15/02/12

La raccolta differenziata per i miei figli e l'indifferenza diseducativa degli adulti

Svolgere la raccolta differenziata a Roma è quasi una impresa, in alcuni quartieri, e dire che a Novate Milanese, paese da cui provengono, si fa già da almeno vent'anni!
Dove viviamo noi  a Roma ci sono solo i cassonetti verdi, quelli che raccolgono tutto, dagli avanzi di cibo, al verde di quando si sistema il giardino, alle bottiglie di vetro e di plastica fino ai numeri passati delle riviste e dei quotidiani.
Per adempiere alla raccolta differenziata si deve vincere la pigrizia di portarsi dietro un sacchetto già differenziato per almeno cinquecento metri.
Pochi, davvero, ma a volte troppi per la pigrizia italiana.
Mia moglie invece è coraggiosa. Oltre ai tre figli si trascina dietro anche i sacchi di differenziata e spiega ai bambini che qui va messo il vetro, lì la plastica e là la carta.
Così è avvenuto ieri mattina. Prima che finisse il rituale di brava mamma e brava cittadina si è avvicinato un anziano amico del quartiere che le ha detto, ad alta voce: ma che la fai a fare? Tanto non lo sai che poi tutto finisce nello stesso contenitore?
Davanti ai bambini.
Come rovinare mesi e mesi di educazione! Ma un bidone per la raccolta dei cittadini che si impicciano, non esiste?
Buongiorgio

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