10/03/12

Un mese fa ero in Africa: mi porto dentro i loro grandi sorrisi

E' passato un mese da quando sono tornato in Italia.
Ho trascorso un periodo di un mese circa nella foresta equatoriale del Cameroon nei pressi del villaggio di Menji a Fontem.
Ho dato una mano alla manutenzione della centrale idroelettrica, che fornisce energia per l'ospedale ed il college.
I ragazzi che erano con me ormai sono tutti a casa...i dentisti tornati in Svizzera...i manutentori in Italia insieme ad una fisioterapista...Pablo verrà a casa mia per un pò prima di tornare chissà quando in Guatemala.
Di Fontem e di questa piccola porzione dell'Africa rimane un idea: chi dalla fine degli anni sessanta è lì sta insegnando loro a camminare...ma per correre ci vuole fiato e voglia.
Negli occhi rimangono però le immagini di Besali nel viaggio con l'Unicoop Firenze, bambini piccolissimi ma già adulti, scene di povertà forti e di loro che parlano di terra benedetta dal signore: allora ti chiedi davvero dove sia la felicità.
Mi porto dentro i loro grandi sorrisi.
Ed anche Silver (uno dei ragazzi con cui ho condiviso la casa) che come regalo di compleanno ha voluto un pollo!
Federick, Alain, Ferdinand, Derek, che tutte le mattine alle 6 erano pronti per andare a messa per poi cominciare bene la loro giornata da tirocinanti presso l'ospedale.
Ricorderò molto volentieri il nostro Slang e nessun momento di incomprensione nè verbale ne' di convivenza.
Ricorderò domande fatte in inglese, risposte date in francese, aggiunte fatte in italiano e canzoni cantate in spagnolo misto italiano!
Il verde della foresta e la grande cascata.
Le lezioni di nuoto nella nostra piscina naturale .
La Coppa Delle Nazioni Africane vinta dallo Zambia contro la quotatissima Costa d'Avorio
Il pane fatto da noi a volte troppo cotto a volte crudo.
Una gran voglia di cambiare il mondo, e l'idea che questo è possibile, basta iniziare da ieri.
Aurelio, Fred, e Rolland, di cui non importa ciò che fanno tutte le mattine qualcuno da piu di 10 anni a questa parte...mi importa di loro come amici.
La felicità che mi hanno dato...e la consapevolezza che le priorità cambiano molto velocemente.
Della fortuna che ho avuto nel conoscerli: in fondo io ho solamente detto di si.
Saranno presenti nei miei pensieri e se e quando avrò un lavoro sarà anche per loro: non come soldi (o almeno non solo), ma come impegno e progetti.
L'ultimo pensiero va alla prima persona che ho incontrato all'aereoporto di Douala : Theo.
Il feeling che c'è stato da subito è stato meraviglioso l'amicizia col passare dei giorni si è consolidata e se adesso mi chiami fratello sono sicuro che lo credi davvero, un fratello un pò scolorito e anche questo vi giuro è la prima volta (ho una carnagione mediterranea!) che mi succede!
Niko Orsini

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