11/07/11

Lettera aperta Fondazione ANT Italia Onlus

Gentilissima direzione,
in relazione alla controversia lavorativa che ci vede contrapposti io rinnovo di nuovo l’invito al dialogo per dirimere questa situazione, nell’ottica  di una soluzione che non leda la mia dignitàlavorativa. I legali della Fondazione ben sapranno che ho decine e decine di testimoni anche dell’ospedale maggiore,oltre al fatto che ho prove di carattere documentale che ho raccolto che attestano che il mio rapporto lavorativo èstato sin dal 12 luglio del 2007 di lavoratore subordinato cioè dipendente e non collaboratore. Spero quindi che possiate rivalutare la mia posizione e il reintegro in organico dimostrando cosi buona volontà.Nel frattempo io continuerò in quello che è un mio diritto e cioè rivendicare il tempo indeterminato visto che il mio iter lavorativo è stato lo stesso di **** **** al quale voi dal 1 agosto 2009 avete fatto un regolare contratto a tempo indeterminato. Quindi detto questo e per opportuna conoscenza  sarò il promotore di una iniziativa supportato da Libera Stampa e da tanti privati cittadini,oltre ad essere appoggiato dalle autorità ecclesiastiche e civili e cioè in settimana protocollerò la richiesta di audizione presso la “Commissione sanità della Regione Puglia” presieduta dal dottor  Marino a cui spiegherò le mie, anzi le nostre, ragioni.

IN SINTESI CHIEDERO’ALLA COMMISSIONE SANITA’ DELLA REGIONE PUGLIA

  1. se è giusto che si licenzi in alcuni casi anche in maniera pretestuosa adducendo a motivi di razionalizzazione organico, in una regione la Puglia dove si è firmata la convenzione più alta d’Italia e dove c’è un contributo da parte della Regione Puglia che negli anni scorsi è stato di 300000  euro e quest’anno è stato di 100000 euro.
  2. se è giusto che a fronte di una invidiabile salute economica-finanziaria della Fondazione ANT  Italia Onlus (e a fronte di  nuove assunzioni  che cozzano con le lettere di licenziamento che ci sono pervenute, in cui si dice che per la congiuntura economica internazionale che ha colpito anche il nostro paese) non si proceda al reintegro di personale.
  3. se la Fondazione ANT Italia Onlus si sia resa conto che in una regione martoriata dalla disoccupazione come la Puglia, non si può lasciare per strada dei lavoratori alcuni dei quali con famiglia e che hanno assunto impegni
    economici che oggi hanno difficoltà ad assolvere.
  4. se la Regione Puglia non intenda visto l’attuale atteggiamento della direzione nella persona del suo attuale presidente  dottoressa Pannuti rivedere i termini dell’accordo stipulato e agevolare altre associazioni meritorie sul territorio che possano sviluppare anche sinergie sull’intero territorio regionale con le UOCP,come è successo con il progetto sperimentale del Dottor Conversano  a  Monopoli che tanto successo ha riscosso.
Nella speranza di ottenere notizie positive che ripeto mi aiuterebbero e nonpoco. 
Saluto e attendo risposta. 
Cordiali saluti.

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