15/04/12

Un veneto a Roma 9 - Centurions vs. Municipal: al cinema? No, al Colosseo

Dopo Alien vs. Predator, Cowboys contro Alieni, Scontro tra titani, Angeli e Demoni assortiti, neppure in uno stato febbrile o epilettico dei fratelli Vanzina avremmo mai potuto immaginare che  sarebbe potuto essere partorito lo spettacolo messo in scena in questi giorni al Colosseo: Centurion vs. Municipal. Ebbene sì, non sarò certo io a comunicare ciò che è sulla bocca di tutti, notizia che si propaga già fino ai confini dell’impero. L’impensabile è accaduto.
Le legioni di centurioni accampate da lustri attorno all’Anfiteatro Flavio (c’è chi sussurra che siano gli stessi nipoti di quelli che accompagnarono Giulio Cesare oltre il confine sacro del Rubicone) sono stati sfidati dai pizzardoni in tenuta di combattimento. E giù! Sui giornali, sui siti d’informazione la crisi economica, il crollo della borsa, l’ira funesta della pelide Fornero cadono nelle seconde e terze righe, lasciando spazio a questa notizia tanto fondamentale per i destini dell’umanità.
Ancora, a  quanto risulta al sottoscritto, umile barbaro proveniente dalla Gallia Cisalpina (non mi è ancora stato notificato lo status di cittadino romano), non è ben chiaro l’esito della disfida che, come negli antichi ludi, si è consumata all’ombra dell’arena. Sembra che la battaglia abbia avuto fasi alterne e dopo l’iniziale sorpresa e una prima ritirata, i centurioni siano poi tornati i giorni successivi in tenuta da combattimento, occupando il primo anello del monumento. A tal proposito ho visto un video suggestivo su Corriere.it in cui un gruppo di centurioni massicci e nerboruti si muovevano berciando tra loro, minacciando di darsi fuoco. Accorgendosi di essere ripresi, ad una domanda dell’intervistatore, il capo del gruppetto, dopo la difesa di rito sul “semo 30 famije de romani e dovemo portà er pane a li fiji” (e poi dicono che in Italia c’è crisi demografica) si gira verso una schiera di coatti dicendo: “Vedete? Questi sono ragazzi, turisti, venuti a vedere Roma.” E girandosi: “Vero ragazzi che volete bene ai centurioni?” Ciò che mi aspettavo era una risposta che suonasse  come un “I don’t speak italian, but… yes noi volere  i centurioni”; o al massimo come un “ostregheta! A noialtri i ne piase un mucio!” Invece ecco che risuona nell’aria “I centurioni! volemo i centurioni! I centurioniiiii! Volemo i centurioni!” 
Ora, io non sono un esperto della materia e confesso che non ho letto tutta la bibliografia necessaria ad essere qualificato come un cultore della disciplina. Mi sono limitato a  leggiucchiare un po’ qui e un po’ lì per capire che già da qualche tempo il Comune di Roma si sta  occupando della questione, per cercare di limitare alcuni abusi. Detto in modo assai più spiccio si potrebbe dire che il percorso sfocerà inevitabilmente nel legalizzare l’illegalità. D’altra parte si sa: in Italia se è un singolo che commette un illecito può essere perseguito, ma se a compierlo è un gruppo, tranne rare eccezioni che potrebbero essere racchiuse nelle categorie di terroristi, mafiosi, satanisti e scassinatori (le altre  tipologie di ladri rientrano nella regola generale), basta normalmente che i soggetti coinvolti piangano, s’incatenino, manifestino e gridino “tengo famiglia!”, per avere comprensione e compensazioni. 
Questo caso non fa eccezioni. Il lavoro di figurante sotto il Colosseo non credo sia legale né, a quel che mi risulta, può considerarsi in regola dal punto di vista fiscale. Fino a qualche tempo fa, poi, c’erano personaggi vestiti come potrei mascherarmi io da arcangelo Gabriele per carnevale con un budget di 15 euro. Ora gli stessi centurioni promettono che, con la regolarizzazione, nessuno sarà più vestito in modo antistorico o inadeguato. Previa, ovviamente, la costituzione di un albo che faccia ciò che ora provvedono loro stessi a fare: impedire ad estranei di fare il loro stesso “lavoro”. Solo allora, sostengono, cesseranno di ripetersi episodi di marcantoni che richiedono come compenso per una foto 100 euro al malcapitato giapponese o di invadenti figuranti che molestano il turista per obbligarlo a versare l’obolo. L’esperienza del sottoscritto non è, come penso si sia intuito, molto positiva. E il volere visitare i fori imperiali dotato di accento veneto, mi ha convinto che il centurione non è sempre quel simpatico figurante che si vorrebbe far  credere.
D’altra parte vorrei ricordare che di storico in un centurione sotto il Colosseo c’è ben poco: l’esercito non poteva entrare in armi in città. Quindi, prenderò, per  la prima volta nella mia vita, due scelte che non avrei mai creduto di poter fare: tiferò contro gente vestita da antico romano e a favore della municipale.    

0 commenti:

Posta un commento