21/04/12

Morosini, quel funerale cattolico, la morte e la vita di tutti

Non sempre mi riesce facile rimanere in silenzio davanti a situazioni che mi vedono in disaccordo ma a volte, per quieto vivere oppure davanti alla "ragione popolare", anche se non condivido, cerco di rimanere con i miei pensieri.Un altro momento in cui sarebbe opportuno sempre rimanere in silenzio è davanti alla morte.
Io credo che non ci sia nulla di più democratico, in quanto colpisce presto o tardi prematuramente o meno tutti. Nella scorsa settimana ha tenuto banco la tragedia dell'uomo Piermario Morosini. Una tragedia in quanto reputo sia sempre tale quando muore un ragazzo di 25 anni, che in pochi anni peraltro ha perso entrambi i genitori e si prendeva cura di una sorella disabile, adesso rimasta sola.
Sono rimasto un pò amareggiato per i quasi funerali di stato concessi ad un ragazzo morto sul lavoro...solo perchè il suo lavoro era quello di calciatore; per me è inconcepibile morire sul lavoro qualsiasi professione si faccia. Ma come detto la morte è molto democratica e "non sapendo nè l'ora nè il giorno" spesso rimane a noi incomprensibile il perchè. Ieri cercando notizie sul Web una ha colpito la mia attenzione.
" A Morosini non spettava il funerale cattolico"
Il sangue mi si è gelato.
Chi può dire una cosa del genere? Proseguo nella lettura; "di chi ha dato nella vita pubblico scandalo e pertanto le esequie sono un altro abuso della Chiesa modernista che ormai stravolge tutto e tutti". Non spettava il funerale perchè conviveva con la ragazza e non ha mostrato segni di pentimento in punto di morte.
Un sito che si definisce cattolico integralista apostrofava così la Chiesa peccatrice
Riguardo alla Chiesa modernista...non è questo il discorso ma credo che se facessi un ragionamento del genere a chi è un pò "lontano" dalla chiesa mi prenderebbe per matto e probabilmente avviserebbe immediatamente il C.I.M.
Ma poi mi chiedo dov'è l'amor cristiano?
Dov'è il chi è senza di voi scagli la prima pietra?
Dov'è la pagliuzza nell'occhio del vicino e il trave nel proprio?
Dove sono gran parte degli insegnamenti del Vangelo?
Forse mi sento toccato anche io nel profondo in quanto anche io convivo con la mia compagna peraltro atea! La mia domanda a loro è questa: se lei non volesse contrarre il matrimonio in quanto non credente io dovrei rinunciare all'amore condiviso che proviamo l'uno per l'altra?
Non volendo rinunciare a questo amore ma tantomeno alla mia fede non posso che pensare alla misericordia di Dio, che sono sicuro guardi nel cuore delle persone, non nelle apparenze.
Un altro dubbio mi affligge.
Se dovessi morire io vorrei un funerale cristiano cattolico!
Ho vissuto (anche se a modo mio....un pò come tutti) da cristiano...per quale motivo non dovrei morire come tale?
Io credo che tutti debbano avere la possibilità di avere delle esequie come meglio credono in quanto nessun uomo in terra può giudicare la vita di nessuno.

2 commenti:

  1. Questa Niko è la nostra situazione:conviviamo e abbiamo una figlia.Lui,sedicente ateo,non è contrario al matrimonio,ma al matrimonio in chiesa.Nostra figlia è stata battezzata.Se dovessi finire così la mia vita,non credo che qualcuno mi negherà il funerale cattolico.Altri forse disapproveranno che io lo riceva ma ho imparato che alla fine contano i fatti.Nessun cattolico in questi anni me l'ha mai fatto pesare,in primis i sacerdoti.La famiglia d'origine di mio padre invece,non si è mai dimenticata di ricordarmi che mio nonno,comunista,si era sposato e in chiesa!Come si deve,secondo loro.Ognuno la pensa come vuole.Io,prima che pormi questa questione,prima di pensare alle nozze cattoliche,spero che il mio compagno trovi la Fede e credo che questo possa avvenire.Non ho fretta:credo.
    Francesca

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  2. Mi pare, Niko, che il tuo pensiero avesse inizialmente una direzione, giusta, ma che poi ne abbia presa un'altra sulla quale c'è qualcosa da precisare.
    Dapprima: a quali persone vengono amministrati sacramenti e riti della Chiesa Cattolica? A tutti? No: solo agli appartenenti alla stessa Chiesa. Gli altri sono esclusi? Sì. Ma queste sono affermazioni sul piano dell'appartenenza storica ad un gruppo storico, che non hanno a che fare in modo diretto con questioni relative alla salvezza eterna.
    Una volta che si è cattolici, è un diritto ricevere sacramenti e riti dalla Chiesa? Sì e no. Sì, perchè se si è già parte del corpo della Chiesa col battesimo, questa non può che amministare ciò che Dio le ha affidato per i suoi membri. Ma anche No, perchè la stessa Chiesa è stata posta a vigilare che il rapporto di adesione al Corpo avvenga secondo le leggi di questo stesso corpo. Tuttavia i no devono essere espressi con carità, non in senso punitivo, cercando di sottolineare ciò che comunque unisce al Corpo.

    Era giusto celebrare i funerali per Morosini era un convivente (cosa di cui io non so nulla)? Sì, era giusto, perchè il rito delle esequie è una preghiera che invoca la misericordia del Padre e non è un sacramento dato al defunto! Ma in altri casi - vedi Welby - si è negato il rito, per il fatto che la persona aveva spettacolarizzato un rifiuto netto e una contrarietà alla Chiesa: farlo entrare in Chiesa anche da morto, sarebbe stato di scandalo e di confusione per tanti cristiani incerti su temi analoghi.

    Ma un vero cristiano, all'interno della Chiesa non può dire mai VOGLIO! Perchè quel VANGELO di cui parli ci dice che i nostri modelli sono Gesù che disse: " NON SIA FATTA LA MIA VOLONTA' MA LA TUA, PADRE"; e Maria che disse:"SONO LA SERVA DEL SIGNORE". Entrambe sono modelli di obbedienza e non di autonomia, di mancanza di radicalità e di pretesa.

    Il vero cristiano sta in ginocchi davanti a Dio e nella Chiesa e non sta fieramente in piedi; elemosina la salvezza confessando le sue colpe, e non fa proclami, volendo cambiare la verità. E Dio, che vede nel profondo chi ha un atteggiamento di vero credente e di persona umile, sarà contento di questo!

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