13/04/12

Palermo si sveglia nel terremoto: "Quem timebo?"!

Questa mattina intorno alle 8.20, Palermo é stata attraversata da una scossa di terremoto di magnitudo pari al 4.3 della scala Richter.
Poco più tardi intorno ore 8.44, sempre nel basso Tirreno meridionale, una seconda scossa di magnitudo 2.4, è stata registrata a largo della costa palermitana a una profondità di circa 10 chilometri cosi come comunicato dalla centrale operativa della Protezione Civile.
Ma la giornata sismica palermitana non si è voluta fermare qui. Infatti sono spravvenute altre altre due scosse finali. La prima alle 9,15 e la seconda ed ultima alle 11.45, questa volta di magnitudo 3.1.
Stando alle parole del sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) “Il terremoto è avvenuto a circa 10 chilometri dalla costa e a circa 20 chilometri di distanza dal sistema di faglie molto più noto”.
Non c'è dubbio che noi siciliani siamo storicamente abituati ad episodi naturali del genere.
Ai più giovani lettori ricordo che nell'ormai lontanissimo 1968, la cittadina di Gibellina fu letteralmente rasa al suolo da un violentissimo terremoto che flagellò anche buona parte del territorio siciliano. Anzi per dirla tutta, io sono sempre cresciuta nel terribile ricordo di quell'evento. Allora molti persero la vita, e le abitazioni furono gravemente danneggiate. D'altra parte, così come ha simpaticamente commentato un abitante del centro storico della Palermo vecchia - per nulla turbato per quanto era accaduto - é proprio vero che la sicilia é un isola un pó "ballerina" al pari del resto d'Italia.
Ma al confronto del terremoto economico, politico e sociale che sta attraversando il nostro paese, non facciamo caso più di tanto a certi scossoni, neppure se di carattere naturale.
Che dire, non ci resta che aspettare tempi nuovi e migliori auspici, e non solo atmosferici!
In Sicilia poi, almeno così si tramanda, ogni qualvolta si verifica un terremoto, stranamente questo è accompagnato da un sinistro vento di scirocco come quello che in questo momento preciso sento sibilare fuori dalla mia finestra.
E se devo essere sincera, sono contenta di raccontarvi tutto mentre sono qui accucciata nella mia stanza, al riparo, vicino alla mia famigliola.
Almeno siamo tutti uniti!
Eppure nello svolgimento di questa strana giornata, una nota positiva ve la devo proprio raccontare.
Subito dopo la prima scossa, dopo aver sostato un pó per strada insieme al personale del mio ufficio, con poche falcate ho raggiunto la mia mamma che come tutte le mattine, si trovava nella chiesetta delle " Croci" a brevissima distanza.
Neanche a farlo apposta, sono arrivata giusto in tempo al momento dell'offertorio, cosi dopo un breve tentennamento, decisi di partecipare alla Santa comunione.
Con mia grande gioia, il Sacerdote mi riservó un pezzo dell'ostia destinata a lui e questo a dispetto del terremoto mi apparve come un bellissimo presagio.
Sentii dentro di me il ristoro di una grande pace,accompagnata da un silenzio generale, interrotto dal delicatissimo cinguettio di qualche passerottino.
E pensai tra me e me:"se tu Signore sei con noi di cosa avremo paura?"..... "quem timebo?"!

1 commento:

  1. Affidarsi e fidarsi, la cronaca che incontra la nostra quotidianità!

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