07/09/11

Rischio incombente: il Katla



(eruzione Katla del 1918)

Stamattina stavo pensando di scrivere un articolo sulla futilità e inadeguatezza nel voler aumentare l'IVA del 1% e su come questo intervento possa portare al risultato esattamente opposto a quello desiderato.
Ma ragionando un attimo, ho capito che tutti i quotidiani e i giornali vi avrebbero imbottito il cervello sull'IVA, sulla finanziaria e su tutti i commenti che i vari politici hanno fatto e faranno in questi giorni. E poiché sono fermamente convinto che nei prossimi mesi dovremo affrontare problemi ben più seri di un aumento di un punto di IVA, ho deciso di parlarvi proprio di uno tra questi possibili problemi; un argomento di cui quasi nessuno parla, un argomento che potete trovare solo su un sito di libera informazione, che non viene finanziato da alcuna lobby e che non deve rendere conto a nessuno: proprio come il nostro blog Frews.


Credo che tutti voi ricordiate bene l'eruzione che avvenne a marzo dell'anno scorso: quando, dopo 187 anni di riposo, eruttò un vulcano islandese dal nome impronunciabile; più meschino del peggior scioglilingua che possiate conoscere: Eyjafjallajokull.
L'eruzione di questo vulcano rese necessaria l'evacuazione di circa 600 persone e creò enormi disagi non solo in Islanda ma in gran parte dell'Europa, ricordo che io stesso dovetti rimandare un importante incontro di lavoro a Francoforte in quanto i voli aerei furono sospesi per diversi giorni.
Ebbene il vulcano Eyjafjallajokull è il fratello minore di un altro vulcano: il Katla. Il Katla presenta una caldera di 100 Km² che è circa 10 volte tanto più grossa rispetto a quella del fratellino. E' ricoperto da un ghiacciaio dallo spessore di circa 600 metri! Facendo pertanto le debite proporzioni potete facilmente intuire quali potrebbero essere le preoccupanti conseguenze se il fratello maggiore Katla decidesse di fare i capricci.

Sappiamo inoltre che nelle ultime eruzioni del "fratello minore", per almeno 3 volte su 4, contemporaneamente o dopo breve tempo il Katla ha eruttato pure lui.
Analizziamo la lista delle ultime eruzioni del Katla, riporto la data in cui ha eruttato, seguito dai giorni di attività ed infine il lasso di tempo trascorso dall'eruzione precedente:

11 agosto 1580
80 anni circa
12 ottobre 1612
32 anni
2 settembre 1625 13 giorni 13 anni
3 novembre 1660 60 giorni 35 anni
11 maggio 1721 100 giorni 61 anni
17 ottobre 1755 120 giorni 34 anni
26 giugno 1823 28 giorni 68 anni
8 maggio 1860 20 giorni 37 anni
2 ottobre 1918 24 giorni 58 anni

Analizzando questi dati notiamo che negli ultimi anni questo vulcano ha eruttato con una cadenza variabile tra i 13 e gli 80 anni. E dall'ultima volta ne sono passati 93! Quindi sembra che siamo un po' in ritardo!

Ieri, sul sito IrishWeatheronline, un sito di previsioni meteorologiche irlandesi, è stato pubblicato un articolo così intitolato (mi permetto di tradurlo in italiano): Incremento dell'attività sismica in prossimità del vulcano islandese Katla.
L'articolo informa che nelle ultime settimane si è avuto un consistente aumento dell'attività sismica attorno al vulcano e questo è spesso un fenomeno che precede una possibile eruzione di un vulcano. Nell'articolo si riporta testualmente la dichiarazione dell'Icelandic Met Office (IMO): "Prevediamo che il vulcano Hekla erutterà nel prossimo futuro e l'eruzione del Katla appare incombente".


La Natura non smette mai di riservarci sorprese, pertanto le previsioni umane più volte dimostrano la loro fallibilità, non esiste quindi mai certezza assoluta. Mi sembra altresì chiaro, dai dati che ho esposto, che è molto più probabile che nei prossimi giorni/mesi il Katla si risvegli piuttosto che Berlusconi o Tremonti decidano di dimettersi. Una domanda mi sorge spontanea: perché i nostri quotidiani e i nostri telegiornali allora preferiscono parlarci sempre di Berlusconi, Tremonti, Bossi e ignorano invece molti altri gravi e incombenti problemi?

Definitemi pure uccello del malaugurio, catastrofista, complottista, ma vi consiglio di restate sintonizzati su Frews, perché ho intenzione, nei prossimi giorni, di continuare a mettere in evidenza altri gravi e seri problemi incombenti che la maggior parte dei media vuole continuare ad ignorare o comunque a sminuire.

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