01/03/12

Vi mando come pecorelle in Val Di Susa in mezzo ai lupi

Tutti parlano di lui (finalmente), del giovane carabinieri di Oristano che ha resistito, impassibile, agli insulti ed alle provocazioni del contestatore No Tav che, vedendosi circondato da telecamere, sperava nel colpo grosso per diventare celebre, un eroe nazionale, mentre ora il video di Corriere TV lo tramanderà per sempre come il vigliacco globale.
Si, vigliacco, perché è troppo facile trincerarsi dietro un guard rail, protetto dalle telecamere, sperando che l'infame poliziotto o carabiniere ti colpisca per poi finire con una targa appesa in una sala della Camera dei Deputati.
L'eroe invece è quel carabiniere che insultato nell'orgoglio, nel coraggio, nell'intimo, ("dai anche i bacini alla tua ragazza con quella mascherina così non gli attacchi le malattie?) rimane fermo, fa il suo dovere (come dirà dopo) e ritorna nell'ombra, dietro le quinte a compiere il suo lavoro.


Il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, elogia il suo carabinieri "per la compostezza professionale dimostrata, che ha impedito ad una situazione delicata di degenerare": il giovane sarà insignito di un encomio solenne.
Mi è venuto in mento quel brano di Vangelo di Matteo che dice: ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.
Non so se è venuto in mente anche al Comandante Gallitelli, a quel giovane carabiniere, al provocatore con la barba rossa.

Ad ognuno il suo ruolo, nella vita come nel Vangelo.

Del vigliacco si sa tutto, si chiama Bruno Marco. Del Carabiniere non si sa giustamente nulla. Meglio.Così tutti noi potremo identificarci con l'anonimo cittadino, mentre di Bruno Marco ne basta uno solo.


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