08/01/12

Roberto Straccia e altre riflessioni.Non dimentichiamo di insegnare Dio!



Il cadavere rinvenuto ieri nei pressi di Bari,era abbigliato con indumenti molto,troppo simili a quelli indossati da Roberto Straccia il 14 dicembre 2011,quando era uscito dall'abitazione pescarese che condivide con altri universitari.Uso il presente,nell'ultima frase,perché la famiglia di Roberto non è riuscita,a causa dello stato di decomposizione del corpo,ad identificarlo come quello del figlio anche se,nelle tasche degli abiti dell'uomo senza vita sono stati trovati un mazzo di chiavi e un iPod che la madre dice essere quelli del figlio.Gli investigatori sono certi che si tratti di lui,ma si attende la risposta dell'esame del dna per avere l'inappellabile certezza scientifica.Sorgono ora delle domande:durante le ricerche,tramite i mezzi di informazione,abbiamo visto delle fotografie di Roberto in mezzo al mare col pedalò e sappiamo che era un bravo sportivo,il che fa ipotizzare che fosse un buon nuotatore.Anche se avesse scelto di suicidarsi gettandosi nel freddo Adriatico,per istinto di sopravvivenza,presumo che si sarebbe messo a nuotare.A meno che prima non avesse ingerito sostanze che gli annebbiassero i sensi.Ma possibile che nessuno abbia visto nulla?In qualsiasi periodo dell'anno,tranne in giornate piovose,qui da me le persone passeggiano e corrono tanto sul lungomare che a riva e suppongo anche a Pescara.Possibile che nessuno si fosse accorto di un uomo che si stava dirigendo a largo in una giornata fredda?Eppoi,anche se non sono un'esperta,come può avere fatto il cadavere,seppur con la complicità di correnti e mareggiate,a scavalcare il promontorio del Gargano e ad arrivare da Pescara fino al barese?E adesso voglio aggiungere delle riflessioni mie,riflessioni umane e raccontare perché questo caso mi ha colpita tanto.Anni fa conobbi un gruppo di ragazzi,li vidi un paio di volte al massimo e uno di loro mi riferì che ad un altro della comitiva,parecchio tempo prima,era stato assassinato un fratello che studiava all'università e che non si era mai arrivati alla risoluzione del giallo.Pochi giorni prima della scomparsa di Roberto mi venne in mente questo fatto,non so perché,non c'era nulla che,per associazione di idee avrebbe dovuto riportarmelo alla memoria.Pensai che non è giusto che un genitore faccia tanto per un figlio,se ne occupi per una vita,non vorrebbe mai precederlo nella tomba e si ritrovi a perderlo così,per mano di non si sa chi,magari per le motivazioni più sciocche e banali.E quello che più mi atterrisce è che chi compie simili gesti,forse in un attimo di efferatezza,di perdita del controllo,non senta poi il bisogno di ripulirsi un pò l'anima,dichiarando la propria colpa.Chissà quanti assassini non scoperti fanno i padri di famiglia,gli onesti professionisti,ignorando Dio.Mentre dall'altra parte ci sono genitori,come il padre di Roberto,che malgrado il loro dramma,si rivolgono ancora con un alito di speranza,a Dio.Quante famiglie ci sono che due settimane si saranno sedute a tavola per festeggiare il Santo Natale e non sanno insegnare niente di Dio ai loro figli?Insegnare,soprattutto,che dopo il sacrificio di Cristo,la prima cosa che dovremmo fare nelle nostre vite,è salvare gli innocenti,aiutarli,porgergli la mano,non essere la mano della loro ingiusta morte.

3 commenti:

  1. Mi chiedo anche io come possa aver fatto il cadavere a sorpassare il Gargano, ma soprattutto mi chiedo come sia possibile che avesse ancora in tasca l'ipod e le chiavi, che avesse tutti gli indumenti, perfino le scarpe e le calze, mentre fosse stranamente sprovvisto di occhi (vabbé forse sono stati i pesci) e... dei capelli! (dal corriere della sera di oggi). Che sia o meno il corpo del povero Roberto, mi associo alla tua riflessione: non è davvero giusto per dei genitori perdere un figlio, soprattutto in circostanze così strane e misteriose, che probabilmente non avranno mai una risposta, e dover accettare le ipotesi più strampalate di inquirenti incompetenti, o peggio conniventi

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  2. Ciao Anonimo,del particolare degli occhi e dei capelli non sapevo....macabro davvero.Non parliamo di inquirenti incompetenti o addirittura conniventi.Se sapessero rapidamente risolvere ogni caso sarebbero dei maghi,ma per Roberto,come per altre vittime,hanno lavorato e non poco.
    Fra

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  3. Francesca,,,,, innaturale sopravvivere alla morte dei propri figli. Poi cosi tremenda. Dio ce ne scampi!

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