SB vola oggi a Bruxelles a presentare ai vertici politici europei la manovra economica (nella sua quarta o quinta versione) e già si susseguono le allusioni sui quotidiani nazionali al fatto che questo appuntamento sia stato richiesto e forzato dal premier italiano per non presentarsi a Napoli a depositare al processo Tarantini. C'è molto di vero e c'è anche qualcosa di falso. La situazione attuale di Berlusconi è tremendamente difficile: se non partecipa ad attività istituzionali, viene accusato di fregarsene dello Stato; se provoca incontri come quello di oggi, che se fosse stato un altro sarebbe stato applaudito per la cura dei rapporti con le istituzioni europee, invece diventa uno che vuole fuggire dai processi.
Sicuramente quest'ultimo aspetto va considerato perché non abbiamo i prosciutti sugli occhi, preferiamo mangiarceli.
Voglio però concentrare la mia attenzione su un altro punto. Una volta scoperto "il secondo fine" di questo viaggio improvvistato a Bruxelles (Buzek, presidente del Parlamento Europeo, dice che incontrerà Berlusconi per due minuti soltanto e come gesto di cortesia...si attendono smentite, sui minuti, ovviamente, non sulla cortesia), quale è il fine primario di questo viaggio, oh caro Silvio?
Da questa manovra finanziaria (la quinta o la sesta, ho perso il conto) sono state tagliate le uniche cose che ci sembravano giuste, ovvero i tagli ai costi della politica: macchè tagli, dimezzamenti vogliamo!
Non vogliamo anche noi cavalcare l'anti-politica di moda però alcune cose le andiamo dicendo da tempo e vorremmo vederle attuate. Poi siamo aperti al confronto.
Per esempio io prima consideravo ineluttabile l'abolizione delle provincie ma, dopo che è stato dimostrato, conti alla mano, che le provincie italiane "costano" annualmente come 12 deputati, beh, preferisco ridurre di quel numero i parlamentari e salvare, per ora, 65 mila posti di lavori.
Mi sembra semplice tutto questo od è chiaro solo a me e così rischio di considerarmi mente illuminata?
Infine oggi voglio trattare solo un'altra questione di grave ingiustizia: le pensioni.
Possibile che la gente comune debba lavorare 40 anni per una misera pensione ed ai deputati o senatori bastano cinque anni? (fino qualche tempo fa era peggio, bastava metà legislatura!). Questa è un'ingiustizia palese e mi domando come abbia fatto a resistere nel tempo e negli anni: ma i nostri predecessori cittadini dormivano od erano sotto effetto di narcotici?
Tu lavori come avvocato, maturi qualche anno di pensione, poi diventi deputato per cinque anni e quegli anni di contributi si sommano agli altri: è così difficile?
Dai Silvio, batti un colpo...di coda ed azzera queste cose!
Giorgio Gibertini Jolly
a me la cosa che fa veramente incazzare, è che i deputati pidiellini che hanno lavorato alla manovra sono stati contenti che finalmente qualcuno ha dimostrato che si può mettere mano alle pensioni, che non sono un dogma ineluttabile... spero vivano una lunghissima vecchiaia... in miseria!!!!
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