Il collega Paolo Granzotto, nel febbraio scorso, sollecitato da un suo lettore, fece un conto "a spanne" di quante persone vivono di Antiberlusconismo: 200 mila circa. Oggi, giorno dopo l'annuncio delle annunciate prossime dimissioni, ci sono in giro in Italia altre 200 mila persone in ansia e quindi, di conseguenza, altri 200 mila motivi per dire: forza Silvio, Silvio resisti, Silvio non dimettersi.
Alla fine della lettura della risposta concorderete tutti con me: ed ora che famo? Silvio perchè non ci ripensi, per favore?
Certo, a Granzotto sfugge un fatto ovvero che forse altrettante persone, se non di più, vivono di Berlusconismo ed anche loro dovranno trovarsi un altro lavoro!
Che catastrofe! Quasi mezzo milione di disoccupati in più solo per esserci accaniti contro una persona? Non poteva pensarci prima o voi Di Pietri, D'Alemi, Bersani, Casini, Bocchini, Fini?
Silvio rimani: hai più dipendenti tu di qualsiasi azienda mondiale!
Vedete... non è proprio tutto meglio il dopo... pensateci bene!
Caro Granzotto, viviamo tempi molto difficili in cui l’odio trionfa a tutto campo nei rapporti politici e giudiziari. A essere più inquieta mi sembra proprio la sinistra, eppure la sua battaglia di delegittimazione di Silvio Berlusconi è in pieno fulgore, solo un pochino attenuata, nell’impatto sull’opinione pubblica, dai macelli di Bengasi. Cos’è dunque che, come dicono a Roma, «je rode», alla sinistra?
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"Un fantasma s’aggira per l’Italia, caro Celada. L’antiberlusconismo. Ne vogliamo parlare? Ho fatto due conti, così, alla buona. Fra giornalisti della radio, della televisione, della carta stampata ivi compresi i settimanali d’«opinione», fra politici di professione, comici e comiche di varia natura, cantanti, giullari e giullaresse, attori e attrici genere drammatico-civile, fra scrittori e scrittrici, opinionisti a gettone, escort pentite (e dunque redente), grand commis, addetti alle intercettazioni, addetti alle trascrizioni, sociologi prêt-à-porter, personale di fondazioni, di centri di elaborazione del pensiero TTB (tutto tranne Berlusconi), fra titolari di cariche di sottogoverno, nani e ballerine siamo a circa ottanta-centomila individui che vivono di antiberlusconismo. Se vi aggiungiamo l’indotto, che so, mogli e seconde mogli, amanti e seconde, terze e quarte amanti, figli bamboccioni, cognati (dispendiosissimi), collaboratrici e collaboratori domestici, badanti dei nonni, bagnini dell’«Ultima spiaggia» di Capalbio, venditori di cachemire, di pashmine e di cosucce di Prada, si raddoppia. Ciò significa che alimentando l’«anti», Silvio Berlusconi dà da vivere - e vivere nella grascia - minimo minimo a 200mila individui. I quali, senza il Cavaliere in campo si ritroverebbero, per usare una bella espressione di Marco Travaglio - che queste cose le sa - con le pezze al sedere. Michele Santoro, tanto per non far nomi. Oggi si becca qualche milioncino l’anno. Se dovesse venire a mancare l’ubi consistam del suo Annozero, dare addosso, schiumando rabbia, al Cavaliere, eccolo che se ne tornerebbe a essere il vecchio e squattrinato «Michele chi?». Senza l’antiberlusconismo militante & viscerale, i Bersani e le Bindi, i Veltroni e i D’Alema, i Franceschini e i Fini, i Di Pietro e i Bocchino, rischiano grosso di andare a spasso. Il primo della lista, a esempio, si regge ripetendo ogni due per tre: «La misura è colma, se ne deve andare a casa». Non sa dire altro, figuriamoci, poi, se qualcosa di sinistra. Bene. Quando se ne andrà a casa, con le proprie gambe, perché così ha deciso e non perché lo chiede Bersani, che ne sarà di costui? Gli rimarrà solo il (sublime) gnocco fritto della sua Piacenza a rendergli la vita degna d’esser vissuta.
Prima o poi accadrà, caro Celada ed è questo ciò che ròde agli antiberlusconiani in servizio permanente effettivo. Di certo in un clima di trionfale happy ending il Cavaliere tirerà i remi in barca. Dopo vent’anni da protagonista sulla scena politica - scena che ha cambiato, che ha rivoltato come un calzino, altro che i livorosi rivoltamenti di Totonno Di Pietro - onusto di glorie e di successi si metterà al balcone per osservare l’andamento peristaltico del dopo Berlusconi. Intanto, duecentomila concittadini dovranno, di riffa o di raffa, trovarsi un lavoro. Questa sarà l’unica eredità di segno negativo lasciata dal Cavaliere. Un problema sociale mica da ridere e non c’è nemmeno la cassa integrazione, per gli antiberlusconiani in mobilità. Bah, cosa vuole che le dica, caro Celada. Ce ne faremo una ragione, no?
Paolo Granzotto sul il Giornale del 25 febbraio 2011"
Manno è tutto semplice: si applica la ri-conversione del lavoro.
RispondiEliminaDa anti-berlusconiani li trasformeremo in anti-maroniani o anti-alfani o anti-formigoniani...basta aspettare qualche giorno e capire chi diventerà il nuovo leader del centro-destra-lega e poi si ricomincia tutto come prima e più di prima!
Basta ricordare che prima dell'arrivo di Berlusconi il bersaglio preferito era il razzista Bossi e la Lega che volevano spaccare l'Italia...poi è arrivato Berlusconi e tutti sono diventati federalisti, a parole. A fatti nessuno! Nemmeno Bossi stesso!
Non cambia mai nulla! Tutto si modifica leggermente!
Eh si,Manuel!
RispondiEliminaCome se uno di quelli che hai citato possa essere capace di darci quello che ci ha dato Silvio!
Sanno cantare?No.
Sono,come lui,uomini femministi che lottano per portare in politica le donne?No.
Li hai mai sentiti raccontare barzellette?No.
Hanno ispirato mai dei film?No.(Dai,s'era capito che"Il curioso caso Benjamin Button è ispirato a lui che prima era rugoso e pelato poi gli è venuta una pelle come quella del sedere di mia figlia che ha due anni e gli sono cresciuti quei bei capelli scuri)
Io avevo 12 anni quando è arrivato lui,mia figlia è nata sotto il governo Silvio,lui fa parte di 3/5 della mia vita!
Come si farà a stare senza?
Ma c'è chi è messo peggio di me,tipo Santoro....di chi parlerà?
Francesca
Dai Silvio,è tutto uno scherzo per creare suspance e se proprio è vero,non ci credo che non ti sei fatti clonare per tornare da noi,in un modo o nell'altro!
Non ci resta che ...ridere
RispondiEliminamai lette tante cazzate tutte insieme!
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