Non solo. Un governo tecnico non risolverebbe nessuno dei problemi dell’Italia: che sono politici, non tecnici. Per esempio: da anni ci trasciniamo dietro la questione del mercato del lavoro. Troppo protettivo e garantista con chi ha già il posto fisso e con i dipendenti pubblici, troppo precario con i giovani e le donne.
Pensate che un Mario Monti potrebbe mettere mano seriamente ai problemi del lavoro? Con quali voti, visto che le leggi vanno poi approvate: con quelli del Pd, cioè della Cgil? Con quelli dell’Udc, che da sempre sposa la battaglie della Cisl a difesa del pubblico impiego?
Andiamo avanti. Le pensioni di anzianità sono un’altra anomalia che l’Europa ci chiede di eliminare. In questa forma le ha soltanto l’Italia; all’estero – per esempio in Germania – si può sì andare a riposo prima del raggiungimento del tetto anagrafico, ma con un assegno drasticamente ridotto in base ai contributi versati.
Il “mago Monti” che farebbe? Riuscirebbe a mettere d’accordo la Lega e, di nuovo, il Pd, la Cgil, l’estrema sinistra? La sinistra, cioè, che va in piazza ormai soltanto con la mobilitazione dei pensionati organizzati?
Proseguiamo: i costi della politica e le province. Un governo tecnico, non eletto dal popolo, che mandato avrebbe rispetto ai parlamentari eletti ed ai prefetti che presidiano le province? Quale forza d’intervento, di nuovo sul Pd e sulla Lega, che delle province sono i grandi sponsor?
Abbiamo citato tre riforme vere, strutturali, che possono essere fatte solo dalla politica e che richiedono un consenso molto ampio. La sinistra darebbe mano libera a Mario Monti? Non scherziamo.
E dunque? Quello tecnico sarebbe solo il governo della patrimoniale: della “botta secca”, del lavoro sporco per poi consentire alle opposizioni ed a quanti hanno sempre ostacolato il cambiamento vero di presentarsi con le mani immacolate alle prossime elezioni. Collocando il professor Monti nella “riserva della Repubblica”, rivendicando il merito di aver salvato l’Italia, l’Europa e restaurato la credibilità internazionale. E tornando a dedicarsi allegramente alla spesa pubblica nella quale dilapidare ciò che hanno prelevato dalle tasche dei cittadini e delle imprese.
Di Paolo
Appunto. La sovranità appartiene al popolo. Il popolo è un(enorme)collettivo di esseri umani. L'essere umano è creatura soggetta all'errore. Il popolo,pertanto,può ritenere di avere sbagliato a votare questo governo che non ha mantenuto quasi niente del programma(semmai ce ne sia stato uno!)della campagna elettorale.
RispondiEliminaIo sono convinta che il popolo non voglia più questo governo.
Perciò di quale sovranità si sta parlando?
E non citiamo una Costituzione costantemente violentata dai politici.
Francesca
Sfogo più che legittimo, Francesca! Concordo! Si cita la Costituzione solo quando fa comodo...in altre circostanze la si ignora totalmente!
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