22/08/11

Il ritorno degli angeli (prima parte)


di Andrea Menegotto
22 agosto 2011
Dopo che le librerie negli Stati Uniti attente ai temi «esoterici» e del New Age avevano proclamato il 1997 «anno delle fate», le stesse avevano annunciano che il 1999 sarebbe stato l’«anno degli angeli». È risaputo che le mode culturali e spirituali americane giungono nel Vecchio Continente con un certo ritardo; di fatto però, anche concentrando l’attenzione semplicemente sul panorama italiano, si può constatare che da qualche tempo non solo i libri, ma anche giornali, riviste e oggettistica più o meno religiosa testimoniano un revival, ovvero un rinnovato interesse per gli angeli.
Tale revival angelico, insieme a molti altri temi, si inserisce nel contesto del contemporaneo «ritorno del sacro», un fenomeno contraddistinto da notevoli ambiguità, poiché se da un lato comporta (in Italia) la ripresa ─ seppur timida ─ di una frequenza alla Chiesa cattolica, dall’altro si caratterizza per una notevole componente di «sacro selvaggio» o «fai da te del sacro», che molti nostri contemporanei esprimono con la formula «credo, a modo mio».
I dati a nostra disposizione sono di qualche anno fa, ma - opportunamente confrontati con quelli di altre inchieste - appaiono ancora validi. Un’indagine del CESNUR (Centro studi sulle Nuove Religioni) presentata nel corso di un convegno svoltosi a Torre Canavese il 2 maggio 1999, rilevava che su un campione nazionale di mille intervistati dai 14 anni in su, il 67,36% degli italiani dichiarava di credere negli angeli. Il dato scende al 59,02% tra chi ha un’età compresa fra i 30 e i 60 anni e sale al 71,07% fra chi ha tra i 14 e i 19 anni. I cattolici praticanti, quanto a credenza negli angeli (70,24%), si differenziano solo lievemente dal resto della popolazione.
Proprio i dati che abbiamo ricordato e il fatto che agli angeli credano di più i giovani dimostrano che la credenza negli angeli in gran parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale ma dalla cultura popolare, dalla televisione, dal cinema. Si tratta di «angeli postmoderni» e spesso «tecnologici», non necessariamente cristiani. Potremmo dire che se da un lato certamente la credenza nell’esistenza degli angeli è parte della fede della Chiesa, dall’altro gli «angeli postmoderni» in gran parte sono angeli New Age e, dunque, vi è un grosso rischio di confusione dottrinale per chi – persona in ricerca spirituale o semplicemente curioso – si accosta alla tematica.
Se dunque vogliamo cogliere un aspetto positivo dell’attuale e ambiguo «ritorno degli angeli», potremmo dire che esso ci ricorda quell’anelito, troppo spesso dimenticato, ma sempre presente nell’uomo, a sollevare lo sguardo al di sopra della realtà materiale per cogliere il senso vero e profondo del proprio esistere. Ciò naturalmente non esclude, ma caso mai sollecita la necessità di un riannuncio e di una riscoperta della vera dottrina della Chiesa sugli angeli.
[La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata lunedì 29 agosto]

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