fatto Scienze politiche,ok,ma ad indirizzo economico.Ho studiato anche economia aziendale,statistica,informatica,un sacco di diritto,4 lingue straniere".
Osservazione: Gli studi scientifici (...) sono più tosti ERGO lettere è una cazzata. Peccato che se fai aprire un libro di linguaggio del cinema a uno che studia matematica non so in quanto riesce a capire quello che c'è scritto. Identico discorso per i libri che si portavano per l'esame di drammaturgia musicale (o forse le note le sanno leggere tutti???).
Io ti pregherei di evitare di voler a tutti i costi paragonare un corso di studia a un altro.
Nota personale: la matematica è una figata! Mi diverte la logica matematica e le equazioni e ogni tanto riapro i libri e mi tengo allenata. Però... la matematica spesso non dà da mangiare visto che anche quella è fine a sè stessa per questo mondo.
Osservazione di carattere generale: nei libri di "economia aziendale,statistica,informatica" dopo la virgola lo spazio mancava? Almeno non vantiamoci se poi scriviamo così! (SIGH!)
Io ho parlato di persone che vivono dall'altra parte del mondo.Persone che hanno cambiato radicalmente la loro vita.Non tutti lo farebbero.Quelli che non lo farebbero sono(purtroppo)gli altri.
RispondiEliminaNon esiste più il lavoro sotto casa,esiste un mondo che vuole cittadini del mondo,coraggiosi,pronti a sfide più grandi di loro.
A me hanno proposto un lavoro a Parigi nel 2005 e non ci sono andata.
Se fossi coraggiosa quanto loro,lo avrei fatto,ti pare?
Altre offese?
Fra, se hai fatto incazzare così tante persone (incluso un laureato in facolta scientifica come me) un motivo ci sarà, non credi? Poi vedi tu...anche questa frase non mi sembra bella: "ci sono genitori boriosi che vogliono a tutti i costi il titolo per i figli non troppo predisposti allo studio."
RispondiEliminaCome dire che tutti i genitori il cui figli fa lettere (o altra facoltà umanitaria) sono genitori di figli sfigati, senza capacità, che pur di avere un dottore in famiglia li mandano ad una facolta sfigata, che è più facile, almeno sempre un "dottore" avranno, un dottore un po' sfigato ma semrpe meglio di nulla!
Mi offendo io che non appartengo alla categoria....figuriamoci gli altri!
No,Manuel,come dire che uno che alle superiori è un somaro,sceglie una facoltà umanistica perché preparando 100 volte un esame,alla fine sa che lo passa.Perché un pò di concetti letterari a memoria,a furia de daje,si imparano e al 18 si arriva.Un teorema o lo capisci o no.
RispondiEliminaIl fidanzato di mia sorella ancora si dispera a preparare l'esame di matematica.
Quello di storia economica l'ha fatto a occhi chiusi.
Non c'è offesa,c'è verità,semmai.
Mia sorella ha fatto una scuola in cui ti compri il diploma,le hanno fatto preparare tesine di esame di 5 righe a materia.
Ogni volta che sapeva di un suo ex compagno iscritto all'università,diceva:-Ma dove va?Non sappiamo niente!
E puntualmente,hanno lasciato tutti.
Se un ragazzo non ha le basi,dubito che gli sarà facile laurearsi.
Non dico impossibile,ma arduo si.
Quando ho iniziato l'università io,c'erano tanti che ammettevano che era il modo per rimandare il servizio militare,tanti che confessavano che era la 2^,la 3^facoltà a cui si iscrivevano.....risultato?come scritto,da 105 a 33 in un lampo!
Quello che intendo è che se in tanti evitassero di iscriversi solo per divertirsi,passare il tempo,le aziende avrebbero meno unità di stagisti gratis che bene o male dopo lunghi periodi di prova qualcosa imparano e avrebbero una chance di assunzione quelli che qui mi stanno criticando.
RispondiEliminaIo nell'altro post, ti ho proprio scritto il contrario! Io al liceo avevo sempre esami a settembre e sono uscito per il rotto della cuffia...ma poi mi sono laureato in facolta scientifica, in chimica, proprio nella facolta dove il mio professore di chimica del liceo mi aveva detto che non era roba alla mia portata! E mi sono laureato in 5 anni (in corso) e con 105/110 e accentando al primo anno anche un 18 e un 20!...viceversa diverse mie compagne "secchione" del liceo, che si sono diplomate con 60/60esimi o giù di lì, hanno poi mollato al primo anno di università!
RispondiEliminaAltro che basi d'egitto!!
Ma chi lo ha detto che una facolta "umanitaria" è più facile, dipende dalla predisposizione! A me chimica riesce bene...ma non mi sarei mai riuscito a laureare in legge, solo a sentire la parola "diritto" mi viene la nausea! Ognuno ha i propri talenti e sono diversi in ognuno di noi, questo è il bello! Che schifo sarebbe se fossimo tutti ingegneri inquadrati! Che tristezza di mondo!!! Ma fatti uniformare tu da queste idee comunisto-capitalistiche! Viva la diversità: viva i filosofi, i poeti e i pittori!
Francesca....quanto sei brava a criticare tu! chi non conosci oltretutto! Gli altri si sono offesi per le tue parole denigratorie, tu hai criticato! Gli altri ti hanno solo detto che si sono sentiti offesi dalle tue parole denigratorie!
RispondiEliminaChi ho criticato,Manuel?Gli altri QUI si sono solo sentiti offesi ma per discrezione taccio.Però ho un'e-mail......................
RispondiEliminaManuel un conto è avere esami a settembre,un altro fregarsene di studiare,alle superiori,all'università e laurearsi per forza di inerzia,dai!
E io non vorrei un mondo di ingnegneri,perché ne sarei esclusa io in primis.Dico che però,anche se è ingiusto,si sa che se uno fa una facoltà umanistica,avrà più difficoltà.
Manuel,io sbaglierò a parlare per esperienza personale,ma mi hanno detto di si a qualsiasi colloquio.Se fossi stata più coraggiosa,disposta a trasferimenti intendo,oggi credo che avrei un buon lavoro.Ma non ho rimpianti,perché stare con mia figlia è quello che più amo.E ti dirò....farà quello che vuole ma magari si laureasse in lettere classiche!Io vorrei prendermi un'altra laurea,se posso e la scelta sarebbe filosofia o teologia,però,so che sotto un profilo lavorativo,ci farò poco.Ma servirà a me,per me,per mia cultura.
Bella la foto,eh?Vi ha fatto incazza'pure quella?....
RispondiEliminaHo letto sommariamente i commenti e mi scuso se dirò cose che qualcuno ha già detto. Per quanto mi riguarda (francesca non me ne volere)... io che ho studiato Economia ... e mi sta sulle palle che quelli che hanno fatto scienze politiche partecipano agli stessi concorsi pubblici di chi si è fatto il doppio del c...in una facoltà simile (economia) ma molto più pesante. Ma è una cosa che penso e che probabilmente non avrei mai e poi mai detto ad uno/una laureata in scienze politiche, perché oggettivamente offensivo. Con questo esempio, voglio solo dire che se scriviamo pensieri con parole forti assumiamoci le nostre responsabilità; ci sta che qualcuno si rivolti contro ed è anche il bello del blog! Reputo infatti tutta questa discussione interessante, perché alla fine siamo più allineati di quanto possa sembrare. Manuel con te in particolare mi trovo particolarmente d'accordo; Ultima cosa: o siamo convinti che i migliori emergono sempre,(selezione naturale) o siamo convinti che invece ci sono tante ingiustizie e molti laureati (vedi l'amico notaio) fanno carriera ed altri più meritevoli no. I due concetti sono cosi diversi che non sembrano detti dalla stessa persona. Io cmq sono più del parere...che siamo in un Paese (e su questo concordo con Valentina) dove il merito non si sa cosa sia e va avanti solo chi si sa vendere bene ma sotto sotto vale niente o chi ha un santo in paradiso ... e lo sfrutta! Scusate se ho riaperto il discorso, ma era appassionante. Ale
RispondiEliminaAlessandra, ottimo commento: intelligente, equilibrato, oggettivo!
RispondiEliminaFa piacere riscontrare che a questo mondo esistono ancora persone che la pensano così. Da un po' di speranza la cosa!
Io penso che c'è la notaia che ottiene quel lavoro,forse immeritatamente,ma manco mi interessa,ma che se uno vuole,ce la fa lo stesso.Ho preparato un altro post,poi....Le persone possono contestarmi,criticarmi,non accetto insulti(che non sono qui).Perché,Alessandra,dici di esserti fatta di più il mazzo di studenti di Scienze politiche?....qui casca l'asino.
RispondiEliminaRagà incazzatevi con me ma non vi piangete addosso perché vi sfruttano,per questo,per quest'altro....ed è tutta un'ingiustizia!Ma ci sono quelli che non possono avere figli e invece di arrabbiarsi con Dio li adottano!Ci sono quelli che nascono con la Trisomia 21 e aprono attività!Si sa che con le facoltà umanistiche è più difficile trovare lavoro.Perché ve l'ha detto anche Nonno Gibertini e non vi siete incavolati?
Tu Francesca parli per luoghi comuni..è questo il tuo errore.
RispondiEliminaNon si può dividere il mondo in laureati in facoltà umanistiche e laureati in facoltà scientifiche.
Ogni percorso è a se.
Hai generalizzato troppo. Gli esempi di cui parli esistono: ovvero gente che si scrive in lettere per cazzeggiare, genitori che obbligano i figli a laurearsi in qualsiasi cosa, non importa il ramo,basta che abbiano in mano il pezzo di carta. Certo...esistono!
Ma non è vero che la laurea umanistica vale poco.. la realtà dei fatti è che con la crisi di ora puoi fare l'ingegnere (perché se non hai studiato ingegneria sarà difficile farti passare per ingegnere), ma puoi fingerti facilmente un laureato umanistico. Come? Basta avere qualche conoscenza che conta ed occupare a sbaffo posti nel settore culturale, sociale, in Comune, nell'editoria e altri settori umanistici. Anche se non hai esperienza o capacità, puoi cammuffarti bene in quei posti, un po' scoppiazzi gli altri, copi le iniziative, scaldi la poltrona. Ma questa silenziosa nullafacenza si riflette piano piano nella società...e così ti presenti in Comune per proporre una mostra e trovi l'addetto al settore artistico che non capisce neanche di cosa parli, entri nei siti di famosi giornali e leggi articoli scritti con una marea di errori grammaticali e cavolate sparate una dietro l'altra, leggi libri di vip inutili mentre i veri scrittori sn a casa con il manoscritto che vorrebbero pubblicare coperto di polvere, oppure nel settore sociale trovi persone incompetenti che propongono iniziative di dubbia utilità. Certo.. ci sono esperti in questo campo il cui lavoro è prezioso...ma dalla mia esperienza ho capito che il settore umanistico è anche quello preferito da coloro che hanno parenti che contano e vorrebbero un posto senza troppe responsabilità. Ci dimentichiamo che il nostro paese è stato il simbolo della cultura e dell'arte per molto tempo...e questo andazzo modificherà radicalmente la nostra storia. Quindi nn abbiamo bisogno solo di ingegneri, ma anche di veri umanisti che ricoprano il loro ruolo e non di finti umanisti nullafacenti.
Valentina
No,Valentina,non generalizzo,non parlo per luoghi comuni.Mi dispiace,dato che tu stessa ammetti che alcuni vanno all'università per cazzeggiare!Sono quelli che poi scavalcano chi merita.Non è che lettere sia più facile di matematica,ma è vero che ci sono più persone predisposte a fare lettere che matematica;è vero che i cazzeggiatori preferiscono mescolarsi agli studenti di lettere e che alla fine,dopo 30 volte,un esame di lettere lo passano,uno di matematica,quasi sicuramente no.E quindi c'è sovrabbondanza di laureati in materie umanistiche e di conseguenza lavori più scadenti,non retribuiti o del tutto assenti.
RispondiEliminaPoi se la realtà non ci piace,continuiamo così.
A tutti quelli che mi rispondono,reitero la domanda:perchè vi siete arrabbiati con me e non con Nonno Gibertini che definisce le lauree umanistiche"fabbriche di disoccupati"?che nomina la"vanità delle mamme romane"?
RispondiEliminaDovrei pensare che lo escludete a priori perché anziano e quindi ve ne fregate delle sue parole ritenendole obsolete?
E non ho scritto"penso","devo pensare"ma"dovrei pensare"all'incipit della mia domanda.