15/11/11

Avevamo eletto 5 partiti: ce ne sono 21 alle consultazioni

In questo momento il Presidente del consiglio incaricato sta finendo il giro di consultazioni. In questo momento sta parlando col PD, alle 11.30 incontrerà il Pd+l, poi le parti sociali, poi, grande novità salutata da tutti con entusiasmo, due ore dedicate alle Donne ed ai giovani. Cani e gatti quando? Due ore dedicate alle donne? Bene, se fosse stato il precedente Premier a proporlo sarebbe scoppiato il finimondo.
La cosa veramente simpatica è invece scoprire il nome di quelli con cui ha parlato ieri.
Alle 10,20 i rappresentanti parlamentari del Sud Tiroler Volkspartei. Alle 11 invece la rappresentanza parlamentare di Fareitalia per la costituente popolare , del Gruppo Misto. Ad intervalli di 15 minuti, a seguire, ha ricevuto Liberal Democratici-MAIE, Repubblicani-Azionisti, Noi per il partito del sud. Alle 12 la rappresentanza parlamentare socialista nell’ambito del gruppo UDC-SVP-AUT e a seguire i leader di Forza del Sud. Popolo e territorio alle 12 e 30, mentre Coesione Nazionale sarà sentita alle 12 e 45. Ultimo appuntamento alle 13, prima della pausa pranzo, per i Liberali per l’Italia. Nel pomeriggio invece le udienze sono riprese alle 16 e 30 con i leader di Italia dei Valori; Lega Nord Padania alle 17 e 15 mentre alle 18 tutti gli esponenti del Terzo Polo.
Penso che Monti abbia appreso con gioia la defezione della Lega che gli ha risparmiato il suo incontro e quindi altri minuti di chiacchiere!
Perfido ma efficace oggi Gramellini su La Stampa:
"Fra le ragioni per cui il governo spread-sidenziale di Mario Monti non è ancora riuscito a entusiasmare i mercati va annoverato lo spettacolo incomprensibile offerto dalle consultazioni dei 21 (ventuno) partiti presenti in Parlamento. Fare Italia, Liberaldemocratici, Liberali per l’Italia, Repubblicani Azionisti, Noi Sud, Io Sud, Forza Sud, Popolo e Territorio, Coesione Nazionale, altoatesini, valdostani, vecchi classici come socialisti, repubblicani e radicali e qualche altro manipolo di coraggiosi miracolosamente scampati alla mannaia del bipolarismo. Molte di queste sigle sono ignote persino ai commessi della Camera. Figuriamoci al professor Monti, che durante i colloqui coi vari Nucara, Iannacone e Antonione avrà passato metà del tempo soltanto per capire chi erano e soprattutto chi rappresentavano.
Alle ultime elezioni gli italiani mandarono in Parlamento cinque partiti. Come abbiano fatto, in appena tre anni e mezzo, a diventare ventuno è un mistero per gli osservatori stranieri, ma non per noi. Bastava guardare le facce di chi, dopo l’incontro con Monti, andava a rosolarsi al sole delle telecamere per leggere la sua bella dichiarazione. Arturo Iannacone, che ha fondato un partito la settimana scorsa appena in tempo per le consultazioni, ha persino chiesto ai giornalisti se c’erano domande per lui. E poiché non ce n’era nessuna, se n’è andato sorpreso. Si sente un leader. Ha perfettamente capito che in Italia conviene di più essere il numero uno di un monolocale che il numero due di un grattacielo."

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