06/05/12

Mirabile periodo: accogliamo la vita nascente


Noi tutti abbiamo imparato a camminare, mangiare, respirare, parlare, a vivere, insomma in quello che io chiamo il Mirabile periodo che va dal momento del concepimento ai 2/3 anni di età; se non l’avessimo fatto allora, ora saremmo handicappati e quindi difficilmente guaribili. Anche i valori di altruismo, onestà, collaborazione e solidarietà col prossimo, che formano l’intel­li­gen­za crea­­tiva, si impostano nel medesimo periodo; se ciò non accadesse rimarremmo handicap­pati spirituali, con una malattia perlopiù incurabile. Per mettere riparo a queste situazioni drammatiche noi tutti ricorriamo al metodo previsto dalla Protezione civile che arriva, a danno compiuto, per salvare il salvabile e soccorrere i sopravvissuti. Noi tutti crediamo che sia possibile rinsaldare e rivalutare una civiltà che possa riscoprire i suoi valori spirituali con questi mezzi e metodi di emergenza.

Non è possibile! Credo che sia invece necessario concentrarsi più seriamente sul problema per conoscere quali sono i veri motivi per cui questi handicaps fisici e spirituali insorgono, risalendo alle origini del feno­meno per bloccare lo tsunami prima che faccia danni irreparabili.

Da qui queste brevi considerazioni. Dio e la natura hanno assegnato il compito dell’incarnazione umana al genio e al carattere femminile potenziando al massimo le capacità d’amore della donna. Al momento del concepimento tutto il mondo interiore della madre passa nel nuovo essere il quale assorbe nozioni, cultura, conoscenza di vita e abitudini religiose con una tenacità, una forza e una incancellabilità ancora tutta da scoprire.

Ognuno di noi ha usufruito con certezza di questa possibilità se ha avuto la fortuna di avere una madre che gli ha donato di vivere intensamente questo atto di amore vitale nel quale la genitrice è pronta anche a dare la propria vita per il figlio. Perché questo rapporto così intenso, chiamato tran­s­gene­razionalità possa svolgersi serenamente non deve essere disturbato; esso va invece aiutato e coadiuvato da tutta la famiglia a cominciare dal padre. La madre non può compiere tutto questo da sola anche se ha ricevuto dal Creatore doti eccezionali per questo evento, e cioè uno stato di superconscio che il sociologo Sorokin nel suo libro Il potere dell’amore definisce “una dimen­sione spirituale creativa, superiore alla razionalità, fatta di slanci vitali e geniali e lampi di intuizio­ne, di profonde ispirazioni a livello superconscio”.

Tutto rende la madre capace di coinvolgere ogni persona, allo scopo di creare intorno del figlio nascente un’atmosfera magica adatta a supportare questo periodo così fruttuoso e determinante per la vita del nascituro.

É lei che guida ! Con il suo slancio d’amore colmo di valori spirituali e pieno di equilibrio perché agganciato alle verità eterne. Sono certo che tutte le religioni sono state impostate dal genio fem­minile. Dio Padre, al momento dell’incarnazione di suo Figlio, il mistero dei misteri, ha scelto di percorrere la via naturale della maternità! Ed ha voluto chiedere a Maria di Nazaret la sua dispo­nibilità per permettere che ciò avvenisse. Solo la fede e l’amore dell’animo femminile della Ma­donna hanno reso possibile la redenzione del genere umano. L’evento della maternità divina della Vergine è dimostrazione e segno di unicità del processo dell’incarnazione che avviene tramite la madre.
Il processo di transgenerazionalità materna fornisce al figlio tutti i valori e tutto ciò che rappresen­ta la ricchezza di un popolo come i parametri di vita, le basi culturali, i valori civili e religiosi; la loro azione veicolata dall’atto d’amore umano più sublime e rappresenta la più forte carica educativa per i figli.
Le madri, sacerdotesse naturali presso Dio, entrano in contatto diretto, tramite lo Spirito Santo, con la natura divina dell’amore! Assorbendo automaticamente sul subconscio tutti i valori e i doni dello Spirito che vanno a formare la coscienza nuova.

I concepiti, fortemente amati, assorbono tutto ciò che proviene dalla madre e, senza saperlo, accettano tutto come in un circuito naturale vitale che non può essere discusso se non negli anni successivi, quando verrà per loro la verifica razionale che, basandosi sui dati consci, li farà cresce­re solidamente poggiando ogni nuova tesi sul bagaglio prerazionale che si è prodotto nell’unità intensissima madre-figlio.



Il sociologo Sorokin dice ancora:



“É più facile coltivare nel giardino di famiglia un grande raccolto ai altruisti creativi, fin da neonati piuttosto che trasformare un egoista adulto in altruista, o innestare un pollone altruista su uno stelo egoista e rozzo”.



Produce più cultura di vita l’amore materno di mille maestri e di mille scuole, perché i messaggi inconsci delle madri sono vita vissuta con il figlio! Essi si insinuano nella psiche profondamente anche se inconsciamente e soprattutto istantaneamente e senza distrazioni. Su queste basi, e solo su queste, i mille maestri e le mille scuole potranno arricchire e rendere molto fruttuosi i loro messaggi educativi su basi razionali. Le madri però non sanno l’importanza del loro ruolo educa­tivo e vengono sistematicamente scoraggiate, distrutte, addirittura deprezzate da una cultura igno­rante e superficiale che, distraendole dal loro compito, le rende infruttuose. Allora non potrà bastare la nostra gloriosa organizzazione culturale moderna a difenderci dai mostri che si presente­ran­no alla vita sordi ai maestri e alle scuole crescendo privi di valori e di coscienza, quasi incolpevoli, per l’abbandono da parte delle madri in tenera età, pronti a distruggere tutto ciò che di sacro è rimasto nella nostra civiltà.

Purtroppo i fatti recenti ci dimostrano che siamo a buon punto! Svegliamoci! Umiliamoci tutti! Raccomandiamoci agli ultimi epigoni della umana femminilità! Difendiamo le nostre madri, rendendole consapevoli della loro unicità e della loro importanza. Aiutiamole concretamente a svolgere al meglio il loro indispensabile processo educativo. Solo se il naturale e corretto processo di transgenerazionalità riprenderà, dopo la sbandata razionalista moderna piena di superbia e baldanza, potremmo ancora nutrire qualche speranza di salvare la nostra religione e la civiltà gloriosa dei nostri padri per consegnarle alle generazioni future.

Studiamo più a fondo e rendiamo più consapevole e fruttuoso il Mirabile periodo ora ignorato o, peggio, combattuto dal razionalismo, dal socialismo materialista, dal relativismo imperante.

Inchiniamoci alle madri che da sempre sono state protagoniste inconsce di un trasgenerazionali­smo fruttuoso e fondante.

Forse è troppo tardi? Che Dio ci aiuti!

0 commenti:

Posta un commento