18/04/12

Esempio di pura ipocrisia: flottiglia aerea per i palestinesi e silenzio per i morti in Siria.


Sono 1.500 gli attivisti (o pacifinti) che dall’Europa, dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti, dalla Turchia insomma dai quattro angoli del mondo hanno tentato di raggiungere Israele per la manifestazione: “Benvenuti in Palestina”.
Quelli che sono arrivati all’aeroporto di Ben Gurion a Tel Aviv sono stati espulsi dopo aver ricevuto la lettera di Benjamin Netanyahu, Primo Ministro d’Israele. Ne pubblichiamo la traduzione:
Caro attivista, apprezziamo la tua scelta di scegliere Israele come oggetto delle tue preoccupazioni umanitarie. Sappiamo che avevi di fronte molte altre degne scelte. Avresti potuto scegliere di protestare contro gli atti selvaggi quotidiani del regime siriano contro il suo stesso popolo che hanno provocato migliaia di vittime. Avresti potuto scegliere di protestare per la brutale repressione del regime iraniano contro i dissidenti e per il suo sostegno al terrorismo in tutto il mondo. Avresti potuto scegliere di protestare contro il regime di Hamas a Gaza, dove questa organizzazione terroristica commette il doppio crimine di guerra di lanciare missili sui civili, nascondendosi dietro altri civili. Invece hai scelto di protestare contro Israele, la sola democrazia del Medio Oriente, dove le donne hanno pari diritti, la stampa critica il governo, le organizzazioni per i diritti umani operano liberamente, la libertà religiosa è protetta per tutti e le minoranze non vivono nel terrore. Ti suggeriamo allora di risolvere prima i problemi veri della regione e tornare poi a condividere con noi la tua esperienza. Ti auguriamo un piacevole volo.
L’Ufficio del Primo Ministro d’Israele, 15 aprile 2012


La cronaca della flytillia è totalmente sbilanciata a favore degli attivisti, ma chi sono questi pacifinti? E perché manifestano? Sappiamo che il pacifismo è il rifiuto della guerra e l’impegno in favore della pace. I pacifinti però hanno una caratteristica ulteriore, loro sono contro la guerra, contro l’Occidente e la civiltà occidentale. Sono parenti stretti del buonismo e come questo sono i figli dell’ipocrisia germogliata e cresciuta all’ombra del comunismo. Perché v’è anche da dire che il pacifinto è sempre di sinistra. Il suo habitat ideale è quello dei nostalgici della falce e martello, dei centri sociali, delle aule universitarie di studenti annoiati e fuori corso, delle sedi sindacali e in genere dei settori della società versati alla lagna più che all’agire. Perché sono giunta a queste considerazioni? E’ estremamente semplice, anzi banale: non ho mai visto un pacifinto protestare per il diritto di Israele di esistere e di difendere i suoi cittadini dagli attacchi dei terroristi; non ho mai visto un pacifinto protestare perché i Talebani umiliano, maltrattano, schiavizzano le loro donne; non ho mai visto un pacifinto denunciare la dittatura cubana o irachena; non ho mai visto un pacifinto protestare contro il regime nordcoreano o quello birmano o quello iraniano. Per farla breve il pacifinto è quello che lotta per le ingiustizie, ma solo quelle che egli ritiene tali, un paradosso – si – ma non per il pacifinto.

Maria Leone

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