Le autorità siriane da venerdì scorso hanno messo al bando gli apparecchi iPhone, un ennesimo tentativo di isolare i dissidenti del regime di Assad e di coprire la violenta e sanguinosa repressione dei manifestanti che aspirano alla democrazia. Chiunque possegga un apparecchio iPhone in terra di Siria sarà considerato una possibile spia o un pericoloso dissidente. Anche i turisti sono inclusi nel divieto e dunque chiunque voglia visitare la bellissima Siria faccia attenzione con foto dal telefonino o quant’altro. Sembra che l’ultima geniale tecnologia della Apple abbia messo in crisi la tradizionale strategia dei regimi volta ad oscurare l’informazione in tempi di rivoluzione e crisi politica. Chissà cosa avrebbe detto a riguardo Steve Jobs che, ironia
della sorte, era figlio di padre siriano.
Alle porte del 2012 pare che ormai dittatori e oppressori abbiano un nemico sempre più pericoloso da affrontare: la tecnologia. Nell`era delle comunicazioni è sempre più difficile gestire le nuove tecnologie ed asservirle ai propri scopi. Se ai signori del potere non rimane che prendersela con gli smart phone significa forse che siamo arrivati al punto in cui il genio dell’uomo spaventa la stupidità umana o che forse un uomo come Steve Jobs abbia dato un enorme contributo al cammino dell’uomo verso la libertà e verso l’emancipazione dall’invisibile controllo che esercita su di noi chi ci governa. Assad è ormai sull’orlo del precipizio, questa sua ultima mossa palesa quanto sia ormai la paura a guidare le sue iniziative e tutti sappiamo che quando siamo mossi dalla paura finiamo sempre per sbagliare o per fallire.
Ottima "notizia" assieme ad un'ottima osservazione. E' questa la linea che dobbiamo prendere. Non ho trovato altrove questa notizia. Veicoliamola il più possibile!
RispondiEliminaMa tu pensa! Prima o poi dovranno cedere alla tecnologia...
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