05/01/12

Lele Mora, la Giustizia italiana e gli amici....quelli veri

Non sarà un santo e nemmeno quello che si dice un cittadino esemplare. La sua fedina penale, del resto, parla chiaro: già negli anni Novanta venne condannato per detenzione di non modiche sostanze stupefacenti. Poi la scalata, il successo come agente dei vip e oggi nuovamente nei guai. L’uomo, insomma, è quello che è. Però, fino a prova contraria, Dario “Lele” Mora è pur sempre un essere umano, una persona con diritti inalienabili. E a me viene il dubbio che, nelle condizioni in cui si trova, tenerlo in cella non sia cosa così umana: dal luglio scorso ad oggi ha perso 40 chili, vive di medicinali, si muove in carrozzella e il 30 dicembre scorso ha pure tentato il suicidio. Mi sembrano indizi sufficienti per farsi venire qualche dubbio.
Anche perché non stiamo parlando di un mafioso o di un terrorista pluriomicida come Cesare Battisti (altrimenti sarebbe già in Francia o in Brasile); e neppure di uno - non foss’altro per la sua precaria salute - pronto a saltare su un aereo per le isole Cayman. Elementi sufficienti, anche qui, per sperare che la sua reiterata richiesta degli arresti domiciliari sia accolta al più presto. Beninteso: qui non c’entra la simpatia per l’uomo Lele Mora – che personalmente non ho - ma il fatto che Lele Mora è un uomo. E come tale va rispettato. Molto di più, per quanto mi riguarda, di coloro che fino a ieri lo frequentavano, magari soggiornavano nella sua villa in Sardegna e oggi fingono di non conoscerlo. Begli amici.
Giuliano Guzzo

1 commento:

  1. un classico ed esemplare "usa e getta".
    speriamo sia di esempio, dubito, ai tanti non ancora "gettati".
    e poi...: gettati da chi ? è il cane che si morde la coda ?
    SPERIAMO...
    et

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