07/11/11

Oggi sto dalla parte di Marta Vincenzi sindaco di Genova

Oggi sto dalla parte del Sindaco di Genova, la professoressa Marta Vincenzi, prima persona al mondo che in questo momento non invidio per il suo ruolo difficile di parafulmine di anni di arretratezza infrastrutturale Ligure ed Italiana.
Oggi sto con "SuperMarta" perchè è troppo facile attaccarla tre giorni dopo, col senno di poi, con otto morti da accompagnare al cimitero.
Come ben sapete io l'ho attaccata in tempi non sospetti proprio da qui con un articolo di Venerdì scorso mentre era in pieno corso il diluvio.
Oggi sto con lei perchè lo scaricabarile all'italiana non mi piace.
Ribadisco, e così rispondo anche ad un gentile lettore, che secondo me il Sindaco ha sbagliato a non chiudere le scuole completamente.
Ribadisco che da genitore sentirmi dire: non andate a prendere i vostri figli, sono sicuri a scuola, mi avrebbe creato più ansia e mi sarei messo a cercarli anche a nuoto e, come ho scritto, assumendomi le mie responsabilità.
La difendo perchè quelle persone che sono andate a prendere i figli a scuola, nonostante l'invito del Sindaco a rimanere a casa, sono andate da sole incontro alla morte e potevano evitarsi questa tragica fine.
Se no chi va in mare quando c'è bandiera rossa o si mette a sciare dove è vietato ed incontra la morte, di chi è la colpa?
Il Sindaco ha detto: "Tante persone si sono messe in pericolo da sole".
Ha torto a dire così od è sincera e coraggiosa in un momento drammatico.
Oggi Francesco Merlo su La Repubblica la massacra per questa frase arrivando addirittura a scrivere così: "Leggiamola insieme questa frase:  la Vincenzi vuole dire convintamente che quelle madri e le loro bambine si sono suicidate? E piange la Vincenzi mentre esprime questa enormità, mentre commette questo vilipendio di cadavere. Dice in sostanza che se lo sono andato a cercare ed è la stessa tesi di chi pensa che le belle donne attirano gli stupratori....." e via farneticando.
Mi spiace caro Merlo: qui l'unico vilipendio lo stai commettendo tu verso i cadaveri ed il buon senso.
Il Sindaco non ha detto si sono suicidate. Il Sindaco non ha detto: sono belle e quindi diventino brutte se no le stuprano.
Perché stravolgere ancor di più così la realtà in un momenti in cui ci sarebbe solo da rimboccarsi le maniche e lavorare per pulire dal fango le nostre città e dai sorrisi idioti di calciatori i nostri stadi?
In un momento di panico comprensibile lo ribadisco: il Sindaco ha sbagliato ma che poteva dire se non avvisare i suoi concittadini di starsene a casa che era più sicuro di qualsiasi altra azione?
E' colpa sua se poi la gente non ascolta gli inviti alla sicurezza e si espone a rischi?
Troppo facile attaccare ora Marta Vincenzi che fa bene a non dimettersi ma a finire il suo lavoro di pulizia della città: poi decida in coscienza cosa fare, con quella coscienza che, come lei stessa ha detto, per tutta la vita ora avrà il peso di quelle morti.
Giorgio Gibertini

6 commenti:

  1. Va bene,il Sindaco ha sbagliato a tenere aperte le scuole.
    Ma,nonostante gli otto morti,mi sento di dire che in Italia ci sono e ci sono state persone ben peggiori di lei a ricoprire cariche di rilievo.
    Parlo di capacità e di umanità.
    Il Sindaco ha sbagliato a non bloccare una città ma mi chiedo se non abbia ragione quando sostiene che,se avesse adottato quella misura,avrebbe arrecato più danni ancora ai suoi concittadini.
    Il teatro di questa catastrofe è Genova,una delle tre città del vecchio celebberimo triangolo industriale della penisola che è penisola e non isola proprio perché c'è quel nord geograficamente e non solo attaccato ad un modus vivendi nordico che non faticherebbe di più a bloccarsi che ad affrontare il pericolo.
    Io sono della provincia di Ascoli e sto sul mare e qui sono sufficienti di due fiocchi di neve per stoppare tutto e tutti e i Sindaci creano l'allerta,chiudono scuole in un attimo perché conoscono le loro genti e sanno che tanto,se non lo facessero,le famiglie terrebbero i figli a casa lo stesso. Tutte le famiglie.
    Vincenzi conosce i genovesi e credo non abbia optato per cautele pesanti in virtù di questo.
    Poi,non voglio fare distinzioni davanti al dramma,ma ci terrei che mi spiegasse per quale ragione quando accade qualcosa al nord si cerca sempre un colpevole e si danno subito aiuti(alluvione Veneto docet)e si dice subito cosa c'è da fare.
    Quando si verifica un dramma al centro-sd e al sud,è sempre colpa della calamità naturale e si eleva all'ennesima potenza quello che si è fatto per rimediare.
    Qui nelle Marche,in Abruzzo e nell'entroterra campano ci sono persone che vivono ancora in condizioni tremende,a causa di terremoti il più recente dei quali si è verificato nel 2009.
    Voglio che i giornalisti delle reti nazionali facciano documentari VERI su questo!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Esprimo cordoglio a chi ha perso un congiunto a Genova e non mi sto assolutamente esprimendo contro di loro,anzi,loro hanno tutto il diritto alla solidarietà.
    Francesca
    Francesca

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  2. Grazie Francesca... per il tuo ennesimo interessante commento che non è un commento ma un contro editoriale che accetto volentieri

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  3. Che essendomi infervorata,ho postato senza neanche averlo corretto.
    A me piace quello che scrivi perché non è banale,non è retorico ed è difficile quando uno adopera toni fermi ma ma mai urlanti,come fai tu.
    E vedo sempre un'occasione di crescita del mio bagaglio personale quando mi confronto con chi ha idee differenti dalle mie.
    Perché,Giorgio,bisogna ammettere che in tutto quello che un individuo pensa,un margine di errore c'è sempre,anche se minimo.
    Perciò un pò sbaglio io,un pò sbagli tu,un pò sbaglia il sindaco di Genova(solo che purtroppo il suo errore è differente dai nostri),un pò sbaglia chi la giudica.
    Però bisogna esprimersi e cercare il modo di agire,anche.
    Detesto chi si fa portabandiera del proprio sapere scolastico ed accademico e lo adopera solo per guadagnare,è un paradosso,un'offesa alla cultura. Io ce l'ho con gli ignavi. Ed anche con quelli che si fanno portavoce della loro causa. Perché è giusto farlo ma senza tanto egoismo e protagonismo.
    Anche se vado fuori tema,ho visto tante manifestazioni di gay per i gay ma mai per i disabili,per le barriere architettoniche.
    Ho visto tanti manifestanti scendere in piazza perché disoccupati ma mai che quegli stessi si interessassero ai clochard.
    Esistono tante diversità diverse,tanti disagi diversi ma ognuno ne prende atto e scende in campo solo quando viene toccato personalmente da una o uno di essi.
    Allora,come si fa a lottare per un diritto,a chiedere uguaglianza e giustizia,quando lo si fa in primis per se stessi?
    Poco più di 2000 anni fa un tale è morto crocifisso per averci detto come fare per campare tutti bene,"AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO".
    Ohi,non è che non ce la facciamo,ma manco ci vogliamo provare.
    E ti confido una cosa:adoro scrivere,scrivere per me è come respirare.
    E'l'unica cosa che so fare bene.
    E qui su Frews mi sembra che ne valga anche la pena.
    Francesca

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  4. Essì! Complimenti! Tra un po' smetto di pubblicare su Frews: perchè Francesca è molto più brava di me ad esprimere ciò che penso e ciò in cui credo!

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  5. No,no,Manuel,io sono brava ad esprimere opinioni personali ma tutto quello che tu sai,io non lo so e l'informazione si fa coi dati,coi numeri.
    Quando Giorgio mi ha proposto di fare un editoriale,non ho accettato perché io non faccio informazione ma solo riflessioni.
    Io sono disoccupata,il mio compagno ha chiuso in questi giorni l'attività che aveva da 7 anni e abbiamo una figlia ma non mi sento di lamentarmi perché lui ha una piccola(davvero piccola)eredità che ci permetterà di avere il pane in bocca finché la situazione non migliora.
    Non siamo nel panico,insomma.
    Allora,anche se sarebbe giusto che data la nostra preparazione avessimo di più,non me la sento di lamentarmi.
    Per rispetto di chi non può dare da mangiare ai figli o di chi li desidererebbe e non può permettersi di farne o di chi è disabile e sarà così a vita.
    E sarò cattiva ma c'è chi si compra le piume di struzzo rosa per manifestare e ce sta chi non magna nemmeno una volta al giorno!
    Francesca

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  6. Riflettete su questo: i bambini e le donne NON sono morti a scuola: COLORO CHE CORRONO QUA E LÀ COME POLLI DURANTE UN CATACLISMA ESPONGONO SE STESSI E I PROPRI CARI (SPECIE I BAMBINI) AL PERICOLO DI MORTE. Infatti ci sono stati dei morti... I genitori della ragazzina corsa in motorino a "salvare" il fratellino avrebbero dovuto fidarsi della scuola: anche se la scuola in oggetto non era raggiungibile al telefono, avrebbero dovuto FIDARSI. Nelle scuole non è morto nessuno! La SCUOLA è quell’istituzione che si prende cura dei bambini, li protegge da TUTTO, li sfama e li fa dormire al caldo e al sicuro in caso di cataclisma. È la scuola che mette a disposizione degli sfollati le palestre e gli auditorium, in caso di terremoti, alluvioni, ecc… In caso di catastrofi le scuole sono i luoghi più sicuri di tutto un quartiere, un paese, una città. È nelle scuole che si riuniscono tutti: il popolo disperato e senza alloggio, le autorità: il sindaco e la giunta, magari pure il parroco, e il medico. E poi i vigili, la Polizia, i Carabinieri, la Protezione Civile, i volontari con le ambulanze; è nelle scuole che vengono portate le brande per far dormire chi è in difficoltà; è nelle scuole che può essere allestita una gigantesca mensa in poche ore; è nelle scuole che si può anche offrire assistenza sanitaria di primo soccorso. Ovvio che le scuole devono essere costruite con tutti i requisiti di sicurezza necessari ma questa è un’altra storia per la quale non è questa la sede: se la scuola è edificata e mantenuta correttamente è l’edificio più sicuro al mondo! Le disgrazie sono accadute MENTRE si raggiungevano le scuole o MENTRE le si lasciavano. Fareste voi chiudere le scuole pur non sapendo dove “piazzare” i vostri figli? È meglio tenere un bambino in macchina, in motorino, in una casa pericolante, presso gli anziani nonni, oppure è meglio affidarlo alla sicurezza di una scuola dove c’è del personale molto più preparato a ogni urgenza ed evenienza rispetto a una pur amorevole mamma? Chi vi scrive non è un insegnante e non è di parte: sono anzi una persona spesso polemica riguardo alla istituzione/scuola, eppure sono una persona che crede fermamente al principio che LA SCUOLA E’ IL POSTO PIU’ SICURO AL MONDO. W LA SCUOLA, W SUPER-MARTA

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