13/04/12

Storia della Festa della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II


[Seconda Parte] Sulla scia degli studi del teologo don Ignacy Ròzycki – fra l’altro, postulatore della causa di canonizzazione di suor Faustina Kowalska – possiamo notare come il culto della Divina Misericordia, come già accennato, si compone di alcuni elementi essenziali, che di seguito schematizziamo*.


1. Il primo elemento della devozione è rappresentato dalla venerazione dell'immagine di Gesù Misericordioso. Il disegno essenziale di questo quadro è stato mostrato a suor Faustina nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Płock (Polonia), come lei stessa racconta: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido [...]. Dopo un istante, Gesù mi disse, “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te”» (Q. I, 18). Tre anni dopo a Vilnius, in Lituania, Gesù spiega il significato dei raggi: «I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua» (Q. I, p. 130). Inoltre, Gesù stesso definisce un altro particolare di questo quadro, riferendo a suor Faustina: «Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce» (Q. I, p. 138). Il primo quadro della Divina Misericordia fu dipinto a Vilnius, nel 1934, dal pittore Eugenio Kazimirowski (1873-1939). Suor Faustina dette personalmente le indicazioni al pittore. Quando però il quadro fu terminato, non ne rimase contenta e piangendo si lamentò con Gesù: «Chi Ti dipingerà così bello come sei?», come risposta ebbe questa: «Non nella bellezza dei colori ‚ del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia» (Q. I, 134). Questo dipinto per la prima volta fu mostrato ed ebbe pubblica venerazione nel santuario della Madre della Misericordia di Ostra Brama, a Danzica (Polonia) il 26-28 aprile 1935. Suscitò grande interesse tra i fedeli e le sue riproduzioni negli anni del secondo conflitto mondiale vennero diffuse per iniziativa del beato don Michele Sopocko (1888-1975), confessore e direttore spirituale di suor Faustina. Oggi tale quadro è venerato nella chiesa di Santo Spirito a Vilnius. In tutto il mondo è però pure famoso il quadro di Lagiewniki, a Cracovia, dipinto da Adolf Hyla (Adolph Kazimierz Hyła, 1897-1965), dopo la morte di suor Faustina.

2. Certamente, la principale forma del culto a Gesù Misericordioso è la Festa della Divina Misericordia, di cui Gesù parlò per la prima volta a suor Faustina a Płock nel 1931: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (Q. I, 18). La scelta della prima Domenica dopo Pasqua ha un profondo senso teologico: sta infatti ad indicare il legame strettissimo fra la Festa stessa e il mistero pasquale della Redenzione, ulteriormente evidenziato dalla Novena di preparazione, la quale inizia il Venerdì Santo. Per quanto riguarda propriamente la modalità di celebrare la Festa, dal Diario emergono, in particolare, due desideri espressi da Gesù: il quadro di Gesù Misericordioso deve essere in quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente – cioè liturgicamente – venerato, mentre i sacerdoti sono incaricati di «parlare alle anime della Mia grande e insondabile misericordia» (Q. II, 39).

3. La Coroncina alla Divina Misericordia rappresenta un altro – e ormai noto a molti fedeli – elemento della devozione. Questa preghiera è stata dettata a suor Faustina da Gesù il 13 e il 14 settembre 1935 a Vilnius e ad essa sono legate promesse particolari fatte da Gesù per i devoti che la recitano, sia relativamente alla concessione di grazie nella vita terrena, sia nell’ora della morte. Dopo il Segno della Croce iniziale seguono la recita di: un Padre Nostro, un’Ave o Maria e del Credo apostolico; in seguito utilizzando una corona del Rosario, sui grani del Padre Nostro si recita: “Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero”, mentre sui grani dell’Ave Maria, per dieci volte consecutive: “Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero”. Dopo aver ripetuto la sequenza per cinque volte, alla fine si recita per tre volte: “Santo Dio, Santo Forte, santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero” (cfr. Q. I, 196-197).

4. Ancora, nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’Ora della Misericordia, ovvero della propria morte, che lui stesso ha chiamato «un’ora di grande misericordia per il mondo intero» (Q. IV, 59), precisando successivamente «in quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia» (Q. V, 145).

5. Alla diffusione del culto della Divina Misericordia sono invece legate due promesse: la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita, la seconda riguarda la particolare assistenza nell’ora della morte riservata ai fedeli. Dal Diario emerge un particolare invito rivolto da Gesù ai sacerdoti: «[…] i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore» (Q. V, 115).

6. L’ultimo elemento chiave della devozione, che si può ricavare dal Diario, riguarda l’Apostolato della Divina Misericordia. A prescindere dalle questioni legate alle diverse interpretazioni circa la fondazione o meno di una nuova congregazione dedicata al culto della Divina Misericordia – che, per la verità, travagliarono anche suor Faustina –, oggi tale apostolato è una realtà ecclesiale perlopiù informale, ma viva e spontanea, composta da un’unica grande comunità di persone di varie condizioni e stati di vita, con modello di riferimento spirituale ideale nella stessa suora polacca, ovvero l’“Apostola della Divina Misericordia”, che ha incarnato e portato al mondo il grande messaggio di Gesù Misericordioso. Tali persone si impegnano a vivere nella loro vita, a venerare e a diffondere tale messaggio, nella più assoluta certezza che oggi l’umanità abbia più che mai bisogno di accoglierlo e farlo proprio.

Andrea Menegotto


* Rimandiamo per approfondimenti al documentatissimo sito dedicato alla Festa della Divina Misericordia e al messaggio di suor Faustina

[La prima parte dell'articolo è stata pubblicata il 12 aprile]

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